Il Vaticano sui preti gay dice delle cose inutilmente dannose
Articolo di Robert Shine*, pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 20 dicembre 2018, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Jamie Manson, nota commentatrice queer del [quotidiano] National Catholic Reporter, è entrata di nuovo nel dibattito su gay e sacerdozio (rinvigorito dai recenti commenti di papa Francesco sul tema) con una decisa critica del linguaggio e dei concetti utilizzati dalla gerarchia cattolica contro i sacerdoti gay.
Nel suo fondo Manson descrive i commenti del Papa come “contorti” e “confusi” e punta l’attenzione sull’utilizzo dell’espressione “tendenze [omosessuali] profondamente radicate” come pretesto per negare ad alcune persone l’accesso al sacerdozio. Questa espressione è stata utilizzata per la prima volta nell’Istruzione vaticana del 2005 sui sacerdoti gay, che distingueva tra tendenze “profondamente radicate” e tendenze “transitorie”.
Scrive Manson: “L’Istruzione non definisce con precisione cosa siano le tendenze omosessuali profondamente radicate, ma dichiara con decisione che sono ‘oggettivamente disordinate’ e che ‘sovente costituiscono una prova’. Le tendenze transitorie, d’altro canto, ‘ad esempio, quell[e] di un’adolescenza non ancora compiuta’, sono inclinazioni che o spariscono, o possono essere vinte; ‘esse devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’Ordinazione diaconale’, precisa l’Istruzione”.
L’articolo fa notare come parlare di “tendenze transitorie” avvicini questo ragionamento a quello che propugna le “terapie riparative” ed è un linguaggio che papa Francesco ha già utilizzato in precedenza. Inoltre, nel 2016 un documento vaticano ha esplicitamente riaffermato la proibizione per i gay di entrare in seminario.
Manson parla poi delle fonti della distinzione vaticana tra i due tipi di tendenze omosessuali: le uniche fonti che operano tale distinzione sono studiosi conservatori discreditati, legati a gruppi cattolici antigay. Manson chiede alla gerarchia: “È questa la scienza-spazzatura su cui si basano Francesco, i vescovi, i rettori dei seminari e i membri della Congregazione per la Dottrina della Fede per impedire alle persone omosessuali l’accesso al sacerdozio e alla vita consacrata? Sono queste le ‘ricerche’ che impediscono alle persone LGBTQ di vivere pienamente la vita della loro Chiesa?”.
Secondo Manson il Papa approva tali idee e, anche se non fa un collegamento tra i sacerdoti gay e gli abusi sessuali, le sue parole sono incalcolabilmente pericolose. Pare che Francesco pretenda dalle persone LGBT “uno speciale standard di vita perfetta e senza peccato” e le ritenga “incapaci di resistere ai loro desideri sessuali”. Manson fa poi un commento interessante sul perché il Papa pensi questo dei sacerdoti gay: “Il fatto che Francesco ritorni molto spesso sull’argomento è segno che questa è una delle sue preoccupazioni principali. Ma perché? E perché non parla altrettanto spesso dei sacerdoti eterosessuali che mancano alla loro [promessa] di celibato? Secondo la previsione di molti vaticanisti, al Sinodo dei vescovi dell’anno prossimo Francesco potrebbe tentare di modificare la regola del celibato [sacerdotale]. Ha detto più volte che questa regola è modificabile: forse che la preoccupazione che manifesta per il celibato dei sacerdoti gay è il suo modo di puntellare il celibato obbligatorio in previsione della sua futura abolizione? Forse ha paura che, quando quel giorno verrà, i sacerdoti gay si sentiranno in diritto di godere dell’amore sessuale tanto quanto quelli eterosessuali. Al di là delle sue motivazioni, parlare di gay e lesbiche e di ‘tendenze omosessuali profondamente radicate’ come fa Francesco non fa che aizzare i velenosi atteggiamenti omofobi già diffusissimi nei seminari e nelle comunità religiose, come anche nella Chiesa nel suo complesso. Ha voluto parlare della ‘forza della vocazione’, ma non ha fatto che indebolire le già flebili speranze che ancora le persone LGBTQ cattoliche nutrivano sul suo pontificato”.
Jamie Manson è una delle più acerrime voci critiche contro il Papa sui temi del genere e della sessualità, ed ha ragione quando definisce i recenti commenti di Francesco “contorti” e “confusi”, e la sua critica dei concetti offensivi e privi di valore che il Vaticano utilizza contro i sacerdoti gay è ben documentata, incisiva e corretta. Non sono del tutto d’accordo con lei su come dovremmo interpretare gli scopi del Papa nel parlare dei sacerdoti gay nella sua ultima intervista, e il mio giudizio generale su Francesco e i suoi tentativi di riforma è più positivo e ottimista del suo.
Gli esperti possono discutere su questo o quel punto, ma il cattolico medio si informa soprattutto tramite i media generalisti: titoli come “Il Papa condanna i preti gay” possono essere più o meno falsi, ma danneggiano molta gente facendole perdere la speranza, ecco perché papa Francesco non può permettersi di dire cose contorte e confuse e di affidarsi alla scienza-spazzatura, in quanto ha la responsabilità, di fronte al Popolo di Dio, di istruirsi sulle odierne concezioni scientifiche e teologiche dell’omosessualità e della formazione umana. Facendo questo, forse arriverebbe a capire che i sacerdoti gay sono una benedizione per il Popolo di Dio e comparirebbe nei titoli di giornale per le sue dichiarazioni a loro favore, in modo da dare a moltissime persone una grande speranza.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: Jamie Manson Castigates Vatican for Harmful Language About Gay Priests