Come deve essere un cristiano?
Articolo di Shannon T.L. Kearns pubblicato sul suo sito (Stati Uniti) nel 2012, liberamente tradotto da Z. Dub
Voglio continuare sulla linea dei miei precedenti post e sollevare una questione, poi offrire la mia risposta su una varietà di argomenti diversi. Non sto cercando di fornire risposte definitive, ma piuttosto di sollevare quelle che vedo come domande provocatorie e/o essenziali, a cui la Chiesa dovrebbe essere in grado di rispondere (anche se la risposta finisse per essere: non abbiamo bisogno di questa idea). La domanda di oggi è: Come deve essere un cristiano?
So che questa domanda è rischiosa. Ci ho pensato e ripensato prima di farla. Alla fine, ho deciso di farla nonostante la sua natura complicata. In quanto persona queer ho spesso avuto a che fare con persone che mi dicevano che non posso essere cristiano, quindi so come queste domande vengono usate per rimproverare e sminuire le persone. So che tipo di domanda è: serve a tracciare dei confini chiari su chi è dentro e chi è fuori. Non è questo il motivo per cui sto sollevando la questione.
Nella tradizione in cui sono cresciuto, c’erano delle linee guida chiare su come un cristiano doveva apparire e agire: non doveva bere (o almeno non essere alcolizzato), non doveva giurare, non doveva fumare, non doveva fare sesso prima del matrimonio. Per essere un buon cristiano dovevi essere parte di una Chiesa che credeva nella Bibbia e andare regolarmente al culto; dovevi leggere la Bibbia ogni giorno e condividere la tua fede con gli altri.
Penso che molti di noi abbiano familiarità con questa tradizione. Conosciamo bene il dolore che ha causato il non essere all’altezza di questi standard. So di aver sofferto per anni pensando di non essere abbastanza bravo e che Dio non poteva amarmi, perché continuavo a peccare. Non mi interessa creare una nuova lista di cose che bisogna fare per essere un “buon cristiano”, ma penso che sia importante chiedersi cosa significhi seguire Gesù. Sono stato a lungo dell’idea che chiunque voglia fregiarsi del termine “cristiano” dovrebbe essere in grado di farlo da sé, ma penso che nella tradizione delle Chiese protestanti storiche/progressiste abbiano annacquato così tanto il termine “cristiano” che ora non significa nulla per quanto riguarda il comportamento. Abbiamo abbandonato la lista di ciò che bisogna essere o non essere (il che è una buona cosa), ma non l’abbiamo sostituita con nulla, tranne un vago senso di “essere gentile” e “fare cose buone”.
Devo affermare che non credo nella dannazione eterna, quindi se faccio questa domanda non sto parlando di salvezza o di Paradiso.
Ma quelli che pretendono di seguire Gesù non dovrebbero apparire diversi dal mondo che li circonda? Non dovrebbero avere valori diversi, diverse cose a cui aggrapparsi? E se sì, quali? Cosa significa prendere sul serio la vita di Gesù e il messaggio del Vangelo? Cosa significa vivere e lavorare per il Regno di Dio?
Esistono delle prassi che dovremmo incoraggiare nei cristiani, sia a livello personale che di comunità? Preghiera quotidiana, lettura delle Scritture, essere parte di una comunità di fede (qualunque cosa voglia dire), servire la comunità?
Se qualcuno dovesse venire da te e dire: “In che modo essere un cristiano è diverso dal semplice essere una brava persona?”, quale sarebbe la tua risposta? Ci sono certi comportamenti che sono decisamente incongruenti per un seguace di Gesù, e se sì, quali sono?
Domande complicate, lo so. Domani darò la mia risposta. Mi piacerebbe sentire la tua opinione se trovi utili queste domande, e quali sono le tue risposte.
Testo originale: What Does A Christian Look Like?