Ascoltando l’esempio di papa Francesco. Il vescovo Thomas Gumbleton parla di accoglienza nella chiesa delle persone LGBT
Articolo di Giovanni Panettiere* pubblicato sul sito del bisettimanale cattolico National Catholic Reporter (Stati Uniti) il 13 aprile 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro.
A volte i sentimenti possono guarire i pregiudizi. Monsignor Thomas Gumbleton, vescovo ausiliare emerito di Detroit (Stati Uniti), è stato liberato dai suoi stereotipi e preconcetti su gay e lesbiche (assorbiti durante i suoi anni in seminario) dal coming out del suo amato fratello. In questa nuova intervista, a cura del giornalista italiano Giovanni Panettiere, l’ottantanovenne vescovo parla di come creare una Chiesa e una società più giuste verso le persone LGBT.
Giovanni Panettiere: Cosa le venne insegnato in seminario sull’omosessualità?
Monsignor Gumbleton: I corsi di teologia morale erano molto carenti sull’argomento omosessualità. Non si faceva mai la distinzione tra l’omosessualità come scelta e l’omosessualità come parte dell’identità personale. Uscii dal seminario con la convinzione che fosse una scelta, e quindi un peccato. Non ero preparato ad accompagnare le lotte di gay e lesbiche.
Come parroco, ha compiuto degli errori nell’accompagnamento pastorale di gay e lesbiche?
Sì, perché ascoltavo le confessioni attraverso lo schema mentale degli atti omosessuali come qualcosa di peccaminoso, in quanto il penitente aveva scelto di andare contro natura. Non riuscivo a dare consigli utili in quanto, secondo la dottrina, sviluppare un’amicizia intima con una persona dello stesso sesso è peccato. Consigliavo sempre di rompere tali amicizie, perché per me era semplicemente una scelta e non un’amicizia basata sulla loro identità omosessuale, ma ovviamente chiedere di terminare un’amicizia non era mai il consiglio giusto, perché tutti hanno bisogno di amici intimi. Pensavo di stornare le occasioni di peccato, mentre invece eliminavo le loro possibilità di avere amici veri.
Come si è sentito quando suo fratello le ha detto di essere gay?
Non sapevo nulla della sua identità sessuale. Presumevo che fosse eterosessuale: dopo tutto, era sposato e aveva quattro figli. Perciò fu uno shock quando mi rivelò di essere omosessuale.
Aveva mai sospettato nulla?
Fino al momento in cui me lo rivelò, non avevo mai messo in dubbio la sua identità sessuale. Pensavo fosse eterosessuale.
La Chiesa ha qualche colpa per l’omofobia della società odierna?
Sì, ha delle responsabilità. Secondo il Magistero, gay e lesbiche sono “intrinsecamente disordinati”. L’insistenza su questo punto crea rabbia, paura e false idee a proposito delle persone LGBT, e tutto questo alimenta l’omofobia.
Pensa che la Chiesa abbia detto l’ultima parola sull’omosessualità?
No, la dottrina cattolica sta progredendo. Molte ricerche mostrano che le persone LGBT lo sono dalla nascita: è parte della loro identità, ma questo non è universalmente accettato, di qui i giudizi negativi su di loro. La Chiesa deve continuare ad approfondire il tema dal punto di vista scientifico.
Secondo la dottrina cattolica, un genitore dovrebbe dire al figlio gay o alla figlia lesbica che l’omosessualità è “un disordine oggettivo”. Non pensa che questo potrebbe offendere il figlio o la figlia?
Sì. Nessun genitore dovrebbe mai dire a un figlio o a una figlia che è intrinsecamente disordinato. Insegnare una cosa simile è un insulto per genitori e figli. Ho visto dei genitori inorridire al solo sentire quell’espressione, e non posso biasimarli.
Sarà un giorno possibile avere, se non un matrimonio omosessuale cattolico, almeno una benedizione per le coppie gay e lesbiche?
Questa sarà una strada molto lunga per la Chiesa. Al momento non è certo possibile.
Pensa che la castità sia l’unico modo corretto di vivere per una coppia omosessuale?
Secondo l’insegnamento attuale, il celibato è l’unica alternativa per una persona omosessuale. Dovremmo comunque seguire l’esempio di papa Francesco, che le accoglie nella sua cerchia di amici, e nel fare questo chiede “Ma chi sono io per giudicare?”. Se due persone seguono la propria coscienza, non ho nessun diritto di interferire.
* Giovanni Panettiere è giornalista in Italia di QN Quotidiano Nazionale.
Testo originale: Heed Francis’ example: Bishop Thomas Gumbleton speaks on LGBT issues