Essere una donna queer innamorata, ne vale davvero la pena
Testimonianza della studentessa di teologia Allison Connelly dell’Union Theological Seminary di New York (Stati Uniti) pubblicata dal progetto Queer Faith il 12 marzo 2019, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Nel febbraio 2017 ho fatto coming out come donna queer. Mi ero appena innamorata, in maniera profonda e drammatica, di una donna che non potevo più far finta di considerare una semplice amica. Sebbene non mi fossi mai innamorata di una donna (perlomeno non in maniera conscia), non potevo ignorare la forza del desiderio che avevo di baciarla, stringerla, prendermi cura di lei.
Eppure, due settimane dopo che avevamo cominciato a frequentarci, avevo già quasi rotto con lei, perché se l’esperienza dell’innamoramento era bellissima e estatica, l’esperienza del coming out (e la consapevolezza che avrei dovuto uscire allo scoperto sempre e sempre, per tutta la vita) era talmente dolorosa che credevo di non farcela.
Mentre continuavo a uscire allo scoperto, registravo il rifiuto di molte persone cristiane, le quali mi dicevano che la mia sessualità non era santa, che non ero gradita nella Chiesa, e che la liceità della mia sessualità (la mia liceità) era tutta da vedere. Ho messo in discussione il mio ruolo nella Chiesa, adducendo i rifiuti ricevuti, le condanne teologiche, persino la precarietà del mio lavoro. Essere queer, essere uscita allo scoperto, essere innamorata: ne vale davvero la pena?
Dopo un sincero e serio discernimento svolto con la mia comunità, la risposta è stata Sì. Sì all’amore, Sì alla sessualità, Sì all’essere aperta, Sì alla celebrazione costante, scomoda, scintillante e politica della mia sessualità, di tutte le sessualità e i generi del Creato.
Io e la mia compagna stiamo ancora insieme e viviamo in un piccolo monolocale di New York. Io frequento la facoltà teologica, lei lavora per delle suore radicali. Sono una donna apertamente queer, con radici che affondano nella Chiesa Cattolica e nella Chiesa Unita di Cristo.
Un giorno sarò consacrata pastora e mi porrò con fierezza di fronte a una comunità cristiana, proclamando la profonda, santa e necessaria sacralità dei corpi come il mio.
Testo originale: ALLISON CONNELLY | M.DIV. STUDENT