“Non giurare neppure per la tua testa…” (Matteo 5:33-37)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Non dobbiamo volere essere oltre quello che siamo: figli. Non dobbiamo proiettare un “per sempre” che non ci appartiene, ma un “se Dio vuole”, che rimette nelle sue mani la nostra capacità di amare. Dobbiamo dire sì o no, come due sono le scelte per la nostra vita: il bene e il male.
Dal Vangelo secondo Matteo 5:33-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di più viene dal Maligno».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.