Come noi suore cattoliche possiamo celebrare il mese del Pride?
Articolo di suor Janet Rozzano pubblicato sul sito delle Suore della Misericordia* (Stati Uniti) il 4 giugno 2019, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
In giugno negli Stati Uniti la comunità LGBTQ+ e i suoi alleati si ritrovano per un mese di celebrazioni con al centro l’amore, la diversità, l’accettazione e la fierezza. Sono in programma sfilate, concerti, commemorazioni e discorsi; ovunque potete vedere bandiere arcobaleno.
Cos’ha a che fare tutto questo con le Suore della Misericordia? Forse è un’opportunità di prestare ascolto alla Dichiarazione del nostro Capitolo del 2017, la quale afferma che la nostra vocazione consiste nel soccorrere chi soffre a causa di sistemi oppressivi, “non smettere mai di istruirsi e partecipare al dialogo che si svolge attorno all’identità di genere e all’orientamento sessuale”.
Cercando delle idee su cui riflettere, ho scoperto che la bandiera arcobaleno è nata nel 1978 nella mia città, San Francisco, per diventare negli anni un simbolo di valenza internazionale. Ho scoperto anche che i suoi sei colori sono il simbolo di alcune qualità:
Rosso – Vita
Arancio – Guarigione
Giallo – Luce del sole
Verde – Natura
Blu – Armonia
Viola – Spirito
Penso che queste qualità rappresentino alcuni dei doni che la comunità LGBTQ+ festeggia nel mese del Pride. Gioiscono per i frutti dell’opera che lo Spirito compie per la giustizia e l’inclusione nei confronti della loro comunità, soprattutto negli ultimi cinquanta-sessant’anni. Alcune persone LGBTQ+, dopo essere rimaste per anni “nel nascondiglio”, sono libere di vivere pienamente la loro vita, senza mentire, nella luce, guarite da quella paura che le induceva a nascondersi. Sono libere di amare così come sono state create ed essere fedeli alla loro natura. Ora sono in armonia con la loro identità più profonda, sono forti abbastanza per lavorare a una maggiore armonia, per la giustizia, per essere comprese dal resto della società. Sono davvero doni che vanno celebrati!
Mi chiedo se tutte queste qualità simboleggiate dalla bandiera arcobaleno non suggeriscano un messaggio anche a chi non fa parte della comunità LGBTQ+. E a noi, Suore della Misericordia, danno qualche indicazione per meglio seguire la vocazione indicata dal nostro Capitolo?
Ecco di seguito alcune possibili domande per riflettere durante il mese del Pride:
– In che modo devo guarire per essere più aperta alla comprensione del mondo delle persone LGBTQ+? Cosa mi potrebbe far guarire?
– Con chi potrei parlare, o cosa potrei leggere per illuminarmi e approfondire le mie conoscenze sull’identità di genere e l’orientamento sessuale?
– Considero sempre ogni persona un figlio o una figlia amata da Dio, la cui vita è degna di rispetto, giustizia, accoglienza e compassione? Quale vocazione scaturisce da questa visione?
– Come posso contribuire a contrastare la violenza ai danni delle persone LGBTQ+? Posso suggerire, con le mie parole e i miei atti, dei cammini che conducano a una maggiore armonia e comprensione?
– Cosa può infiammare il mio spirito per compiere l’opera di aprire i cuori e le menti e di benedire la diversità?
Forse vi chiedete perché, con tutte le cose che abbiamo da fare durante la giornata, dovremmo dedicare del tempo a questo lavoro. Alcune ragioni importanti le trovate in queste parole dell’artista femminista Judy Chicago, tratte dalla sua poesia The Merger Poem:
E poi, tutto ciò che ci ha divise si riunirà
e poi, la compassione verrà data in sposa al potere
e poi, la delicatezza giungerà in un mondo duro e sgradevole…
e poi, tutte saremo ricche, e libere, e variegate…
e poi, vivremo tutte assieme in armonia.
* Le Suore della Misericordia, il cui ordine venne fondato nel 1827 a Dublino dalla laica Catherine McAuley, arrivarono per la prima volta negli Stati Uniti nel 1843 su invito del vescovo di Pittsburgh, in Pennsylvania. Il loro energico ministero a favore degli ammalati e dei poveri attirò così tante vocazioni che a partire dal 1854 arrivarono nuove sorelle dall’Irlanda per stabilirsi a New York, Chicago, Little Rock (Arkansas) e San Francisco, e per raggiungere poi molti altri luoghi degli Stati Uniti e fondare scuole e ospedali. Da allora la loro opera si è allargata fino a includere iniziative nei campi dell’istruzione, della sanità, della cura pastorale e del servizio sociale in centinaia di città e paesi.
Testo originale: A Flag of Many Colors