La pazzia di Dio è più saggia degli uomini (1 Corinzi 1,25)
Riflessioni bibliche di Jacki Belile, Valerie Bridgeman e Tat-Siong Benny Liew tratte da About Out in Scripture (Stati Uniti), liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Noi serviamo un Dio specializzato nell’inaspettato e quindi pieno di sorprese! La vocazione e la sfida per noi è riconoscere queste sorprese, celebrarle e gioirne.
I passi di questa domenica hanno molto da dire sulla legge, i comandamenti, o le parole di Dio (Esodo 20,1-17; Salmo 19), su come la Scrittura può ricordare ai discepoli le parole di Gesù (Giovanni 2,13-22) e come “la pazzia di Dio è più saggia degli uomini” (1 Corinzi 1,25). Nella vostra mente, la “pazzia di Dio” cosa significa e cosa comprende in sé?
Quando abbiamo dato uno sguardo a 1 Corinzi 1,18-25 abbiamo visto che non possiamo usare la saggezza umana per valutare o limitare Dio. Invece di usare quello che la maggioranza desidera o apprezza, Dio sceglie di dare valore e lavorare attraverso un Cristo crocifisso, una cosa che la maggioranza considererebbe spregevole e insignificante.
Lo vediamo anche in Giovanni 2,13-22. Gesù caccia coloro che apparentemente hanno non solo un posto all’interno del tempio, ma anche un servizio da offrire a chi viene per pregare.
Costoro, in altre parole, hanno un pass che permette loro, apparentemente, di aiutare nei sacrifici. Eppure vengono buttati fuori, le loro cose sparse per terra, e i loro tavoli rovesciati. Dio ci riserva sempre delle sorprese su chi sta dentro e chi sta fuori.
Questa sorpresa si trova in tutta la Bibbia. Per esempio, ricordiamo che mentre la legge è stata data agli Israeliti in Esodo 20,1-17 , in precedenza essi erano schiavi di Faraone e fuorilegge in Egitto.
Inoltre il Salmo 19,1-6 suggerisce che nemmeno coloro che hanno ricevuto la legge di Dio possono monopolizzare il messaggio o la conoscenza di Dio, che sono stati resi disponibili a tutte le genti di tutti i luoghi attraverso l’ordine creato.
La Quaresima è la stagione adatta per ricordare a noi stessi che noi non possediamo né controlliamo Dio. Dio spesso rovescia il tavolo e fa quello che non ci aspettiamo, o che possiamo persino considerare “pazzo” o “ridicolo”.
Due follie umane che noi stessi spesso scambiamo per “sagge” o “prudenti” sono le nostre ossessioni per la generalizzazione e la purità, o i nostri incessanti tentativi di categorizzare e purificare. Lo vediamo anche nella visione dell’apostolo Paolo.
Nella stessa lettera in cui innalza l’inaspettata scelta di Dio del Cristo crocifisso, trova necessario (o forse conveniente) categorizzare gli Ebrei come coloro che chiedono miracoli e i Greci come coloro che cercano sapienza (1 Corinzi 1,22).
Nonostante molti di noi siano, per fortuna, sufficientemente avvezzi ai problemi del razzismo per prendere le distanze da simili generalizzazioni sugli Afroamericani, i Latinos o gli Asiatici, alcuni di noi non fanno una piega quando incontrano simili affermazioni nella Scrittura, in particolare quando si riferiscono a chi sta fuori dall’ambito della fede.
Allo stesso modo, possiamo prenderci una pausa per pensare a cosa intendesse Giovanni con lo “zelo che consuma” di Gesù, a proposito della purificazione del tempio (Giovanni 2,17). Gli studi sui primi Cristiani mostrano come essi abbiano costruito “ortodossia” ed “eresia” e come l’”ortodossia” venga stabilita “purificandola” e “generalizzando” gli altri come devianti e malvagi.
Notate come anche il salmista addebiti i suoi “errori” o le sue “colpe occulte” non a se stesso o se stessa, ma a qualcun altro che lui o lei categorizza come “l’arrogante” (Salmo 19,12-13).
Lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono stati spesso accomunati dall’etichetta di aberranti, perversi, impuri, tra molte altre caratterizzazioni negative. Come si può vedere nella tradizione delle nostre Scritture, la “saggezza” umana ha ammirato a lungo cose come la purità, lo zelo e la determinazione.
Una questione che dobbiamo approfondire è in che modo il nostro “zelo che purifica” può essere diverso o simile da quello di coloro che si oppongono a noi e ci vedono come profanazione o corruzione.
Siete mai stati dichiarati da qualcuno come “impuri”? Quando? In quali modi voi potreste dichiarare altri come “impuri”?
Anche se gli scrittori della Bibbia Ebraica che ci hanno trasmesso dei passi come Esodo 20,1-17 e il Salmo 19 ritraggono la Legge come concettualmente buona, comprendevano anche che queste parole avevano bisogno di essere capite e interpretate.
Per esempio, cosa succede se si uccide qualcuno accidentalmente? O quando si dice una falsità senza saperlo?
Dopo tutto, noi persone lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) e la nostra lettura delle Scritture siamo stati criticati come “saggezza mondana” che rifiuta la “pazzia della croce” e che quindi merita di essere “annientata” (1 Corinzi 1,18-25; Giovanni 2,13-22).
Allora come faranno le persone lesbiche, gay, bisex e trans a lavorare con la Bibbia, a interpretarla?
I Dieci Comandamenti ci invitano a guardarci dall’idolatria di tutto ciò che non è Dio. Cosa dobbiamo mettere da parte per ascoltare veramente il Dio che ci sorprende con la giustizia, l’inclusione e la speranza attraverso la Scrittura e l’azione liberatrice di Dio nel mondo?
Preghiera
Dio di Grazia e Dio di Gloria,
noi aneliamo ai comandamenti che portano la vita.
Accresci la nostra brama, stimola le nostre domande, metti ordine nei nostri desideri.
Accresci la nostra brama di essere un popolo che viaggia,
conosciuto per mantenere le promesse
e non per l’obbedienza da bambini.
Stimola le nostre domande sui comandamenti di un tempo passato,
sapendo che portano la vita
e talvolta la morte.
Metti ordine nei nostri desideri come i poeti mettono ordine nel tuo mondo,
attraversando con timore la vasta creazione
come anche i nostri abissi.
Infiammaci con lo zelo che spalanca le porte,
che mette in discussione tradizioni perverse
e la dimora dell’ego.
Accresci la nostra brama di vera Gloria:
Presenza, Amore, Saggezza
Grazia folle, spudorata.
Amen.
I passi biblici del lezionario di questa settimana: Esodo 20,1-17; Salmo 19; 1 Corinzi 1,18-25; Giovanni 2,13-22.
Testo originale: The Joy Of Surprise