Il Vescovo tedesco Bode e l’Arcivescovo di Amburgo: “mai la cura spirituale può escludere le persone omosessuali”
Prefazione del Vescovo Franz-Josef Bode* e dell’Arcivescovo Stefan Heße** al saggio pastorale cattolico “Mit dem Segen der Kirche? Gleichgeschlechtliche Partnerschaft im Fokus der Pastoral” (Con la benedizione della Chiesa? Le unioni omosessuali nell’ottica della pastorale), a cura di Stephan Loos – Michael Reitemeyer – Georg Trettin, editore Herder (Germania), 2019, pp.13-14, liberamente tradotta da Antonio De Caro
Su quasi nessun’altra questione si trovano oggi nella Chiesa (cattolica) posizioni tanto divergenti quanto sulla domanda se sia possibile una benedizione delle coppie omosessuali, maschili o femminili. Ci sono molti cattolici impegnati, non ultimi anche alcuni genitori, che vorrebbero verso gli omosessuali un atteggiamento più aperto di quello che attualmente vivono nella Chiesa. E ci sono gli altri, che temono che la Chiesa, su questo punto, si preoccupi eccessivamente di una minoranza marginale e – dicono – della mentalità contemporanea.
Noi vescovi siamo proprio al centro di queste contrapposizioni. Come arcivescovo di Amburgo, io (Stefan Heße) vivo in una metropoli. Vedo che noi come Chiesa possiamo risultare credibili in questa società se ci occupiamo della reale esperienza di vita delle persone. E ad Amburgo questo comprende, ovviamente, anche uomini e donne omosessuali.
Come Presidente della Commissione Pastorale della Conferenza Episcopale Tedesca io (Franz Josef Bode, vescovo di Osnabrück) non posso fare a meno di dedicarmi proprio a coloro che si vedono relegati ai margini. Meno che mai la cura spirituale oggi può escludere coloro che chiedono di essere accompagnati.
Gli incontri guidati dalla reciproca intenzione di dare all’altro un autentico valore, cambiano le persone – cioè tutti coloro che prendono parte a questi dialoghi. Ciò implica anche chiamare per nome le forme di disprezzo che gli omosessuali, solo perché sono omosessuali, hanno sperimentato o sperimentano nella Chiesa, e riconoscere le ferite che ne sono derivate. Uomini e donne omosessuali, nonostante il rifiuto che hanno subito, si professano credenti in Cristo e nella Chiesa e chiedono accompagnamento pastorale per il loro percorso di vita: questo fatto ci colpisce e ci sfida a sviluppare delle prospettive comuni.
Da anni è in corso un dialogo fra singoli vescovi ed esponenti, per esempio, dell’associazione ecumenica “Omosessuali e Chiesa”. Esso ha avviato un processo in cui è cresciuta una certa reciproca comprensione. Ciò comporta anche che venga riconosciuto il desiderio di una benedizione per le unioni omosessuali. Tale benedizione, da parte dei credenti, significa esprimere la fiducia che anche nelle unioni omosessuali possono agire efficacemente l’amore e la fedeltà di Dio per noi esseri umani. Per converso, anche i vescovi hanno ottenuto una certa comprensione sul fatto che una benedizione liturgica non costituirebbe il gesto personale di un singolo sacerdote o vescovo, ma presuppone, come benedizione della Chiesa, un processo e un’evoluzione del Magistero nella Chiesa stessa.
Dal dialogo è nata l’idea di un convegno specifico sul tema, tenutosi il 4 e il 5 giugno 2018 all’Accademia Cattolica di Amburgo: in questo libro ne vengono pubblicati i contributi e le conclusioni. Scopo del convegno era dare spazio al desiderio, da parte delle coppie omosessuali, di una benedizione ecclesiale, e di esaminare lo stato attuale della ricerca teologica e della dottrina in tal senso. Il convegno ha fatto emergere le divergenze che spiccano fra i fatti accettati ormai come ovvi nella mentalità odierna, gli sviluppi nella teologia e la reticenza finora manifestata all’interno della Chiesa su questo problema. Esso ha individuato i punti di frattura fra lo stato delle conoscenze scientifiche e culturali contemporanee, da una parte, e la dottrina della Chiesa dall’altra, e ha indicato alcune possibilità di azione. Ma il processo di intesa non si è concluso assolutamente con questo convegno.
Il percorso sinodale, che la Conferenza Episcopale Tedesca ha approvato durante la sua riunione plenaria a Lingen nel marzo 2019, comprende anche una necessaria evoluzione della morale sessuale cattolica. Essa è la causa di alcuni tabu nella Chiesa, ma anche la base per chiarire la questione della benedizione non solo per le coppie omosessuali.
Ci troviamo all’interno di un processo di cui non si intravede ancora la conclusione. Occorre fare strada assieme alle persone: quelle che spingono in avanti, ma anche quelle per le quali il processo è troppo veloce e nutrono delle perplessità. Noi come comunità ecclesiale dobbiamo metterci in cammino: l’inizio è ormai segnato.
Osnabrück – Amburgo, 15 aprile 2019
Vescovo Dr. Franz-Josef Bode* – Arcivescovo Dr. Stefan Heße**
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* Franz-Josef Bode, vescovo cattolico di Osnabrück (Germania), è vice presidente della Conferenza Episcopale Tedesca.
* Stefan Heße (nato il 7 agosto 1966 a Colonia ) è arcivescovo di Amburgo (Germania).
Testo originale: Zum Geleit