Amore, romanzi e altre scoperte
Recensione di Michelangelo Salerno
“Toccante autobiografia dei suoi anni giovanili. Ogni capitolo è un condensato di sè stesso e della sua anima accompagnata da brani di romanzi da lui letti e amati. Ho trovato originalità nel suo narrarsi. E’ chiara la descrizione della sua crescita interiore e la decisione di inserire alcuni brani di altrettanti autori del novecento. Ho pianto al capitolo dodici quando descrive la sua breve amicizia con l’altro scrittore Pier Tondelli. Mi ha trasmesso tristezza il capitolo tredici, il conclusivo, per come affronta la sua laurea. E’ un testo adatto da leggere per chi ha le idee confuse sul proprio io e per chi deve ancora fare il suo coming-out” (Stefano).
«So di preciso quando ho sentito per la prima volta la parola omosessuale. È stato a Cirò, in Calabria, il paese in cui sono nato. Avevo sei anni».Così cominciano le pagine autobiografiche di Mario Fortunato («Amore, romanzi e altre scoperte», Einaudi, 1999) che portano il lettore fino al giorno della laurea in filosofia che, per l’autore (poi giornalista de L’Espresso e scrittore), segnano forse l’inizio di una nuova fase sella vita che si apre con un punto interrogativo.
L’originalità di questa nuova prova narrativa di Fortunato, così intima e coinvolgente, asciutta e sentimentale al tempo stesso, sta nel fatto che ad ognuno dei tredici capitoli seguono brani antologici sulle tematiche vissute dall’autore: si tratta di pagine di Marcel Proust, di Truman Capote, di André Gide, di Forster, di Baldwin e di Virginia Wolf che formano una mini-biblioteca sull’omosessualità e altre passioni umane, sulla ricerca, che la letteratura non ha certo esaurito, per comprendere, raccontare, descrivere solitudini, incontri, perplessità, aperture.
I romanzi che hanno accompagnato gli anni giovanili di Fortunato rappresentano così altrettante guide, per lui e per il lettore, e sono anche un invito a leggere per intero i libri segnalati (per chi non li conoscesse già).
Appare ad un certo punto, nel libro e tra i libri, la figura esile e indimenticabile di Pier Vittorio Tondelli che, come giustamente rileva Mario Fortunato: «È stato trasformato in un santino. Qualche volta mi illudo che un giorno potremo ridere insieme anche di questo».
Mario Fortunato, Amore, romanzi e altre scoperte, editore Einaudi, 1999, 198 pagine