La Diocesi di Civitavecchia e il suo percorso pastorale con le persone LGBT e le loro famiglie
Notizia diffusa dell’Agenzia S.I.R. (Servizio Informazione Religiosa) della Federazione Italiana Settimanali Cattolici e della CEI, il 26 ottobre 2019
Prende spunto da una frase di Papa Francesco, che definisce l’eucarestia “scuola di inclusione umana”, un nuovo percorso annuale di preghiera che la diocesi di Civitavecchia-Tarquinia propone a persone lgbt e alle loro famiglie, iniziato questa settimana nella chiesa di San Liborio a Civitavecchia.
L’iniziativa, in programma ogni terzo lunedì del mese, è frutto di un impegno pluriennale ed è promossa dall’Ufficio di pastorale familiare, diretto da don Federico Boccacci, che è anche vicario diocesano per la pastorale.
“Risale a diversi anni fa l’incontro tra il vescovo, mons. Luigi Marrucci, e una coppia con una figlia omosessuale – racconta al Sir –. Il vescovo li ha accolti e ha chiesto loro di creare nell’Ufficio famiglia un settore specifico. Ci siamo formati partecipando anche a incontri nazionali e oggi siamo tra i primi, assieme alla diocesi di Bologna, con una pastorale riconosciuta dalla diocesi per un’accoglienza qualificata di queste persone, che spesso vivono il dramma di non accogliersi loro per primi, e delle loro famiglie”.
Una lectio divina su Zaccheo ha guidato il primo incontro, tenuto da don Boccacci, che nelle storie di chi partecipa coglie paure e desideri: “Molti si sentono indegni di un rapporto con Dio e hanno bisogno di essere apprezzati per ciò che sono. Noi li aiutiamo a comprendere che la loro situazione non li mette fuori dalla grazia o dalla fede – spiega il sacerdote -. L’eucarestia ci fa fare esperienza di convivialità con Dio e fra di noi. Questa pastorale ‘di periferia’ ci aiuta a cogliere meglio il centro, che è Cristo”.