Omosessualità e Bibbia: i passi scabrosi
Riflessioni bibliche di Erica Williams Simon* pubblicate sul sito Upworthy (Stati Uniti) il 27 giugno 2014, liberamente tradotte da Virginia Campolongo
Il video God and the Gay Christian (Dio ed il cristiano gay) di Matthew Vines analizza sei passaggi della Bibbia che trattano il tema dell’omosessualità. Vines riesce, con molta bravura, a contestualizzare ogni riferimento (poiché è risaputo che analizzare le Sacre Scritture fuori contesto può produrre, nel migliore dei casi, un’interpretazione errata, e nel peggiore una tragedia). Qui sotto analizziamo dettagliatamente ogni riferimento all’omosessualità nella Bibbia:
La Storia di Sodoma e Gomorra (Genesi 19)
Questo racconto della Genesi è probabilmente il più famoso passo biblico utilizzato per condannare l’omosessualità. Ecco l’analisi di Vines:
“Dio manda nella città di Sodoma due angeli travestiti da uomini, ma gli abitanti maschi di questa minacciano di stuprarli, perciò gli angeli li accecano, e Dio distrugge la città. Per diversi secoli, questo racconto è stato interpretato come il giudizio di Dio sulle relazioni omosessuali, ma in realtà si tratta da una minaccia di stupro di gruppo”.
Lo stupro di gruppo non è certo qualcosa di positivo, ma non è neanche sinonimo di omosessualità, infatti il sunto del racconto che si trova in Ezechiele 16:49 mette in evidenza quello che, secondo Vines, è il vero nocciolo della questione:
“Ecco, questa fu l’iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figlie vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane, e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero”.
In altre parole, chiunque utilizzi questo racconto come prova del fatto che l’omosessualità è un peccato, probabilmente non ha compreso il significato del passo.
Quando Dio definisce l’omosessualità un abominio (Levitico 18:22 e 20:13)
Eh, già, è risaputo che è proprio nel Levitico che l’omosessualità viene direttamente definita come un abominio, e infatti così è scritto. Inoltre, si dice che gli omosessuali dovrebbero ricevere la pena capitale (!!!); viene detta la stessa cosa anche sul consumo di maiale e frutti di mare, vengono condannati gli interessi sui prestiti e vengono elencate molte altre restrizioni presenti nel Codice Legislativo dell’Antico Testamento. Ma, per i cristiani, l’Antico Testamento non risolve (o dovrei dire “non dovrebbe risolvere”?) alcun problema, poiché Romani 10:4 dice che Cristo è la fine della legge, ed è probabilmente per questo che molti cristiani attualmente mangiano carne, usano carte di credito, si truccano, e sostengono l’uguaglianza delle donne. Tutto questo in quanto, come scritto nella Lettera agli Ebrei 8:13, la vecchia legge “è antica e invecchia” (quindi è destinata a sparire).
Quando le persone si sono allontanate da Dio (Romani 1:26-27)
“Persino le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contronatura; egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo cosÏ in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento.”
Su questo passaggio Vines tende a concentrarsi specialmente sul contesto culturale. Ai tempi della Bibbia, gli atteggiamenti omosessuali avvenivano fondamentalmente tra uomini adulti ed adolescenti maschi (padroni e servi – bleah!), tramite prostituzione, e da uomini sposati con donne. Da ciò è possibile comprendere perché ciò venisse considerato peccaminoso, eccessivo, libidinoso, e contro la legge di Dio, ma questi non fa riferimento all’amore, alla dedizione, alla fedeltà, o al tipo di relazioni con persone dello stesso sesso che sono al centro del dibattito sul matrimonio. (Tra l’altro, Paolo afferma che gli uomini con capelli lunghi sono “innaturali”, e che le donne non dovrebbero parlare in chiesa, perciò è chiaro che Paolo avesse dei roblemi suoi a riguardo.)
L’uso delle parole greche malakoi e arsenokoitai (1 Corinzi 6:9-10; 1 Timoteo 1:10)
Queste parole fanno parte della lista di persone che, nel Nuovo Testamento, non erediteranno il regno di Dio, e c’è stato un lungo dibattito circa il loro significato originario (ragazzi, bisogna ricordare che non è per niente semplice tradurre parole arcaiche). Per alcuni queste parole indicano omosessualità
e sodomia, mentre per altri la traduzione è “sporco vecchi(acci)o”. Ecco l’analisi di Vines:
“Molti traduttori contemporanei hanno reso questi due termini come riferimenti radicali alle persone gay, ma l’idea di orientamento sessuale nemmeno esisteva a quei tempi. Sì, certamente Paolo non vedeva di buon occhio le relazioni omosessuali (e non era nemmeno d’accordo che le donne parlassero in chiesa…), ma il contesto in cui scriveva era agli antipodi dell’idea di relazioni monogame serie. La Bibbia non tratta mai dei temi dell’orientamento sessuale o del matrimonio con persone dello stesso sesso, quindi non c’è motivo per cui i fedeli cristiani non sostengano i loro fratelli e le loro sorelle omosessuali”.
*Sto guarendo, sotto il sole di Los Angeles, dopo anni di strategie e attivismo politici svolti a Washington, dove svolgo le attività di conferenziera, scrittrice, creatrice e curatrice di cose significative. Sono ossessionata dalle forze che influenzano il modo in cui le persone guardano a se stesse e al mondo, soprattutto la fede, il genere, la razza, e la cultura pop. Potete seguirmi (o, meglio ancora, dialogare con me) su Twitter, Facebook e sul mio sito personale.
Testo originale: Homosexuality in the Bible: Here’s what six passages say and how to interpret them.