Lo scandalo della morte “impura” di Gesù
Riflessioni bibliche di Robert E. Goss* pubblicate in The queer Bible commentary a cura di Deryn Guest, Robert E. Goss, Mona West, SCM Press, 2006, liberamente tradotte da Dino
La morte di Gesù è stato l’ultimo atto di spregio. I colonizzatori, i gentili, l’hanno messo in croce, fuori dalla città. Gesù crocifisso è fuori dalle mura di Gerusalemme e dai recinti del tempio perchè in Deuteronomio 21.23 viene detto che un uomo impiccato ad un albero è “maledetto“. I corpi di morti e i moribondi sono impuri, perchè i morti non appartengono al mondo dei vivi.
Un cadavere insepolto è in un luogo immondo; è “fuori luogo“, perché non si trova sotto terra. La morte in croce di Gesù è uno scandalo che offende molti ebrei che aderiscono ad una politica di santità/purezza. Rappresenta una morte impura, avvenuta per mano degli immondi romani e la sua identità di profeta di Dio è perduta, da un punto di vista ebraico.
Paolo aveva capito che la crocifissione era stata “una pietra di scandalo per gli ebrei” (1 Cor 1.23) e così reinterpretò la crocifissione come dimostrazione della sapienza e del trionfo di Dio. Tuttavia la morte di Gesù rimane un atto di trasgressione dei codici di purezza, ma non attraverso le sue proprie azioni. La linea di demarcazione tra i morti e i vivi si fa meno definita, e nel finale gesto “queer” di Dio, con la resurrezione di Cristo, cessa del tutto la divisione tra vivi e morti.
La mostruosa morte di Gesù si trasforma in uno scandalo per rendere meno definite le categorie delimitate in modo preciso di purezza/impurità. La crocifissione spezza il corpo di Gesù, quando Egli spezza il pane per condividerlo con i suoi discepoli. Il suo corpo spezzato e abusato si fa tutt’uno con gli altri corpi spezzati ed abusati.
Questa traslocazione del corpo di Gesù in tutti i corpi, si completa nella fede Pasquale dei discepoli, quando lo riconoscono nella proclamazione della Buona Novella, la divisione del pane e il corpo comunitario.
Molti americani hanno visto nella morte di Matthew Shepard una ripetizione del Cristo crocifisso: due “distruttori di gay” lo picchiarono, lo appesero ad una recinzione come un messaggio agli altri gay e lì morì. Durante il suo funerale la reverenda Anne Kitch “evocò l’immagine di Gesù, come un altro uomo il cui corpo fu spezzato, lacerato e abbandonato su di una croce di legno” (Ingebretsen 2001: 184).
La comunità Queer trasferì il Cristo crocifisso al corpo di Matthew, appeso ad una recinzione. Per esempio, il drammaturgo Terence McNally scrisse: “Terribilmente picchiato e legato ad un recinto, con una temperatura vicina a 0°, con le braccia allargate in una grottesca crocifissione, è morto agonizzando come un altro giovane che era stato torturato e inchiodato ad una croce di legno in un luogo desolato fuori di Gerusalemme, conosciuto come Golgota circa 1998 anni prima. Essi sono morti, come avevano vissuto, come fratelli, Gesù Cristo non è morto inutilmente, poi i suoi discepoli sono vissuti per raccontare la Sua storia. Questa generazione ha il dovere di far sì che nemmeno Matthew sia morto invano”. (McNally 1998: VI)
Il critico culturale americano Edward Ingebretsen osserva come la morte di Matthew e i cristiani fondamentalisti della Chiesa di Westboro al funerale abbiano riaperto una crisi all’interno della cristianità, riguardo al significato della morte di Gesù e alla natura del sacro. Lo scandalo sta nel fatto che l’abietto giovane omosessuale assassinato si trasforma in “portatore di una memoria sacra“, ritratto nell’immagine del Cristo crocifisso, mentre i nemici commettono azioni violente in nome della croce (Ingebretsen 2001: 181). Ingbretsen riconosce che il corpo insanguinato di Cristo è stato traslato nel corpo crocifisso di Matthew. Il mostro “omosessuale” si trasforma nel luogo crocifisso della Grazia di Dio, come era avvenuto in precedenza all’uomo “queer” di Galilea.
* Robert E. Goss è stato ordinato sacerdote gesuita negli Stati Uniti nel 1976 ed ha rassegnato le dimissioni dalla Compagnia di Gesù nel 1978. Ha servito come cappellano per l’associazione di cattolici LGBT Dignity Boston fino al 1982. Goss è stato co-fondatore di Food Outreach, un’organizzazione di assistenza per le persone affette da HIV ed è stato membro di ACT UP St. Louis e di Queer Nation St. Louis.
Ha ricevuto il suo Th.D. in Relative Religion dall’università di Harvard. Attualmente è pastore nella Fellowship Universale di Metropolitan Community Churches (MCC). Goss è autore di numerosi libri di spriritualità e di riflessione biblica queer; è co-aiutore di The queer Bible commentary.
Testo originale: La muerte de jesús. El Evangelio de Lucas según la Biblia Queer (The death of Jesus The death of Jesus)