Omosessualità e separazioni. L’altra mossa di Papa Bergoglio
Articolo di Nina Fabrizio pubblicato sul quotidiano Il resto del Carlino del 18 dicembre 2019, pagina 15
«Le relazioni gay non sono da condannare a priori. E se il matrimonio non regge è meglio chiudere».
Depositato in bella vista in sala stampa vaticana perché i giornalisti lo possano consultare, il documento di 330 pagine voluto da papa Francesco e steso dalla Pontificia Commissione Biblica sta facendo molto discutere. In particolare su separazioni e omosessualità, che «non va condannata» e per la quale va riservata «una speciale attenzione pastorale».
I teologi della Commissione si sono messi al lavoro e il prodotto è “Che cosa è l’uomo?”, quattro capitoli pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana (quindi col massimo del sigillo) in cui attraverso una lettura antropologica della Bibbia non si va troppo per il sottile ma si affronta tutto. Nel nostro mondo «è messo in questione il valore antropologico della differenza sessuale, dove si avverte la fragilità delle relazioni coniugali e il diffondersi di violenze domestiche».
É la premessa per dire anche quello che Francesco ha manifestato in discorsi pubblici. Sul divorzio: fatto salvo che Gesù stabilisce l’indissolubilità delle nozze, «non fa atto contrario al matrimonio il coniuge che constatano che il rapporto sponsale non è più espressione di amore e decide di separarsi da chi minaccia la pace». Bergoglio ha ascoltato tante donne che hanno rifiutato mariti violenti.
E ancora, un passaggio delicato: «L’istituzione matrimoniale, costituita dal rapporto stabile tra marito e moglie, viene costantemente presentata come evidente e normativa in tutta la tradizione biblica» e non esistono «esempi di unione legalmente riconosciuta tra persone dello stesso sesso».
Ma con una aggiunta: la Commissione registra le voci che rivendicano «accoglienza della omosessualità e delle unioni omosessuali».