Tra difficoltà e cambiamenti. Le religioni nel ‘Rapporto sull’omofobia 2012’
Comunicato del Progetto Gionata, 16 maggio 2012
Mentre in Italia continua la lunga sequela di veglie ecumeniche di preghiera per ricordare le vittime dell’omofobia e della transfobia, in occasione del 17 maggio, Giornata Internazionale contro l’omofobia, l’associazione francese “SOS homophobie” ha presentato il sedicesimo ‘Rapporto annuale sull’omofobia 2012’, centosettantadue pagine piene di dati, riflessioni e documenti.
Gionata, il Progetto italiano su fede e omosessualità (www.gionata.org), anche quest’anno ha voluto curare la traduzione italiana della sezione del Rapporto 2012 dedicata all’analisi dell’omofobia nelle principali religioni europee: Ebraismo, Islam e cristianesimo, con una particolare attenzione al cattolicesimo.
Come scrivono gli autori del Rapporto 2012 “La tematica religiosa ha avuto particolare risalto nelle testimonianze che abbiamo ricevuto quest’anno. …
Alcune testimonianze rimarcano la recrudescenza di contenuti omofobi in siti Internet e in blog che rivendicano un’appartenenza religiosa, … Una seconda categoria di testimonianze si riferisce a manifestazioni di omofobia che alcune persone hanno direttamente subito all’interno di istituzioni religiose (seminari o scuole)”.
Non a caso il ‘Rapporto annuale sull’omofobia 2012’ sottolinea con forza come Internet si sia trasformato in “un formidabile spazio per scaricare l’odio e la paura dell’omosessualità servendosi come pretesto di argomentazioni che si basano sui testi religiosi.
Infatti “quest’odio senza limiti … sembra essere favorito proprio dal fatto che in questo spazio virtuale l’individuo stesso scompare. Dal momento in cui l’omosessualità viene ridefinita come una pratica deviante e condannata da Dio e non più come un modo di essere e come parte integrante della persona, ogni sbandamento è consentito”.
Il quadro generale che delinia il Rapporto, seppur molto variegato, mette in luce come le religioni dette “del Libro” (cristiana, musulmana, ebraica) stanno evolvendo, lentamente, ma positivamente, “nei confronti delle persone LGBT, anche se nel corso dell’anno 2011 l’omofobia (religiosa) è rimasta molto violenta in molti paesi dell’Africa e del Medio Oriente”.
Un’altra novità molto interessante, sottolineata nel Rapporto 2012, è la partecipazione, sempre più forte e visibile, delle associazioni e dei gruppi di cristiani omosessuali nella lotta all’omofobia nella società e nelle chiese europee, in particolare tramite il Forum europeo dei gruppi LGBT cristiani a cui aderiscono 44 associazioni di cristiani omosessuali distribuite in 23 Paesi (per l’Italia aderiscono al Forum il gruppo Varco di Milano, Nuova Proposta di Roma e il Progetto Gionata).
Per questi gruppi di cristiani LGBT “la lotta contro l’omofobia, si gioca ogni giorno” ed ha il suo motore propulsore proprio “nei valori di fraternità, di solidarietà, nell’accoglienza e nel dialogo” che sono il cuore pulsante, anche se spesso dimenticato, di ogni messaggio religioso.