Costruirsi una fede biblica non dannosa per noi persone LGBT
Riflessioni bibliche di Brian G. Murphy pubblicate sul sito Queer Theology (Stati Uniti), liberamente tradotte da Emanuele Tranchetti
“Ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene.” (1 Tessalonicesi 5:21)
Quando ho cominciato a rendermi conto per la prima volta di provare attrazione per i ragazzi come me, la mia fede si è incrinata: come aveva potuto il Dio d’amore mettere insieme il mio corpo nell’utero di mia madre e donarmi un grande desiderio d’amore, d’intimità e di famiglia, per poi privarmi del giusto sbocco verso cui veicolarli?
Mi era stato detto che “l’omosessualità” è un peccato, ma non ero certo del perché fosse così. Avevo bisogno di certezza, e per questo ho consultato la Bibbia. Ero spaventato da me stesso. Chi ero io per dubitare di ciò che le mie guide spirituali avevano sempre trattato come concetti conosciuti da tutti? È così che, per caso, mi sono imbattuto nel versetto 5:21 della prima lettera ai Tessalonicesi, grazie al quale ho compreso che il mio dubbio non era da considerarsi un’eresia, ma era biblico!
Mi ci sono voluti anni per rendermi conto che essere omosessuale non è solo “accettabile”, ma anzi, è un tassello importante della diversità di quanto creato da Dio.
ORA CHE SO CHE ESSERE OMOSESSUALI È ACCETTABILE (NONOSTANTE QUANTO AFFERMINO ALCUNE IMPORTANTI PERSONALITÀ RELIGIOSE), MI SONO CHIESTO: SU COS’ALTRO SI SBAGLIANO?
Rendermi conto di essere omosessuale mi ha spinto a dubitare della mia fede e a approcciare in maniera nuova quanto il testo sacro dica a riguardo.
Grazie a Dio sono gay, perché ho scovato nella Bibbia, e nella società, nelle tradizioni cristiane stratificatesi lungo i millenni, con l’esperienza e con la conoscenza, una fede che ci rende liberi e dona la vita, una fede decisamente più vivace di quella evangelica della mia infanzia.
I CONSERVATORI AFFERMANO SPESSO DI “CREDERE NELLA BIBBIA” O DI AVERE UNA FEDE “BASATA SULLA BIBBIA”
Molto spesso questi non sono che dei modi per dire: “La mia interpretazione del cristianesimo è giusta, e chiunque non la condivida è un peccatore, e finirà all’inferno”.
Sebbene pensi che sia assolutamente plausibile essere una persona integerrima e dai sani princìpi morali senza mai aver letto la Bibbia ( o addirittura senza credere in Dio), io non sono pronto a separarmene.
ECCO COSA VEDO QUANDO GUARDO LA BIBBIA
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore.
Luca 4:18-19
Gesù diede inizio al suo pubblico ministero citando testualmente le parole del profeta Isaia (Isaia 61:1-2, per essere più precisi). Così facendo, affondò le radici del suo ministero nella sua fede ebraica e, per essere ancora più precisi, nelle parole dei profeti ebraici.
Se vi siete mai chiesti “Che cosa è venuto a fare Gesù?” o “Perché Dio ha mandato Gesù sulla Terra?”… beh, lo stesso Gesù risponde a questa domanda in prima persona nel vangelo di Luca:
• Per annunziare la buona novella ai poveri
• Per liberare i prigionieri
• Per ridare la vista ai ciechi
• Per liberare gli oppressi
• E per vivere nell’abbondanza di Dio
Gesù non voleva farlo da solo; cominciò quindi a chiamare a sé dei discepoli perché questi si unissero al suo ministero, ma non cercava convertiti:
“VENITE DIETRO DI ME E VI FARÒ PESCATORI DI UOMINI.” (MATTEO 4:19)
cercava persone che si dessero da fare per dargli una mano nel suo ministero, ma cos’era questo ministero nello specifico?
La lettura delle Scritture ebraiche e cristiane ci fornisce un’idea delle priorità del Signore. Quando penso al ministero di Gesù, non vi vedo un allontanamento dalle Scritture ebraiche, ma piuttosto una loro continuazione.
Nei testi ebraici e cristiani si contano 2.350 versi relative al denaro, 300 sulla giustizia sociale e i poveri, e addirittura 24 sull’immigrazione.
Qui però non si parla di tirare fuori alcuni versetti, del tutto decontestualizzati, o di contare il numero di versetti dedicati ad un determinato argomento piuttosto che a un altro. Per affrontare la Bibbia in modo corretto e fedele, bisogna sapere cosa farci. Quali sono i temi principali, e quali invece le eccezioni? Dove si tocca con mano il divino, e quali parti sono invece solo espressioni di norme culturali di quell’epoca?
Nel Deuteronomio,
Io ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita.
In Amos,
Io detesto, respingo le vostre feste
e non gradisco le vostre riunioni;
anche se voi mi offrite olocausti,
io non gradisco i vostri doni
e le vittime grasse come pacificazione
io non le guardo.
Lontano da me il frastuono dei tuoi canti:
il suono delle tue arpe non posso sentirlo!
Piuttosto scorra come acqua il diritto
e la giustizia come un torrente perenne.
In Luca, quando gli viene chiesto cosa si debba fare per guadagnarsi la vita eterna, Gesù racconta una parabola, quella del Samaritano che si prende cura del ferito e prega per il suo stato di salute… “Andate e fate lo stesso” è la risposta di Gesù.
In Giovanni,
Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.
Negli Atti,
La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune.
C’è molto altro nelle Scritture ebraiche e cristiane: lettere, comandamenti, poemi, storie, parabole e anche alcune visioni.
CHI SIAMO NOI PER FARE TUTTO CIÒ?
Alla fine del primo capitolo della Genesi si legge: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”. Alla fine della Rivelazione invece ci viene detto: “La grazia di Dio sia con tutti voi”.
Scorrendo i testi sacri, nello specifico dalla Genesi alla Rivelazione, si comprende che il Signore ci chiede di essere fedeli, amandoci e prendendoci cura l’uno dell’altro.
Gesù sembra essere d’accordo. In Matteo 22 infatti afferma:
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti.
Se non stai avvicinando te stesso o gli altri a Dio, se non sei pieno di amore per lui, per te stesso e per gli altri, allora non stai seguendo i comandamenti del Messia.
In Matteo 7 Gesù ci dice che “dai loro frutti riconosceremo” se un insegnamento religioso sia vero o meno.
I frutti della teologia anti-LGBTQ rivelano le loro conseguenze: depressione, disperazione, suicidio, famiglie spezzate, perdita di fede, bullismo, maltrattamenti. I frutti di una teologia affermativa rivelano invece la loro correttezza: un ritorno alla fede, relazione che vengono risanate e nuova linfa che alimenta la vita religiosa.
MA NON SI TRATTA SOLO DI ACCETTARE O MENO LE PERSONE LGBTQ
La tua teologia crea un conflitto interiore con la tua mente, la tua anima, il tuo cuore o il tuo corpo? La tua teologia semina discordia nella tua famiglia, nella tua comunità, nella tua nazione o nel mondo? La tua ideologia giustifica o incoraggia la violenza? Peggiora i tuoi disturbi mentali? O al contrario, ti spinge verso la vita e la gioia? Ti conforta? Ti fa sperare? Ti spinge a trattare meglio gli altri?
Giudica la tua ideologia in base ai suoi frutti.
COME TROVARE UNA FEDE BASATA SULLA BIBBIA E INTEGRATA CHE TI DONI LA VITA
Ho avuto bisogno di studiare religione all’università, di essere formato da leader religiosi e dei diritti civili, di gettarmi nell’attivismo a tempo pieno in tutto il Paese per mesi, di leggere e studiare un numero interminabile di opere scritte da pastori, studiosi, teologi e attivisti, e di studiare sotto la guida di vari mentori. Padre Shay ha avuto bisogno di andare in seminario, di continuare a studiare per dieci anni, di lavorare sempre per altri dieci anni nelle chiese e di dedicarsi ad approfondimenti autonomi.
Tuttavia, non ci dovrebbe essere bisogno di un investimento di tale portata solo per leggere la Bibbia al meglio e metterla in pratica.
Testo originale: BUILDING A BIBLE-BASED FAITH (THAT ISN’T TERRIBLE)