Il matrimonio gay è osteggiato come il matrimonio interrazziale qualche decennio fa
Articolo di Nicholas D. Krist tratto dal New York Yimes (Stati Uniti), 3 Marzo 2004, liberamente tradotto da Gabriele
L’Otello shakespeariano è stato a lungo uno dei testi teatrali più difficili da rappresentare in America.
Nonostante che gli attori fossero bianchi, dovevano indossare del trucco scuro, con la conseguenza che il pubblico provava “disgusto e orrore”, come disse Abigail Adams, che scrisse: “La mia anima rabbrividiva ogni volta che vedevo lo scuro ed eretico Moro toccare la bella Desdemona.”
Mai, fino al 1942, quando la parte di Otello toccò a Paul Robeson, avvenne che il ruolo venisse affidato ad un attore nero. E anche in tale caso, i teatri di Broadway inizialmente rifiutarono di dare spazio a un simile allestimento teatrale.
Fortunatamente, non abbiamo trasmesso il nostro “disgusto ed orrore” alla Costituzione (ndr Americana) – ma sarebbe potuto accadere.
Molto prima degli appelli di Bush per un “emendamento costituzionale in difesa del matrimonio”, il deputato della Georgia Seaborn Roddenberry aveva già proposto un emendamento che, come sosteneva l’autore, avrebbe difeso la santità del matrimonio.
L’emendamento proposto da Mr. Roddenberry nel dicembre del 1912 dichiarava: “Il matrimonio tra negri o persone di colore e caucasici … è proibito per sempre”.
Affermò di avere intrapreso tale azione perché alcuni stati stavano autorizzando matrimoni “disgustosi e ripugnanti”, e si prefiggeva l’obiettivo di “sterminare già da subito questa lebbra degradante, demoralizzante, inumana ed anti-americana”.
“Lasciate pure progredire tali vicende”, fu il suo avvertimento, “ed arriverà il giorno, forse lontano, in cui verrà la domanda se i matrimoni nel Nord vengano celebrati tra due discendenti dei nostri padri e madri Anglo-Sassoni o tra individui di sangue misto, arrivati dalle coste calpestate dagli orangutan della lontana Africa.” (Ma aveva ricevuto informazioni zoologiche errate: gli orangutan sono animali asiatici, non africani.)
Nel suo appello, Bush sosteneva che il passo drastico di un emendamento costituzionale fosse necessario in quanto “Il matrimonio non può essere separato dalle sue radici culturali, religiose e naturali senza indebolire la sua influenza positiva sulla società.”
Anche Mr. Roddenberry era preoccupato dei rischi a venire: “Questa schiavitù di donne bianche verso bestie nere porterà la nazione a un conflitto più fatale e violento di quanti abbiano mai reso il suolo della Virginia rosso di sangue.”
Quel vecchio tentativo di emendare la Costituzione emerse come conseguenza dell’abitudine di un pugile nero, Jack Johnson, di frequentare ostentatamente donne bianche. “E’ una macchia sulla nostra civiltà,” aveva tuonato il Governatore dello Stato di New York.
Durante gli ultimi cinquant’anni, abbiamo assistito a un incredibile cambiamento negli atteggiamenti verso le questioni razziali.
Nel passato, tutti gli stati (ndr degli Stati Uniti) eccetto nove avevano proibito i matrimoni interrazziali, e nel 1958 emerse da un sondaggio che il 96% dei bianchi condannava i matrimoni tra bianchi e neri.
Eppure, nel 1997, i rapporti si invertirono: il 77% li approvava. (Una nota personale: mia moglie è Cinese-Americana e raccomando caldamente i matrimoni misti.)
Testo originale: Marriage: Mix and Match