Le scuole cattoliche come possono accogliere le persone LGBT? Stando dalla loro parte
Articolo di padre James Martin SJ* pubblicato sul sito del settimanale gesuita America (Stati Uniti) il 3 febbraio 2020, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro, parte quarta
6. State dalla loro parte. La paura e i problemi economici sono sempre scuse inadeguate per non stare dalla parte degli emarginati, ma non stare dalla parte delle persone LGBT ha un costo altissimo: suicidi, depressioni, perdita della propria comunità, perdita della fede, e sarebbe la stessa cosa con gli studenti di altre minoranze.
A volte si capisce come stare dalla loro parte porti vantaggi inaspettati. Un rettore di un’università del Nordest ha detto che, per quanto riguarda la morale, si possono avere problemi con “consigli di amministrazione riluttanti, o anche con vescovi”, ma in pratica si riesce a fare molto. Il 31% dei millennials si descrivono come non pienamente eterosessuali secondo un recente sondaggio, e c’è molta curiosità sul livello di accettazione delle persone LGBT nelle scuole cattoliche. E più persone fanno coming out, più queste tematiche penetrano nelle famiglie, nelle persone, nei professori, nei membri dei consigli di amministrazione. Anche quei millennials, e quei membri della Generazione Z, che non si considerano LGBT, osservano da vicino come vengono trattati i loro fratelli e sorelle.
Un professore di un ateneo di medio rango mi ha raccontato una storia. Gli studenti volevano formare un’alleanza LGBT-etero, ma alcuni membri del consiglio di amministrazione erano preoccupati. Quando il presidente del consiglio annunciò la formazione dell’alleanza, gli rispose un silenzio mortale.
Il professore descrive così quanto accadde dopo: “Uno dei pezzi grossi del consiglio alza le spalle, si china in avanti, fissa attentamente negli occhi le persone sedute al grande tavolo e dice ‘Francamente, mi sorprende ci sia voluto così tanto per approvare’. Nessuno volle contraddirlo; saltò poi fuori che sua figlia è lesbica, e che, assieme alla sua compagna, aveva appena adottato il nipotino di quell’uomo. Comunque, l’amministrazione ha vinto, ma ha anche perso”.
Licenziando professori e impiegati LGBT sposati, chiaramente non ci si schiera dalla loro parte. La ragione solitamente addotta per questi licenziamenti è che le persone in questione vanno contro la dottrina cattolica, ma questo si può dire di molti cattolici e cattoliche: di chi pratica il controllo delle nascite, di chi non va a Messa la domenica, e così via. E che dire di chi non è cattolico? Licenzieremo gli impiegati protestanti che non credono all’infallibilità papale, o quelli ebrei che non credono in Gesù? Prendendo di mira i lavoratori LGBT sposati non si sostiene il Magistero della Chiesa, perché lo si fa selettivamente: è un puro atto di discriminazione.
Quindi, anche se può costare, state dalla loro parte. Siate profetici, siate come Gesù. Se non cercate di essere come Gesù, che siete cristiani a fare?
7. Lavorate gomito a gomito con il vostro vescovo. L’ex rettore di un’università del Sud ha detto che è essenziale tenere il vescovo aggiornato su quanto accade nella scuola. È certamente un punto su cui non è necessario indugiare: “[I vescovi] possono approvare o meno quello che fate, ma non amano affatto essere colti di sorpresa”.
Non sempre è un compito facile, e il malinteso è sempre dietro l’angolo, ecco perché sono molto importanti il dialogo e la franchezza, soprattutto su questi argomenti. Vorrei invitare chi fra voi ha un vescovo non sintonizzato su tali questioni a fargli considerare il vostro ruolo come quello di un difensore. Forse voi siete le uniche persone a difendere le persone LGBT che i vostri vescovi abbiano mai incontrato faccia a faccia: che messaggio volete far loro arrivare?
* Il gesuita americano James Martin è editorialista del settimanale cattolico America ed autore del libro “Un ponte da costruire. Una relazione nuova tra Chiesa e persone Lgbt” (Editore Marcianum, 2018). Padre James ha portato un contributo sull’accoglienza delle persone LGBT nella Chiesa Cattolica all’Incontro Mondiale delle Famiglie Cattoliche di Dublino e ha portato una sua riflessione anche al 5° Forum dei cristiani LGBT italiani (Albano Laziale, 5-7 ottobre 2018). Twitter: @jamesmartinsj
Testo originale: How can Catholic colleges welcome the L.G.B.T. person?