4 aprile 1938. La Gestapo nazista decide di deportare gli omosessuali nei campi di concentramento
Articolo di Will Kohler pubblicato sul sito Back2Stonewall (Stati Uniti) il 29 marzo 2020, liberamente tradotto da Diana
Il Paragrafo 175 era una disposizione del Codice penale tedesco stabilita nel maggio 1871, in base alla quale gli atti omosessuali fra maschi erano un crimine. In realtà non è stato così finché il Partito Nazista tedesco, nel 1935, ha ampliato la legge in modo che i tribunali potessero perseguire qualsiasi “atto osceno”, anche senza nessun contatto fisico. Quella decisione ha causato la condanna di uomini gay, ai sensi del Paragrafo 175, moltiplicata per un fattore da 10 a oltre 8.000 all’anno nel 1937.
Proprio quando sembrava che le cose non potessero peggiorare ulteriormente per gli uomini gay in Germania, il 4 aprile 1938 la Gestapo annunciò pubblicamente che gli uomini condannati per omosessualità sarebbero stati deportati nei campi di concentramento. Agli ordini di Heinrich Himmler, capo delle SS, la polizia arrestò circa 100.000 uomini sospettati del reato di omosessualità.
Nelle sue memorie Rudolf Hess, comandante ad Auschwitz, racconta come spesso le guardie dei campi assegnassero agli omosessuali, obbligati ad indossare dei triangoli rosa come segno di riconoscimento, i lavori più pericolosi, e di come a volte venissero separati dagli altri prigionieri per impedire che l’omosessualità potesse propagarsi fra gli altri prigionieri e le guardie. I giudici e i funzionari nei campi delle SS potevano anche ordinare la castrazione dei prigionieri omosessuali, senza il loro consenso, quando volevano.
La sopravvivenza nei campi ha assunto varie forme. Alcuni prigionieri omosessuali si assicurarono lavori amministrativi e di segreteria. Per altri prigionieri la sessualità diventò un mezzo di sopravvivenza, nonostante tutti i tentativi della Gestapo di impedirli. Come scambio per favori sessuali, alcuni kapò proteggevano un dato prigioniero, di solito giovane, dandogli più cibo e difendendolo dagli abusi degli altri prigionieri.
I medici delle SS effettuavano anche esperimenti crudeli sui prigionieri per guarirli dall’omosessualità. I risultati di questi esperimenti erano malattie, mutilazioni e morti di centinaia e centinaia di gay. Anche se non esistono statistiche definitive sul numero di omosessuali uccisi nei campi di concentramento, le stime vanno dai 100.000 ai 200.000 uomini gay detenuti nei campi nazisti, con poche possibilità di sopravvivere.
Il Paragrafo 175 è rimasto in vigore in Germania fino al 1969. Anche dopo la liberazione dai campi di concentramento, i prigionieri gay sopravvissuti sarebbero stati mandati nelle prigioni regolari per completare la loro pena. Nel 1985 le persone gay e lesbiche avrebbero voluto porre una targa nel campo di Dachau, ma fu solo 10 anni dopo, nel 1995, che furono riconosciuti ufficialmente come vittime dell’Olocausto.
Testo originale: GAY HISTORY: – April 4, 1938: Gestapo Announces That Homosexual Prisoners Are To Be Sent To Concentration Camps