Dal buio alla luce. Quattro parole per ripartire: Essenziale/Vitale
Riflessioni bibliche tenute da don Fausto a “Dal buio alla luce: percorso online per giovani LGBT e la loro comunità” organizzato dal Progetto Giovani Cristiani LGBT il 1 maggio 2020
In questo tempo facciamo caso al silenzio; viviamo pochi incontri casuali; facciamo chiamate e scriviamo messaggi alle persone a cui teniamo; chiusi facciamo meno cose, vediamo meno persone e … vita sociale fisica praticamente vicina allo zero. Dobbiamo scegliere chi cercare, cosa fare e cosa realizzare. Il silenzio interiore è la via e la condizione per scegliere, per cogliere ciò che è buono, ciò che davvero vogliamo nella vita e ciò che vogliamo portare nella vita. Quello che scegliamo è ciò che ci è necessario per farci vitali e custodirci; è il “pane quotidiano”, cioè essenziale e sostanzioso, che ci nutre. E il pane che mangiamo ci trasforma.
In questo tempo alcune attività sono chiuse, altre aperte: si è dovuto scegliere le priorità e in cima alla lista è arrivata la vita! La vita è la priorità. Non era scontato e bisognerà impegnarsi perché ogni vita e tutte le vite siano una priorità sempre e ovunque. La vita è stata riconosciuta come il bene più prezioso, il primo bene; ed è un dono, il dono, che non ci è capitato per caso, ma ci è stato recapitato da chi ci ha messo al mondo fisicamente e ci ha tirato sù. Leggiamo insieme Mt 13,44-52.
Al centro sembra esserci il “regno dei cieli”, perché per tre volte viene paragonato ad una immagine, ma si tratta di una “presenza dialogica”: sembra dirlo il nome stesso, un nome che indica un luogo spazioso, ampio, plurale, dove c’è posto per tanti, una casa che è di proprietà, ma aperta. E poi il regno dei cieli è simile ad un tesoro, viaggia come un mercante, agisce come la rete; ma il regno dei cieli ha bisogno di qualcuno che lo incontri… e oggi può essere un altro incontro per te e per gli altri.
Il “regno dei cieli è simile a un tesoro”: possiamo immaginarlo come l’oggetto spirituale (non fisico o materiale) attorno a cui tutta la vita si riorganizza, si finalizza, trova il proprio traguardo corrispondente. È ciò che diventa il cuore pulsante della vita, la passione che attira prima di averla incontrata, la persona che mi aiuta a tirare fuori il meglio di me, il sogno che si traduce in progetto concreto che mi guida.
Il tesoro è l’immagine di me mentre mi costruisco come persona assieme agli altri. Il tesoro trovato è un dono incontrato non fortuitamente, ma recapitato; è Colui che mi si fa dono. Ma il tesoro resta nascosto finché il contadino non va e non trova il coraggio di vendere i suoi averi per comprare quell’unico sufficiente centro della sua vita, tesoro sovrabbondante. Così il tesoro diventa quel punto di unità della persona, fondamento che regge nella propria avventura esistenziale (la roccia su cui poggia solidamente la propria casa, cf. Mt 7,24-29), chiave che schiude la sorgente della propria energia vitale.
Il “regno dei cieli è simile a un mercante”: anche qui troviamo gli stessi verbi: “trova – vende – compra” e tutto fa rima con “gioia”. Ma il punto di vista è sulla persona del mercante: è il suo atteggiamento al centro. Egli “cerca”, non è passivo nella vita, non ha un atteggiamento fatalista, non è neppure un illuso con la testa fra le nuvole, sa fare il suo mestiere di vivere e riconosce ciò che davvero è prezioso proprio per lui. Avrà visto altre cose preziose, forse persino di più, ma lui cercava una perla più preziosa, la sua perla preziosa (non vi risuona in testa il racconto della rosa del Piccolo Principe?… la “sua” rosa, uguale, ma unica fra tutte le altre).
Il “regno dei cieli” con la sua gioia prende il volto di questo mercante nel suo percorso di conoscenza di se stesso, delle sue esigenze, dei suoi gusti, delle sue doti e dei suoi limiti; al tempo stesso ci dice della sua tenacia nel non accontentarsi, nel cercare per trovare, ma senza ansia, confidando nella vita e in Colui che muove la vita.
Il “regno dei cieli” è dialogico: la vita non è mai la nostra impresa solitaria o privata. Anche il mercante sceglie! Non possiamo fare tutto nella vita, essere in mille vite diverse, diventare tutto. Anche le cellule staminali agli inizi sono totipotenti, ma poi per funzionare devono specializzarsi in una funzione. Così noi, cominciando dalla nostra “perla di grande valore”, quella che ci corrisponde diventa l’essenziale, per cui vale la pena lasciare e scommettere tutto il resto. E nel dialogo ci si conosce e ci si sceglie…
Il “regno dei cieli è simile a una rete”: pesca tutti, raccoglie pesci buoni e cattivi. Come la vita, è dato a tutti! La “rete” ci dice anche che è necessaria una operazione di discernimento: cosa è buono e cosa non lo è; buono per me, buono per me ora, in questa stagione della mia vita.
Allora l’essenziale non è una triste rinuncia, ma l’incontro sempre nuovo, sempre crescente (coi suoi alti e bassi) tra il “dono recapitato” e me, attraverso un dialogo che non si può silenziare, ma che accende una prospettiva e la illumina. In questo dialogo d’amore tra me, la vita e Colui che me la dona, può germogliare la mia adesione libera, la scelta di comprare quel tesoro, quella perla, di prendere quel pesce buono, perché nutra la mia strada. È lì che sono chiamato/a, lì in quel luogo esistenziale dove posso amare e amare di più, il luogo che riconosco come il mio spazio nel “regno dei cieli”: qualcuno, una comunità, una missione, qualcosa da realizzare per tutti.
Nelle tre similitudini il successo è frutto di ricerca e di un’occasione. Allora mi chiedo:
- sto cercando?
- sto costruendo attorno ad un punto centrale la mia vita?
- ho potuto incontrare e riconoscere questo punto essenziale di unità della mia persona e della mia vita?
C’è poi il grande tema del discernimento: come ha fatto il mercante a riconoscere quanto fosse preziosa quella perla al punto da volerla “sua”. Mi sento di proporre tre passaggi:
1 – c’è una ispirazione che spunta dal cuore: non è un fatto esclusivamente emotivo, ma una luce solida che sorge da dentro e fa “sentire” una “corrispondenza”; come discernere se si tratta di una luce solida o effimera, un faro o un fuoco artificiale? Ci sono altri due passaggi.
2 – la Scrittura: dentro la Scrittura ci si può riconoscere in un personaggio o nella sua situazione; una parola della Scrittura può scintillare mettendo insieme volti, occasioni, sogni, conoscenza di sé in un modo nuovo e assolutamente promettente e aprire una via. Ma non basta!
3 – gli amici e la comunità: la Scrittura va ascoltata insieme e con qualcuno che ci conosce e ci vuole bene si si prova a scrutare quell’orizzonte concreto e vedere se appare credibile e prezioso al punto da “vendere e comprare”. Tutti e tre insieme questi “momenti” costituiscono la Parola di Dio per me: la Parola viva che illumina la via.
L’ esercizio proposto è semplice: scrivi su diversi post-it le cose, le persone, gli atteggiamenti, i sogni, le situazioni della tua vita attuale, magari anche qualcosa di passato, che vorresti recuperare, o qualcosa che per ora soltanto intravedi.
Disponili sul tavolo a partire da quelli che rappresentano il tuo essenziale, provando poi a sistemare gli altri come a disegnare una mappa della tua vita a partire da un possibile punto centrale; oppure parti dal basso scegliendo cosa mettere a fondamento, disegnando con gli altri post-it la “dimora” della tua vita attuale, magari con qualche porta aperta al futuro…
Puoi sistemare, riorganizzare, aggiungere e togliere: ma al centro o al fondamento è necessario sapere chi/cosa c’è, perché questo rende la vita “di grande valore”. Non deve essere qualcosa che piace agli altri; neppure qualcosa che potrebbe apparire come un dovere; è quello il “tesoro”, la “perla preziosa” per te, quella che ti corrisponde nella tua unicità, pensata da sempre e affidata alle tue cure e al tuo ardimento.
I “poveri in spirito” hanno trovato la loro essenziale e vitale sorgente, quella che non si secca. Anche le esperienze di spoliazione che capitano nella vita possono essere tempi fecondissimi, perché accelerano il discernimento. E il “di più” appare come una possibile, rischiosa, sterile dipendenza.
> Per la Preghiera personale: Salmo 1; Salmo 16
> Le slide bibliche 4 parole per ripartire: Essenziale/Vitale (file PDF)