Il mio viaggio di giovane cristiano LGBT nel ritiro online “dal buio alla luce”
Testimonianza di Francesco B., volontario del Progetto Giovani Cristiani LGBT, su “Dal buio alla luce: percorso online per giovani LGBT e la loro comunità” (30 Aprile-3 Maggio 2020)
Condivido con voi alcune riflessioni sul recente ritiro “dal buio alla luce“. Sono partito con uno zaino leggero, in cui erano contenute le quattro parole “speranza“, “essenziale/vitale“, “relazioni“, “comunità“.
Il viaggio è stato sorprendentemente rapido, più di un aereo supersonico, o un treno superveloce, o una macchina di Formula 1: è bastato digitare un indirizzo sulla barra degli strumenti e in pochi secondi sono stato catapultato in un universo parallelo, in una stanza virtuale. Eppure è stato tutto molto reale, come reali erano i volti degli oltre cento partecipanti.
Ripercorrendo le tappe per me più salienti, impresse nel cuore sono le tante candele accese, così lontane, così deboli se prese singolarmente, eppure capaci tutte insieme di proiettare sullo schermo una luce abbagliante.
Per proseguire con le preziose meditazioni di cui ci ha fatto dono giornalmente Don Fausto, il colloquio “a tu per tu” con Padre Pino, che custodisco gelosamente nei miei ricordi, la testimonianza commovente e commossa di M. e dei suoi genitori.
E’ stato bello ascoltare le riflessioni di un cardinale, che mi ha sorpreso per la semplicità e la chiarezza delle parole usate, e per aver coraggiosamente affrontato il fuoco di domande poste dai partecipanti, a cui ha risposto con assoluta sincerità, senza trincerarsi dietro paroloni incomprensibili o riferimenti biblici altisonanti.
Gli esercizi ideati dal comitato organizzativo e proposti con inventiva hanno stimolato la mia creatività e il mio viaggio interiore. Mi piacerebbe condividere con voi alcune mie riflessioni scaturite da questo cammino dal buio alla luce, un cammino che, a mio avviso, bisogna compiere gradualmente, in modo da consentire ai nostri occhi di adattarci alla luce.
Una luce intensa puntata dritta sugli occhi ci fa lacrimare, ci acceca, non siamo in grado di sostenerla, e allora è di nuovo tutto buio intorno a noi, anche se c’è luce! D’altra parte anche il buio è parte della nostra esistenza, oserei dire necessario: esso ci costringe, infatti, a rallentare, a procedere con cautela, attenti a dove mettiamo i piedi, a riflettere bene prima di agire. Ci consente di assaporare meglio quel poco che riusciamo a distinguere: pensiamo a una notte stellata o alla luna nel cielo.
Certo il buio fa ovviamente paura; la luce, invece, ci tranquillizza, dà colore e consistenza alle cose. Tuttavia se viviamo sempre in piena luce tendiamo a credere che nulla possa farci male, ci sentiamo invincibili: ma è solo illusione, delirio di onnipotenza, superbia. E allora ben venga il buio a farci ridimensionare, a farci capire che siamo anche fragili, che non tutto ci è dovuto o permesso.
Il buio ci ricorda che siamo umani, ci fa capire quanto davvero abbiamo bisogno della luce nella nostra vita, pur non essendo in grado di guardarla negli occhi, ci fa prendere coscienza della luce nella sua assenza. Siamo buio e luce, possiamo e vogliamo tendere verso la luce, ma senza dimenticare che anche il buio è parte di noi, e che dobbiamo affrontarlo e viverlo per poter poi accogliere la vera luce.
Quanti discorsi, quante emozioni, quante riflessioni tutti i partecipanti hanno mosso in me: lo zaino, al mio rientro, è stracolmo, è diventato piacevolmente pesante. Un viaggio che, appena concluso, è una tappa nel cammino di crescita personale e spirituale, un cammino da compiere tutti insieme, genitori, figli, e operatori pastorali, una comunità che vuole essere unita nella fede e testimone del bello che ciascuno di noi può offrire.
La parola che vorrei aggiungere è GRAZIE a coloro che rendono possibile tutto questo: ma è necessario l’impegno di tutti, di ciascuna piccola luce che rende preziosa la vita di ognuno di noi.
Vi abbraccio per interposto schermo, in modo da non contravvenire ai DPCM sul Coronavirus, in attesa di poterlo fare personalmente.