Noi genitori veglieremo con i nostri figli LGBT perché nella casa del Padre c’è posto per Tutti
Riflessioni di Anna Battaglia, una mamma volontaria de La Tenda di Gionata
Torna il 17 maggio e ancora una volta abbiamo il dovere di denunciare quanto l’omotransfobia sia presente nella nostra società e quanto cammino dobbiamo ancora fare per dare dignità e rispetto alle persone LGBTI+ con la speranza che una legge giusta sia finalmente approvata dal nostro Parlamento e che la Chiesa di Roma cancelli parole discriminatorie dal Catechismo.
Anche noi a Ragusa avevamo scelto il 22 maggio per celebrare per il secondo anno la nostra veglia e riflettere sul versetto biblico che accomuna tutte le veglie: Galati 3,28 “Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù”.
Poi il Covid-19 ha innescato tutto un altro modo di essere insieme e ci ha dato online la possibilità di incontrarci, confrontarci, pregare e soprattutto di conoscerci e abbiamo sperimentato come le distanze chilometriche possano essere azzerate.
Il percorso che ho iniziato in preparazione della Pasqua e che sto continuando a fare attraverso i vari incontri preparati online con le competenze tecnologiche soprattutto dei giovani, mi ha spalancato opportunità inedite, estremamente socializzanti.
E’ stata la giornata del 25 aprile, con l’incontro online “Famiglie fortunate”, la ricchezza di storie ed esperienze condivise e quanto l’ha preceduta, mi ha catapultato in un gruppo di genitori pronti a spendersi per figlie e figli LGBT che sono divenuti figlie e figli di tutti noi.
Mi sono finalmente sentita parte di questa chiesa che noi stessi formiamo, che rendiamo viva, che facciamo attraversare dal dinamismo d’amore dello Spirito che apre una via per la verità di questi figli e queste figlie . E ancora più profondamente li ho conosciuti, queste figlie e questi figli, i cui nomi rimbalzavano nello schermo quando intervenivano attraverso le loro testimonianze nell’incontro online “Dal buio alla luce” il 2 maggio: dare loro un volto e liberarli dall’anonimato e ammantarmi della loro fresca e luminosa espressione di fede.
Che ventata di ossigeno per le nostre anime talora stanche della fredda e insipida accoglienza della Chiesa di Roma!
Ed ora nelle veglie saremo insieme, cuore nel cuore, a pregare quel Gesù che ci rassicura che nella casa del Padre ci sono molte dimore, che non c’è né maschio né femmina, perché Lui e il Padre dimorano nella molteplicità dei nostri io.