Cronache di ordinaria omofobia. Un progetto per censire tutti gli episodi omofobi dal 2012 ad oggi
Il progetto “Cronache di ordinaria omofobia” iniziò nell’ottobre 2012, quando cominciò la campagna politica e religiosa contro il “gender”. Ricorda Massimo Battaglio* che “in quei giorni, qualcuno sosteneva che l’omofobia non esistesse, che le aggressioni o gli omicidi ai danni di persone omosessuali non fossero che atti di criminalità comune senza rapporto con l’orientamento sessuale delle vittime, che i suicidi di persone lgbt non dimostravano altro che la fragilità di chi avevano “scelto” di vivere una condizione contro natura, che i licenziamenti, gli allontanamenti da casa, le discriminazioni varie, fossero in realtà legittime reazioni alle provocazioni che i gay mettono in atto individualmente ed attraverso le loro “potentissime lobby”. Un campionario di insinuazioni a cui si assiste ancora oggi.
Decidemmo così di iniziare a censire tutti gli episodi omofobi, raccogliendo notizie da giornali, social, associazioni e i loro sportelli d’ascolto, facendo sempre attenzione anche ai rapporti delle Forze dell’Ordine, dai quali però si capisce poco perché è raro che le vittime esplicitino la matrice omofoba dell’atto subito e, soprattutto, che gli agenti di Polizia ne tengano conto in assenza di una legge specifica.
Abbiamo superato da un po’ il migliaio di casi ma non pretendiamo di aver compilato un elenco esaustivo. Mancano molti suicidi in cui i parenti hanno chiesto riserbo; mancano parecchi episodi di bullismo scolastico a carico di minori; mancano tutti i casi un cui le vittime, per motivi forse non condivisibili ma da rispettare, non hanno avuto il coraggio di esporrsi“.
Il progetto “Cronache di ordinaria omofobia”, con il supporto dei volontari del Progetto e della Tenda di Gionata, approda su queste pagine in cui settimanalmente forniremo i dati aggiornati sui casi di omotransfobia in Italia e daremo voce a ricercatori e giornalisti con cui cercheremo di riflettere su quale impatto ha la violenza dell’omotransfobia nella nostra società, nelle nostre comunità cristiane e sulla vita di tante persone LGBT e i loro genitori in assenza di unalegge specifica che li tuteli.
* Massimo Battaglio, architetto, nato il 04/06/’65, vive e lavora a Torino. Formatosi all’impegno socio-politico nella GiOC, Gioventù Operaia Cristiana, ha fatto parte dei Comitati Spontanei di Quartiere tra il 1995 e il 2001 conducendo indagini sul degrado urbano nelle periferie. Ha quindi ricoperto la carica amministrativa di Coordinatore all’Ambiente e al Verde Pubblico a Mirafiori tra il 2001 e il 2006.
Approda al movimento LGBT facendo parte del direttivo del comitato Arcigay Torino, del quale è segretario nel 2011, dando vita a vari progetti tra cui Cronache di Ordinaria Omofobia. Ha collaborato col mensile Q12 dal 1996 fino alla chiusura del giornale, nel 2010. Ha pubblicato anche vari libri di saggistica e narrativa, tra cui “Amori Urbani” (WLM edizioni, 2012) e “Le Figlie di Giulia” (WLM, 2016).