Sostenere i diritti LGBT nella propria vita di tutti i giorni
Testo tratto dal progetto Straight for Equality (Eterosessuali per la parità), pubblicato sul sito dell’associazione LGBT PFLAG (Stati Uniti), liberamente tradotto da Chiara Spasari, sesta parte
Fase quattro: sostenere la parità
La varietà di contesti in cui un alleato etero può esprimere il suo sostegno, con piccoli ma incredibilmente significativi gesti, è illimitata. Il luogo di lavoro, di culto, la scuola, la società civile offrono opportunità per presentare, sostenere o votare a favore delle politiche inclusive LGBT. Spesso la tua voce di alleato può avere, in questi ambienti, il peso che la voce delle persone LGBT non ha. Perché? Considerate queste ragioni…
Anzitutto, molti di questi ambienti hanno ancora politiche o culture che restano ostili o restrittive verso le persone GLBT. Ma il dialogo faccia a faccia, onesto e consapevole, può cambiare le cose.
In secondo luogo, da alleato, apporti un punto di vista diverso alla discussione. La tua insistenza sulla parità ha un valore diverso. Il punto non sei tu, sono gli altri, ed è fare la cosa giusta.
Problema: “Temevo suonasse troppo politico…”
Joe, 45 anni: “Sono un insegnante. Una delle tutor nella mia scuola ha manifestato grande frustrazione e anche un po’ di rabbia per una nuova normativa, che prevede per i tutor una formazione specifica per il lavoro con gli adolescenti LGBT. Era davvero esagitata, e non vedeva perché dovesse seguirla.
Sulle prime, la mia idea era di lasciar perdere, e tenere la politica lontana dal lavoro. Ma poi ho
pensato a come il suo atteggiamento avrebbe potuto penalizzare i ragazzi. Così le ho raccontato di tutti gli articoli di giornale che ho letto su giovani LGBT bullizzati, di come la loro paura e la loro vergogna influisce sui loro voti, e anche di come il tasso di suicidi fosse cresciuto.
Ho capito che, anche se non era altro che un breve commento, il mio era un significativo aiuto a cambiare lo spirito della mia scuola”.
Come dice il vecchio adagio, il cambiamento inizia fra le mura di casa… e al lavoro… e a scuola.
Potremmo andare avanti, ma il punto è che questi piccoli accorgimenti, come non lasciare che qualcosa di ingiusto passi inosservato, contano. Certo, c’è la possibilità che qualcuno respinga la tua opinione, ma questa è solo un’altra occasione per confrontare diversi, e convincenti, punti di vista.
Molti luoghi di lavoro, di culto, associazioni stanno prendendo in considerazione politiche che aiutino a tutelare le persone LGBT dalle discriminazioni. Ma questi cambiamenti non possono avere luogo senza l’attivo, aperto e temerario supporto di alleati come te. Purtroppo ci sono persone che premono perché questi cambiamenti non avvengano mai, e sono anche attive e ferventi.
Supportando i tuoi amici LGBT, e la parità, potrai contrastare le loro voci e assicurarti che sia la giustizia a prevalere. Dopo tutto, se non dai voce a ciò che è giusto, come fai a sapere che lo farà qualcun altro? La giustizia è qualcosa che non si può lasciare al caso.
L’aiuto da casa: Dove trovo i fatti?
Come sapere quali politiche sull’inclusione LGBT vengono seguite sul vostro posto di lavoro, luogo di culto, scuola, o nelle associazioni cui siete iscritti? Provate a contattare associazioni come Arcigay, AGEDO o Rete Lenford.
Una volta svolto qualche compitino a casa, individuato i posti in cui il tuo intervento può essere utile, attivati. Unisciti al gruppo Pride in ufficio, o ad un gruppo di credenti LGBT presso il tuo luogo di culto, o semplicemente attivati nei contesti sociali che frequenti. Ogni contributo che puoi dare come alleato fa la differenza, e, constatando i benefici, insistere ti verrà naturale.
L’invito: chiedi sostegno!
Preoccupato di non essere ancora pronto per le presentazioni? L’opuscolo che stai leggendo ti viene in aiuto.
Contatta le associazioni LGBT del tuo territorio, e invitale a visitare la tua scuola, il tuo posto di lavoro,
luogo di culto o associazione per parlare dell’importanza della parità e del ruolo cruciale che gli alleati etero possono svolgere nell’ottenerla.
Stephanie, 21 anni
Stavo andando alla sfilata del Gay Pride, quando mi chiamarono i miei genitori chiedendomi cosa facessi nel fine settimana. In un primo momento pensavo di dire semplicemente “Esco”, perché non volevo dover spiegare che cosa fosse il Pride e perché ci stavo andando. Ma poi ho detto “Vado alla sfilata del Gay Pride”. Dopo un momento di silenzio, mio padre ha detto: “C’è qualcosa che vuoi dirci?”; ho risposto “Sì. Sono un’alleata etero, e ne sono fiera!”.
Testo originale (PDF): Guide to being a straight ally