Attenzione allo spauracchio dell’ideologia del gender
Articolo di Madeline Foley* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 15 luglio 2020, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Il termine “ideologia del gender” si è sviluppato nel corso degli ultimi tre pontificati per demonizzare ed escludere le persone LGBTQ. In un articolo per il National Catholic Reporter il francescano Daniel P. Horan, che insegna spiritualità alla Catholic Theological Union di Chicago, analizza l’uso della parola e nota “È ormai tempo di rifiutare argomenti speciosi come quelli che sostengono l’agenda della destra (politica ed ecclesiastica) e promuovono lo spauracchio dell’‘ideologia del gender’”.
Padre Horan sostiene che tutti gli sviluppi umanistici e scientifici del Magistero della Chiesa hanno trovato resistenza. La Chiesa è stata lenta a riconoscere il diritto alla libertà religiosa e a condannare lo schiavismo, perché questi sviluppi erano percepiti come una minaccia dalla consolidata teologia tradizionale. Padre Horan ci ricorda che i cambiamenti avvenuti in questi temi, ora indiscutibili, all’epoca venivano definiti “eretici”, “minacciosi”, “infondati” e “contro la legge naturale”.
Questo sviluppi, anche se all’inizio sembravano minacciosi, erano necessari per proteggere la piena umanità di ogni persona; ora, una dinamica simile sta accadendo nella Chiesa riguardo all’inclusione delle persone LGBTQ. Gli oppositori del movimento per i diritti LGBTQ affermano che tali movimenti sono motivati da una filosofia nota con il nome spregiativo di “ideologia del gender”.
Padre Horan scrive che il termine “ideologia del gender” è “usato negli ambienti cattolici per danneggiare gravemente persone rese già vulnerabili da una società ingiusta”.
L’uso pubblico del termine più recente risale al giugno scorso, quando la Congregazione per l’Educazione Cattolica vaticana ha pubblicato un documento “che condanna lo sviluppo dell'”ideologia del gender”” e raccomanda alle istituzioni educative cattoliche di non capitolare davanti a quello che dichiarano essere “niente più di un confuso concetto di libertà nel regno delle sensazioni e dei desideri”.
Padre Horan osserva che questo approccio negativo verso i diritti LGBTQ si è sviluppato nel corso degli ultimi tre pontificati, a partire da: “… le dichiarazioni catechetiche di papa Giovanni Paolo II sulla ‘complementarietà di genere’, in quella che i suoi devoti chiamano ‘la teologia del corpo,’ ed è continuato attraverso ciò che Benedetto XVI ha definito ‘la dittatura del relativismo’, e nelle stesse dichiarazioni di papa Francesco, che mostrano il suo personale malcontento riguardo a ciò che lui chiama ‘ideologia del gender,’ paragonando questo nebuloso concetto alla ‘guerra nucleare’ e al ‘Nazismo’”.
Più recentemente, i vescovi statunitensi hanno usato il termine in relazione a una recente sentenza sulla non discriminazione sul lavoro: “Questo trend è rimarchevole alla luce della recente decisione della Corte Suprema, che estende le protezioni sul posto di lavoro alle persone LGBTQ sotto il Titolo VII del Civil Rights Act statunitense, in quanto le dichiarazioni della Conferenza Episcopale Statunitense sulla legge alludono a temi frequentemente associati alla cosiddetta ‘ideologia del gender’”.
Filosoficamente, chi contrasta i diritti LGBTQ definisce l’“ideologia del gender” in opposizione all’antropologia aristotelico-tomistica, che padre Horan descrive come “irrimediabilmente datata”. Questa prospettiva tradizionale si percepisce come se fosse infallibile, mentre “l’ideologia del gender” è vista come “una nuova moda”. Ironicamente, lo stesso Tommaso d’Aquino venne condannato nel 1277 perché, a causa della sua innovazione, che consiste nella riscoperta del filosofo pagano Aristotele, era considerato “troppo pericoloso”.
Chi condanna l’“ideologia del gender” “farebbe meglio ad ascoltare i principali studiosi sugli argomenti di sesso e genere, come Judith Butler dell’Università della California a Berkeley, piuttosto che attaccarla assieme a tutti gli altri esperti”. Molti studiosi di scienza e sociologia si confrontano da decenni con questi argomenti così complessi, e il loro poderoso lavoro non si può respingere su due piedi come “ideologia del gender” senza un vero tentativo di dialogo.
La Chiesa ha molti precedenti di resistenza agli sviluppi filosofici, ma in molti ambiti, alla fine, arriva ad accettare quegli sviluppi che sostengono la dignità della persona umana. Per la Chiesa è arrivato il momento di abbandonare lo “spauracchio dell’‘ideologia del gender’” e seguire il consiglio di padre Horan di “imparare dalle scienze naturali e sociali la meravigliosa varietà della creazione di Dio”.
* Madeline Foley sta ultimando gli studi umanistici all’Università Notre Dame, nell’Indiana, dove si occupa dei “grandi libri”. In precedenza si è occupata di teologia delle migrazioni, di dialogo interreligioso e dell’incrocio del femminismo e della liberazione queer con la teologia.
Testo originale: Franciscan Theologian: Church Must Abandon “Boogeyman of ‘Gender Ideology’”