Il teologo Fumagalli e “L’amore possibile. Persone omosessuali e morale cristiana”
Articolo di Luciano Moia pubblicato sul quotidiano Avvenire il 14 ottobre 2020, pag.18
«Ciò che la dottrina della Chiesa, da sempre, giudica negativamente non è tanto la persona omosessuale, quanto il comportamento omosessuale». Benché́ il Catechismo, ricollegandosi alla Lettera della Congregazione per la dottrina della fede, La cura pastorale delle persone omosessuali (1986), definisca l’orientamento omosessuale “intrinsecamente disordinato”, non rifiuta l’idea che l’orientamento sessuale possa corrispondere «all’identità personale della persona, esserle connaturale, tant’è che non esige il cambiamento dell’orientamento omosessuale».
Ora è vero che la dottrina – come tutta la storia della Chiesa dimostra – non è «monolite fissato una volta per tutte», ma può̀ essere paragonato «a un edificio che viene ristrutturato per meglio corrispondere al suo senso e alla sua funzione nel corso della storia». Che non significa radere al suolo l’edificio, ma far tesoro della sua struttura e delle sue fondamenta. Anche la dottrina sull’omosessualità̀ può̀ quindi svilupparsi in «continuità̀ difforme» senza contraddirsi e senza fossilizzarsi, ma «assumendo nuove forme»?
La risposta di don Aristide Fumagalli, docente di teologia morale alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, è cautamente positiva, come emerge da un libro pubblicato da pochi giorni. L’amore possibile. Persone omosessuali e morale cristiana (Cittadella, Assisi, pagg.207, euro 15,90) è un testo impegnativo e rigoroso. La prefazione è del vescovo Marcello Semeraro. La postfazione di Giannino Piana.
Nessuno slogan, ma un rigoroso excursus attraverso la dottrina sul tema, dalle radici bibliche fino alla ricerca teologica contemporanea, per riflettere su un dato oggettivo. Il giudizio morale non può̀ essere astratto ma deve far riferimento alla condizione concreta delle persone e, in questo caso, anche ai risultati scientifici. La condanna degli atti o omosessuali, spiega il teologo, «non contempla la possibilità̀, sconosciuta sino all’epoca contemporanea, che gli atti omosessuali corrispondano alla natura della persona ed esprimano l’amore personale».
Non quindi atti dettati da «idolatria religiosa ed egoismo edonistico» – le due condizioni che li rendono inaccettabili – ma «espressione di amore personale cristiano». Fumagalli parte da un dato scientifico che non si può̀ ignorare. Oggi gli studiosi sono in gran parte concordi nel considerare l’omosessualità̀ «espressione di una condizione esistenziale che costituisce e pervade, similmente all’eterosessualità̀, l’identità̀ della persona».
Nessun arbitrio e nessuna autodeterminazione dietro l’omosessualità̀, quindi «ma l’interazione di fattori biologici, ambientali e personali» che rimandano a fattori complessi tanto «che non esiste sotto il profilo eziologico e strutturale una sola omosessualità̀, bensì̀ molteplici e diverse omosessualità̀».
In questo enigma interiore, perché́ questa condizione tale rimane, il teologo si addentra in punta di piedi, con il rispetto dovuto ad ogni persona indipendentemente dal suo orientamento sessuale, nel- lo sforzo di comprende se l’amore omosessuale possa dirsi interpersonale, rispettoso dell’alterità, fecondo, casto, responsabile e quindi cristianamente accettabile perché́ modellato sull’amore di Cristo.
Il teologo non nega i limiti dell’amore omosessuale in relazione alla «strutturale riduzione dell’alterità sessuale» e all’«assenza della fecondità̀ generativa» (che può̀ essere però compensata, spiega, da fecondità̀ spirituale, relazionale e sociale), ma osserva che oggi «una teologia più̀ attenta alla vicenda personale considera il cammino verso l’ideale, riconoscendo la gradualità̀ necessaria per adempierlo e gli eventuali intralci che lo limitano».
Non l’idealismo astratto del “tutto o niente”, ma la ragionevolezza del “meglio possibile”. Il frutto che questa teologia ha prodotto in riferimento alle cosiddette situazioni matrimoniali irregolari, si legge ancora, «può̀ istruire adeguatamente il discernimento morale e l’accompagnamento pastorale delle persone omosessuali nel cammino dell’amore cristiano»