Quale bagno deve usare mio figlio transgender?
Articolo di Rex Butt* pubblicato sul sito My Kid is Gay (Stati Uniti), liberamente tradotto da Federica Ottaviano
“Mio figlio (nato femmina) ha iniziato una transizione. Ha un nuovo nome, e preferisce l’uso dei pronomi maschili, però per me è difficile accettare che mio figlio usi un bagno per uomini. Ho paura per la sua sicurezza, ma lui mi dice che le donne lo guardano con tanto d’occhi nei bagni femminili. Sarebbe sicuro per lui usare un bagno per soli uomini?” Anonima
Rex risponde:
Prima di tutto, complimenti per aver accettato il suo nuovo nome e l’uso dei pronomi maschili. Sono grandi ostacoli, questi, che molti genitori percepiscono come un vero e proprio rifiuto nei loro confronti, quando il loro figlio “declina” il nome che gli è stato dato. La sua flessibilità sarà di grande aiuto a suo figlio.
Vogliamo sempre accertarci della sicurezza dei nostri figli, e il problema dei bagni ci dà tante preoccupazioni. Leggendo la sua domanda, mi sembra che lei mantenga un dialogo aperto con suo figlio, il che è molto importante adesso, ma anche nel futuro.
Il fatto che le donne guardino male suo figlio nel bagno delle donne mi suggerisce chiaramente che la sua presenza nel bagno delle donne faccia sì che queste e suo figlio si sentano rispettivamente a disagio. Penso che lui si sentirebbe più a suo agio usando il bagno degli uomini. Con una pettinatura e degli abiti maschili, probabilmente agli occhi degli altri appare come un ragazzo a tutti gli effetti. Pertanto è più probabile che suo figlio richiami maggiormente l’attenzione delle donne nei bagni femminili, che quella degli uomini che nei bagni maschili.
Capita che alcuni genitori aspettino il loro figlio immediatamente fuori dal bagno degli uomini mentre è dentro. Forse questa strategia aiuterà a tenere a bada le loro preoccupazioni, ma potrebbe anche far sì che suo figlio si senta sotto controllo. Gli potrebbe domandare, magari, se qualche volta si è sentito non sicuro nel bagno degli uomini. Indipendentemente dalla risposta, gli dica che vuole intavolare una conversazione per trovare un modo di affrontare la situazione. Si potrebbe trovare un bagno di genere neutro, o uno dedicato alle famiglie. Gli potrebbe chiedere di stare attento alle minaccie, e di uscire immediatamente se si innervosisce. È possibile che la sua risposta sia “certo mamma!”. Se lo dice, sorrida. Le madri hanno automatizzato questo meccanismo da secoli.
Le offriamo due mezzi ulteriori.
È possibile che il suo Stato [americano] o la sua regione abbia una legge che protegge il diritto di suo figlio a usare il bagno che vuole. Inoltre, il Centro di Giustizia per le Persone Transgender le può offrire altre raccomandazioni.
Grazie per aver posto questa domanda. Speriamo di ricevere altre notizie di lei e suo figlio, e altre domande, qualora ne aveste.
* Rex Butt è un professore del Dipartimento di Arte, Comunicazione e Scienze della Community University nel Bronx, New York. Per diversi anni è stato membro del direttivo del Centro LGBTQ della Valle dell’Hudson, ed è attualmente membro del Comitato del PFLAG (Parents, Families and Friends of Lesbians and Gays, Genitori, famigliari e amici di lesbiche e gay) per le Persone Transgender e Gender Fluid. Lui e sua moglie Karen vivono a Poughkeepsie, e sono i coordinatori per la sezione transgender del PFLAG nel Kenstigton, New York. Dal 2008 hanno presenziato a diverse conferenze regionali, e sono stati mentori di molte famiglie con membri transgender.
Testo originale: Cual baño deberìa usar mi hijo?