Omosessualità e Chiesa cattolica: “la violenza non appartiene a Dio”
Recensione di Elvis Ronzoni e Raffaele Crispo
“La violenza non appartiene a Dio” (ed. Etabeta, 2020, 214 pagine), è questo il titolo che il professor Antonio De Caro, palermitano che ora insegna a Parma, ha dato al suo primo ed illuminante libro sulla tanto attesa accoglienza da parte della chiesa nei confronti di tutti coloro che vivono relazioni omosessuali.
L’opera è stata pubblicata proprio a ridosso dell’oramai celebre affermazione di papa Francesco che, nell’ambito di un documentario, ha detto che è giusto disciplinare e tutelare le unioni civili; pertanto, la tematica affrontata dal libro è diventata ancor più attuale e sentita.
In tutto il saggio si sente forte e intensa la voce, e talvolta la rabbia, dell’autore il quale affronta il pianeta delle relazioni omosessuali sotto tutti i punti di vista trattando anche gli aspetti più difficili quali la morale, la sessualità e via via fino ad arrivare alle assurde cure di guarigione dall’ omosessualità.
Belli e veri i passaggi in cui difende a spada tratta gli omosessuali considerandoli quali persone più che responsabili perché’ unendosi cercano di assumersi un impegno anche al cospetto della società e in cuor loro sanno che le loro unioni sono gradite anche a dio.
De Caro rivendica la conformità degli omosessuali alla volontà del signore e non riconosce quell’autorità assoluta che la chiesa di è immeritatamente assegnata, ma al tempo stesso plaude all’impegno di tanti bravi e illuminati sacerdoti che da tempo si sono schierati a favore del popolo arcobaleno.
La lettura dell’opera lascia la sensazione non solo di essere, al termine, più informati sulla tematica, ma soprattutto sprona il lettore ad un impegno che lo porti a migliorare lo status quo; nel contempo le sue pagine ci riconciliano con dio il quale per l’ omosessuale ritorna ad essere Il “padre”, rinsaldando così un alleanza e dando spazio a un percorso animato dalla piena fiducia nei suoi progetti e dalla speranza che lui non abbandona nessuno.
In più momenti De Caro aiuta a sentirsi fieri di far parte del coraggioso drappello di omosessuali credenti italiani e fa capire che il traguardo della conciliazione non è così lontano ed irraggiungibile.
Nelle circa 200 pagine non perde mai di vista il nocciolo della questione e anche quando divaga le sue riflessioni e le sue speculazioni non abbandonano mai “l’essenziale”; così ci accompagna a riflettere anche su tanti aspetti nuovi e a vedere le difficoltà e gli ostacoli da un’ottica diversa…positiva ed innovativa al tempo stesso.
Fa crollare uno ad uno molti baluardi, interpretazioni ardite e quasi fantasiose delle sacre scritture, che sono solo mezzi tesi a screditare e togliere dignità agli omosessuali e alla loro affettività.
in particolar modo ci è piaciuto il punto in cui fa la distinzione tra coppia e famiglia riconoscendo, a due omosessuali che si amano e che hanno un progetto, l’essere non solo e semplicemente una coppia bensì una vera e propria famiglia. Così ci parla e ci racconta del grande amore di Gabriele ed adriano che hanno superato tante difficoltà ed hanno incontrato anche tanto affetto e solidarietà
Il nostro professore siciliano ribadisce con fermezza che Dio è sempre dalla parte di chi ama e che è giunta l’ora in cui il popolo degli invisibili e degli incompresi si faccia sentire perché’ è da troppo tempo che gli omosessuali sono dei “cristiani senza chiesa”.
Dopo aver riposto l’opera in libreria sembra ancora di sentire le sue amare e appassionate grida verso chi dice che l’amore omosessuale non esiste e verso chi accusa i gay di far proselitismo, di essere contagiosi di uno stile di vita errato e ancor di più di essere sterili e infecondi; De Caro evidenzia come il prendersi cura vicendevole sia un forte indice di fecondità e che è giusto e necessario che anche dalle coppie omosessuali si attenda fedeltà all’altro e ad un impegno assunto nei confronti della comunità.
La chiesa dovrebbe proteggere queste famiglie arcobaleno affinché’ crescano nell’amore e nella responsabilità e giammai abbandonarle o relegarle a pastorali meno importanti.
Lo scrittore, che ha devoluto per intero ogni suo diritto in favore di un nobile progetto della protezione civile per gli operatori sanitari vittime del coronavirus, ci chiede collaborazione perché’ sta già lavorando ad una nuova edizione e pertanto gradisce spunti, suggerimenti, consigli ed idee progettuali per meglio esplorare nuovi aspetti della stessa importante e rilevante tematica.
Se è vero che dio non opera e non agisce con violenza nei confronti degli omosessuali, è anche vero che ci è gradita “la violenza” e la forza delle parole e del pathos di Antonio De Caro il quale ci scuote, ci sprona e ci fa riflettere.
Antonio De Caro, La violenza non appartiene a Dio , editrice Etabeta, 2020, 215 pagine