27 ottobre 2012, a Trieste “l’accoglienza della diversità alla scuola di Gesù” con il Progetto Ruah
Sabato 27 ottobre 2012 inizia il secondo anno di cammino del Progetto Ruah, gruppo di gay e lesbiche cristiani del Friuli-Venezia Giulia, persone unite da una ricerca di fede, nella diversità di confessioni ed orientamenti, che hanno voglia di creare uno spazio e delle occasioni di incontro e confronto.
Il tema conduttore di quest’anno è tratto dal versetto del Vangelo di Giovanni: “Neppure io ti condanno” (Gv 8,11) e cercheremo di riflettere sull’accoglienza della diversità alla scuola di Gesù.
Entrare in relazione con l’altro vuol dire innegabilmente entrare in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è diverso da me. E attraverso questo gesto, oltre a sviluppare maggiore coscienza della mia identità, io posso diventare più ricco, dell’alterità riconosciuta.
Eppure spesso a livello sociale si cerca di annullare la diversità che ci rende tutti così meravigliosamente unici, si tende a lavorare più sul collettivo che sull’individuo, a creare universi omologati, comunità di simili dove il singolo si deve identificare con il gruppo e la pluralità dei soggetti non sempre viene rispettata.
Così l’alterità e la diversità vengono attribuite non a ciascun individuo in quanto essere differente da un altro, ma solo ad alcuni che presentano “particolari caratteristiche” che li rendono dissimili rispetto all’omologazione dei gruppo.
Ed è proprio per questo che la presenza dei cosiddetto diverso nella società genera conflitti, mette in crisi il normale funzionamento del sistema e condiziona in modo forte la formazione e la crescita dei singoli. La diversità è cioè spesso vista in chiave negativa, come “minaccia” della propria identità e per questo la presenza del diverso frequentemente genera sentimenti di paura, ansia, sospetto.
I sentimenti di “minaccia” della propria identità, però, sono anche percepiti dagli stessi gruppi discriminati, sia verso chi li discrimina, ma anche al loro stesso interno. E così può capitare che gli stessi omosessuali, per le esperienze di emarginazione e di respingimento vissute, si ritrovino a sviluppare intolleranza nei confronti di chi li ha discriminati o verso coloro che – pur condividendo lo stesso orientamento sessuale discriminato – vivono la loro vita in maniera differente.
Se si riuscisse invece a percepire la differenza non come un limite alla comunicazione, ma come un “valore”, una “risorsa”, un “diritto”, l’incontro con l’altro potrebbe essere in certi casi anche scontro, ma non sarebbe mai discriminazione. Accogliamo l’altro solo se lo ascoltiamo davvero, se siamo capaci di instaurare una relazione positiva e di apertura.
Il tentativo del cammino di quest’anno è quindi quello di ri-educarci all’ascolto e, accogliendo la diversità dell’altro (qualsiasi “altro”), di fare esperienza di Dio che non solo “accetta” la nostra diversità, ma l’ha anche scelta e pensata.
Vi aspettiamo!
Progetto Ruah, gruppo di gay e lesbiche cristiani del Friuli-Venezia Giulia
Web: http://progettoruah.wordpress.com/ – Email: progettoruah@gmail.com