La Chiesa Cattolica e le persone omosessuali: una convivenza non facile
Riflessioni di Francecs Xavier Martí i Juan pubblicate sul sito del periodico Éxodo (Spagna) nel gennaio-febbraio 2006, liberamente tradotte da Maria Antonietta Giustiniani
La situazione degli omosessuali nella Chiesa non è mai stata facile, e non lo è neppure oggi. Un tempo l’omofobia ecclesiastica si manifestava all’interno di una società omofoba e l’una alimentava l’altra. Oggi, al contrario, il mondo occidentale non solo tollera l’esistenza di gay e lesbiche, ma viene loro anche riconosciuto il diritto di unirsi civilmente e di adottare bambini. Di fatto, ad oggi, la persistente belligeranza della Chiesa contro le persone considerate “diverse” appare decisamente più contrastata.
In questo momento storico, se sei omosessuale, devi portare il fardello dell’essere considerato una persona con un’inclinazione oggettivamente disordinata, considerazione che non sembra destinata a cambiare neppure in questo pontificato [quello di Benedetto XVI, n.d.r.]. Pertanto, l’accesso al Regno dei Cieli avviene attraverso una porta più stretta rispetto a quella degli eterosessuali.
Eppure, molti omosessuali cristiani non si preoccupano di come entreranno in paradiso, cosa che non dipende tanto da loro, quanto da come vivono nella Chiesa, che ora peregrina sulla terra.
Se sei un cristiano che non accetta il proprio orientamento omosessuale, cioè non credi che Dio ti abbia creato in quel modo, e piuttosto ritieni di essere un difetto della natura, allora sei in sintonia con la teoria e la pratica attuale della Chiesa in relazione agli omosessuali. Puoi partecipare attivamente e visibilmente alla vita ecclesiale ed ecclesiastica. Tuttavia, sono obbligato a dirti che dovrai pagare un prezzo molto alto: dovrai astenerti da qualsiasi rapporto intimo al di fuori del matrimonio canonico, e non potrai evidenziare né la tua tendenza, né la tua conformità ad essa. Le esperienze proprie e quelle altrui dimostrano che tale approccio comporta gravi danni per la salute psicologica e spirituale, che non favoriscono una vita illuminata dallo Spirito Santo.
Se invece sei un cristiano che si riconosce omosessuale e si accetta così com’è, e hai la ferma convinzione che Dio ti abbia creato così, e che non esiga il celibato obbligatorio in cambio del suo amore, allora, anche in questo caso, sono obbligato a dirtelo, avrai serie difficoltà a vivere in piena comunione con la Chiesa.
La cosa si aggrava ancor di più se rendi la tua omosessualità pubblica ed evidente, o se simpatizzi per la “cultura omosessuale”. Ancor peggio se fai parte di un’associazione di gay e lesbiche, o se decidi di unirti civilmente ad una persona dello stesso sesso: in tal caso potrebbero esserti negati alcuni sacramenti, potresti non poter svolgere le attività pastorali, e il tuo legame con la Chiesa potrebbe essere messo in discussione.
Mi rammarica dover fare un discorso così crudele, ma questa è la realtà. Nonostante tutto, ci sono molti omosessuali cristiani che si sono auto-accettati e palesati, che vivono le loro due identità con armonia, gioia e speranza, non senza difficoltà, e peccando come tutti gli altri, ma senza trascinarsi dietro ulteriori fardelli.
Negli ultimi decenni sono sorti vari movimenti, nelle Chiese cristiane, che vivono e rivendicano la compatibilità tra la fede cristiana e le diverse forme della sessualità. In questi movimenti, il Dio vivente si considera come colui che ci dona l’essere e l’appartenenza alla Chiesa, al di là delle stringenti regole ecclesiastiche sulla sessualità, il matrimonio e la famiglia.
Riteniamo che Dio abbia un progetto umanizzante universale basato sull’amore, progetto al quale partecipiamo anche noi. In Spagna molti di questi gruppi sono integrati all’interno delle associazioni omosessuali, e coordinati dalla Direzione Generale degli Affari Religiosi della Federazione Spagnola LGBT. Tra i componenti vi sono dei laici, con diversi gradi di impegno ecclesiale, e anche alcuni sacerdoti.
Crediamo fermamente che lo Spirito Santo, che agisce in modo invisibile e desta la verità e il bene in tutti noi, porterà a buon fine la situazione degli omosessuali nella Chiesa. Nel frattempo, stiamo già vivendo pienamente la nostra condizione di omosessuali e cristiani, con lo sguardo rivolto a Gesù Cristo.
Testo originale: LOS HOMOSEXUALES Y LA IGLESIA