Noi con Gesù in mezzo alla crisi (Mc 10, 17-30)
Riflessioni bibliche di don José Antonio Pagola* tratte dal blog Buonas Noticias (Spagna), 8 ottobre 2012, liberamente tradotte da Dino
Prima che Gesù si metta in cammino, uno sconosciuto gli si avvicina correndo. Sembra che abbia fretta di risolvere un suo problema: “Cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Non lo preoccupano i problemi di questa vita.
E’ ricco. Ha risolto tutto.Gesù lo mette di fronte alla Legge di Mosè. Stranamente non gli ricorda tutti e 10 i comandamenti, ma soltanto quelli che proibiscono di agire contro il prossimo. Il giovane è un uomo buono, osserva scrupolosamente la religione ebraica: “Tutto questo l’ho messo in pratica fin da piccolo”.
Gesù rimane a guardarlo affettuosamente. La vita di una persona che non ha fatto male a nessuno è degna di ammirazione. Gesù lo vuole coinvolgere ora a collaborare nel suo progetto di realizzare un mondo più umano, e gli fa una proposta sorprendente: “Ti manca una cosa: va’, vendi quello che possiedi e dai il ricavato ai poveri… e poi seguimi”.
Il ricco possiede molte cose, ma gli manca l’unica che consente di seguire davvero Gesù. E’ buono, ma vive attaccato al suo denaro. Gesù gli chiede di rinunciare alla sua ricchezza e di metterla a disposizione dei poveri. Solo condividendo ciò che possiede potrà seguire Gesù collaborando al suo progetto.
Il giovane si sente incapace. Ha bisogno di benessere. Non ha la forza di vivere senza la sua ricchezza. Il suo denaro è al di sopra di tutto. Rinuncia a seguire Gesù. Era arrivato da Lui correndo con entusiasmo. Se ne va triste. Non conoscerà mai la gioia di collaborare con Gesù.
La crisi economica sta invitando noi seguaci di Gesù ad incamminarci in una vita più sobria, per condividere con chi è nel bisogno quello che abbiamo e che semplicemente non ci serve per vivere in modo dignitoso. Dobbiamo porci domande molto concrete se vogliamo seguire Gesù in questi momenti.
Prima di tutto dobbiamo rivedere il nostro rapporto col denaro: Che fare col nostro denaro? Perché risparmiare? In che cosa investire? Con chi condividere ciò di cui non abbiamo bisogno? E quindi rivedere il nostro consumo per renderlo più responsabile e meno compulsivo e superfluo: Cosa comprare? Dove comprare? Perché compriamo? Chi possiamo aiutare a comprarsi ciò di cui ha bisogno?
Sono domande che dobbiamo farci nel profondo della nostra coscienza e anche nelle nostre famiglie, comunità cristiane e istituzioni della Chiesa.
Non faremo nulla di eroico, ma se faremo dei piccoli passi in questa direzione conosceremo la gioia di seguire Gesù contribuendo a rendere la crisi di qualcuno un poco più umana e sopportabile. Altrimenti ci sentiremo dei buoni cristiani, ma alla nostra religiosità mancherà gioia.
* José Antonio Pagola è un sacerdote spagnolo laureato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma (1962), in Sacra Scrittura all’Istituto Biblico di Roma (1965), con diploma in Studi Biblici dell’École Biblique et Archéologique Française de Jérusalem (1966). E’ Vicario generale del Vescovo di San Sebastián (Spagna). Il suo ultimo libro Jesús. Aproximación histórica (Gesù. Approccio storico, PPC, Madrid 2007), è stato un bestseller, con 80.000 copie vendute nel mondo, anche se ha suscitato opinioni contrastanti.
Testo originale: Con Jesús en medio de la crisis