Lettera alla famiglia omofoba del mio ragazzo
Testimonianza di Caleb Woods* pubblicata sul blog FreedHearts (Stati Uniti) il 9 novembre 2019, liberamente tradotta da Chiara Benelli
Congratulazioni, avete vinto! Vi siete guadagnati il biglietto d’ingresso al Paradiso per aver mostrato a vostro figlio l’amore di Dio. Avete mostrato a vostro figlio l’amore di Dio non dandogli il permesso di portarmi a casa vostra per Natale. Avete fatto esattamente quello che avrebbe fatto Gesù: ignorare il prossimo. Dopo tutto, Gesù non ha permesso a NESSUNO di sedersi alla sua tavola.
È triste che, nello stesso giorno in cui si celebra la nascita di Cristo, vi comportiate all’esatto opposto di come agì lui. Ma ahimè, il vostro compito è quello di mostrare l’amore di Dio a vostro figlio, e non di approvare il “nostro comportamento”.
Lo scorso Natale è andata così: lo avete abilmente manipolato, convincendolo a tornare a casa da voi per poi trattarlo come un lebbroso; lo avete insultato in tutti i modi, aggredendolo e dicendogli che sarebbe andato all’Inferno perché ce lo avrei trascinato io stesso. Per il trattamento riservatogli, si è lasciato travolgere dall’angoscia mentale; lo avete fatto a pezzi con le vostre parole; avete denigrato il vostro unico figlio.
Ma questo Natale… lui ha chiuso. Ha chiuso con tutte le minacce, con tutte le bugie e il bullismo. Dato che non ci riconoscete come coppia, e avete anche detto che non ci considererete mai parte della famiglia, questo Natale, invece dell’odio, ha deciso di scegliere l’amore. Ha scelto di NON tornare in quella che una volta chiamava casa.
La sua casa è con me, e lo è da tre anni ormai; è diventato parte integrante della mia famiglia. Mentre voi lo evitavate, vostro figlio si è trovato una famiglia tutta sua. Si è trovato delle persone che lo amano incondizionatamente. Si è trovato una tavola a cui sarà sempre il benvenuto.
Durante le feste natalizie, quando cercherete di giustificare le vostre azioni, ricordate che avete messo vostro figlio di fronte a una scelta: lasciare l’amore della sua vita o rinunciare alla sua famiglia. So che mi incolpate per avervelo portato via, ma che io rientri o meno nei vostri piani, lui rimane comunque gay, e dovrete prenderne atto.
Avete chiarito più volte come per voi io sia un posseduto, una cattiva compagnia, un peccatore. Per quanto su di me il vostro giudizio non abbia alcun effetto, il trattamento che avete riservato a vostro figlio mi fa sanguinare il cuore. Sono stato costretto a sedermi e a guardarvi lanciare pietre contro la persona che amo di più al mondo.
Ho visto come lo rinnegavate, voi e il resto della vostra famiglia. Le ho pensate tutte pur di farvi tornare ad amare vostro figlio. Mi sono preso la colpa perché mi sentivo il principale responsabile della perdita della sua famiglia, ma so che non è così, e che se vostro figlio mi ha scelto, è perché in me ha riconosciuto il vero amore.
Vi scrivo questa lettera per dirvi che posso contare sul suo amore, ed è questo che per me conta di più al mondo. Io e vostro figlio ci amiamo di un amore eterno e incondizionato.
Mentre vi sentite rincuorati al pensiero che nella prossima vita avrete la tanto agognata ricompensa per “non aver mai accettato le inclinazioni omosessuali”, io vostro figlio lo consolo in QUESTA VITA. Io sono la spalla su cui lui piange oggi; sono colui che lo abbraccerà forte domani; sono io che gli chiederò scusa in vostro nome da qui alla fine dei miei giorni; sono colui che vorrà urlarvi contro: “Fermatevi, lo state ferendo! State facendo del male al vostro unico figlio!”.
Ma in fondo so da che parte sta il vostro cuore: il vostro cuore sta dalla parte di un’interpretazione letterale della Bibbia; il vostro cuore sta dalla parte di Fox News; il vostro cuore sta dalla parte della discriminazione e della condanna che secondo voi si meritano tutti gli altri “peccatori”, l’Inferno; il vostro cuore sta dalla parte dell’odio che destinate a tutte quelle cose di cui avete paura, e che non riuscite a capire.
Questo Natale, io e vostro figlio ci circonderemo di persone che ci amano e che si prendono cura di noi; capiremo cos’è il vero amore. E quindi, quando a Natale direte a voi stessi: “Nostro figlio ha abbandonato la sua famiglia per seguire il suo stile di vita gay”, sappiate solo che non è vostro figlio ad avervi abbandonato: lui è lo stesso di sempre, siete voi che invece siete cambiati: avete ritenuto alcune persone indegne di sedersi alla vostra tavola, avete posto delle condizioni all’amore per vostro figlio, e questo è il regalo di Natale peggiore in assoluto.
* Caleb Woods è poeta e scrittore e tempo pieno, ed è l’autore del bestseller Harnessing Darkness: Expressing Mental Illness Through Poetry (Controllare l’oscurità. Esprimere la malattia mentale con la poesia).
Testo originale: A Letter To My Boyfriend’s Homophobic Parents On Christmas