I cristiani LGBT davanti alle parole di Papa Francesco sulle unioni civili
Articolo pubblicato sul sito actu.fr (Francia) l’8 novembre 2020, liberamente tradotto da Alyssa Nocco
Alain e Émilie hanno un figlio omosessuale di nome Raphaël. Non sono cristiani, ma riconoscono nelle recenti parole pronunciate da papa Francesco un grande gesto di tolleranza per il mondo. Alain afferma: “La Chiesa svolge un ruolo fondamentale per più di un miliardo e mezzo di cattolici. Essa si rivolge ai suoi fedeli, e allo stesso modo al mondo intero. Io non sono cattolico, e nemmeno la mamma di Raphaël, ma siamo felici che il Papa abbia espresso la sua opinione, e soprattutto che questa vada verso una direzione ben precisa: porre fine all’omofobia.
“Non conosco molto bene la Bibbia, ma so che il suo messaggio principale è l’amore. Questa volta, e per la prima volta nella storia del cristianesimo, un Papa ha aperto un nuovo capitolo, riconoscendo l’esistenza delle famiglie omogenitoriali e spingendosi oltre, chiedendo una legge per le unioni omosessuali. Mio figlio è gay, e all’inizio può essere complicato. Gli estremisti di ogni tipo gli punteranno il dito contro. È tempo di mettere fine all’omofobia, e non bastano più le parole, occorrono i fatti. Mio figlio merita di vivere sereno. Ringrazio papa Francesco per queste parole di pace”.
“Ho due padri, e siamo una famiglia”
Lo stesso vale per Stéphane, figlio di una coppia omosessuale: “È vero, i miei genitori biologici mi hanno messo al mondo, ma la mia vita è con coloro che si sono presi cura di me per tutta la vita, e sono due uomini sposati. Mio padre e suo marito sono i miei veri genitori. Sono sposati dal 2015.
“Nel maggio 2013, il giorno del voto per la legalizzazione del matrimonio e dell’adozione omosessuali, li ho visti con le lacrime agli occhi. È stato un momento storico per la Francia. Da fuori Palazzo Borbone si potevano sentire le grida di odio dei manifestanti mossi da princìpi religiosi. Vescovi e cardinali, preti e parroci si sono uniti a questo grido collettivo contro i diritti per gli omosessuali. Infine, c’è un vescovo, il Vescovo di Roma, che riconosce l’omogenitorialità e la famiglia in tutta la sua splendida diversità”.
Aria di cambiamento nella Chiesa
Continua Stéphane: “Papa Francesco si distingue da tutti i suoi predecessori. È un uomo moderno, che viene dal cuore di una società in movimento, da un Paese che ha sofferto, l’Argentina. Jorge Mario Bergoglio, divenuto Papa Francesco I, non smette mai di stupire con la sua apertura mentale e la sua visione moderna del Vangelo.
“Ancora una volta si è distinto dai suoi predecessori, la cui ferma opposizione al matrimonio omosessuale, e persino la condanna spietata dell’omosessualità, sono ben note. Il Papa riconosce gli omosessuali come ‘figli di Dio’. Le sue parole non lasciano spazio ad altre interpretazioni, se non il profondo desiderio di riconoscere le persone LGBTI e i loro figli.
“Dunque, il Papa ha dichiarato, senza usare mezzi termini: ‘Le persone omosessuali hanno il diritto di essere una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Dobbiamo creare una legge sulle unioni civili, così da tutelarli legalmente'”.
Diritto alla diversità
Non è la prima volta che il Papa esprime il suo sostegno alla comunità omosessuale, e che le sue parole vengono accolte con grande gioia dalle persone LGBT e dalle loro famiglie. Ricordiamo un’altra dichiarazione del Papa, nell’intervista risalente al luglio 2013: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?”.
Stop all’omofobia
Questa dichiarazione ha avuto risonanza mondiale, e come ogni dichiarazione pontificia ha avuto effetto su più di un miliardo di fedeli, ma anche sulle persone atee o di altre confessioni. Il consenso non è certo unanime, ma questa dichiarazione ha aperto la strada a una nuova vita.
“Possa questa piccola voce dell’uomo in bianco risuonare nei cuori di tutti.”
Testo originale: Marne. Religion et Société Le Pape François dit son soutien aux unions des personnes de même sexe