Sant’Agnese. Essere come agnelli, mai lupi
Riflessioni di Loris Cozzolino* autore della Pagina Facebook Ogni santo giorno
Questo santo giorno facciamo memoria della vergine Agnese di Roma, testimone di Gesù al tempo della grande persecuzione dall’imperatore Diocleziano.
Si dice che fosse ancora una ragazzina, poco più di una bimba quando attirò le attenzioni di un giovane di ricca famiglia.
Agnese rifiutó ogni proposta matrimoniale del ragazzo che, confuso, non riusciva a spiegarsi l’ostinazione della giovane verso quello che sembrava il destino più desiderato per ogni ragazza.
Ben presto venne a conoscenza della conversione di Agnese a quella religione di fanatici ed eversivi del Galileo e denunciò la giovane.
Siccome la ragazza si ostinava a difendere le sue scelte, il prefetto ordinò che fosse denudata e condotta al bordello sotto gli archi del circo di Domiziano che sorgeva nel luogo dell’attuale piazza Navona, affinché fosse violentata.
Secondo la tradizione il buon Dio per nascondere la nudità di Agnese dagli sguardi indiscreti fece in modo che i suoi capelli crescessero fino a ricoprirla. Nel postribolo nessuno avvicinò la ragazzina, forse rispettandone la ferrea volontà e riconoscendone l’innocenza. Infine, dopo queste prove, fu sgozzata come un agnellino e così terminò la sua giovane vita.
C’è qualcosa di tristissimo e terribilmente attuale nella storia di Agnese, paradigma di tutti gli innocenti su cui il mondo usa violenza e prepotenza; attualmente migliaia di agnelli muoiono e soffrono tra le gelide nevi della Bosnia, altri agnelli invece fuggono dal fuoco e dal disboscamento dell’Amazzonia, altri ancora soffrono nelle nostre strade, sotto le nostre case senza che nessuno ascolti il loro belare.
Hanno dalla loro solo il Pastore, vero Agnello, che innocente e silenzioso come loro, vive in loro.
Il corpo di Agnese riposa nelle catacombe sulla Nomentana che portano il suo nome mentre la piccola testa la si può vedere nella chiesa di sant’Agnese in Agone, opera del Borromini.
Ogni anno, il 21 gennaio, vengono donati al papa due agnellini che saranno allevati e dalla loro lana saranno tessuti i palli per i vescovi per ricordare al cristiano che è chiamato ad essere agnello e non lupo.
* Loris Cozzolino, classe 1986, archeologo paleocristiano, passione smodata per l’agiografia, l’esegesi biblica e la teologia di genere. Non rassegnato ad un’immagine di Chiesa legalistica e respingente, nella marginalità e nello “scarto” vede il Volto del Cristo di Dio. Il suo blog di agiografie lo trovate al link https://www.gionata.org/tag/ogni-santo-giorno/