Persone omosessuali e morale cristiana. Per una nuova visione nella chiesa su sessualità e omosessualità
Sintesi redatta da Antonio De Caro delle risonanze del Gruppo di discussione n.1 nell’incontro-laboratorio online “L’Amore Possibile. Persone omosessuali e morale cristiana” del 31 gennaio 2021
L’evento dell’Incarnazione dovrebbe ispirare una coerente “teologia del corpo”, che rivaluti la dimensione fisica dell’essere umano come luogo di salvezza integrale che ha come modello Gesù Cristo. Il desiderio, anche quello erotico, va quindi considerato come una strada per la felicità e la salvezza.
La castità va intesa non come astinenza, ma come fedele salvaguardia dell’amore. Essa non dipende dall’orientamento sessuale, ma dalla cura vicendevole dei partner; significa guardare con reverenza il corpo del compagno/della compagna di viaggio e impegnarsi per la sua felicità.
Un amore continente è un amore che contiene e custodisce la crescita di entrambi, anche attraverso il linguaggio dell’intimità.
La Chiesa dovrebbe ascoltare e imparare dall’esperienza delle persone, ripensando l’etica sessuale per tutti i cristiani. Tale revisione dovrebbe recuperare la lezione di Tommaso d’Aquino: le passioni possono accrescere la bontà dell’atto morale perché lo trasformano in un atto integrale, che coinvolge tutta la persona.
Per rinnovare la visione della Chiesa sulla sessualità e sull’omosessualità occorre, certo, munirsi di una buona preparazione esegetica e teologica, ma anche offrire limpidamente la propria testimonianza di vita, per mostrare che anche le relazioni omosessuali possono essere occasione di amore costruttivo, oblativo e santificante.
La Bibbia non va usata in modo fondamentalista, come codice di divieti ed obblighi da applicare superficialmente alle diverse situazioni di vita. Essa è, piuttosto, formata dal deposito di una faticosa esperienza storica e spirituale, in cui si colgono le tracce del progetto e della Grazia di Dio.
Lo stesso vale per le nostre vite. Quindi, per comprendere la bontà di un comportamento, non si tratta di imporre un’interpretazione su un’altra, o di contrapporre un passo biblico ad un altro, ma di cercare il volto di Dio come è rivelato in Gesù: cioè il volto della misericordia che risveglia il bene in ogni anima.