Servire è regnare. Una passeggiata nel giardino con Dio
Scheda di riflessione a cura di don Fausto proposta per la riflessione personale al ritiro online del Progetto Giovani Cristiani LGBT “Dal Buio alla Luce: Servire è Regnare” (4 Febbraio 2021)
C’è un’immagine nella Bibbia che parla di armonia. È l’immagine di un tempo speciale. Non racconta di un fatto accaduto, ma di una possibilità che è a portata di mano per tutti. È un tempo dell’anima.
Nel giardino del “paradiso terrestre” Dio e Adamo passeggiano insieme, nell’armonia di una relazione che non conosce paura e vergogna. Adamo rappresenta ogni essere umano e riceve il “dominio” verso le creature: “dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra” (Gen1,28). Non è il dominio di chi sfrutta per sé in modo sconsiderato, ma un dominio che si fa servizio alla vita di ogni creatura. Adamo è custode dell’armonia del creato, perché e finché vive in armonia con Dio. Questa immagine la Bibbia ce la consegna come ideale, ma non è l’inizio perduto di una storia, né motivo di nostalgia; è piuttosto una meta alla quale tendere, un sogno che attira. Adamo e Dio camminano, come Gesù coi suoi, per indicare che l’armonia non è uno stato raggiunto per sempre, ma un cammino.
Adamo “passeggiava” con Dio, rimirando la bellezza del creato e la sua armonia, ma forse ancora più estasiato dalla armonia di Dio alla quale era stato chiamato a partecipare. Come qualche volta capita con la persona con cui viviamo una profonda sintonia, perché si guarda insieme nella medesima direzione. L’armonia di Adamo nasce dal suo passeggiare e chiacchierare con Dio di un sogno possibile e condiviso. Così anche il mio cuore, il mio corpo, le mie relazioni, il mio essere nel mondo ritrovare sempre la propria personalissima armonia nel tempo concreto della vita. Vivi questo momento come il tuo passeggiare con Dio nel giardino della vita…
All’inizio …
Prenditi un tempo per “passeggiare e chiacchierare” con Dio attraverso uno dei quattro sentieri di riflessione, quello che sento più significativo per me. Racconta come va e come stai… Si fa così tra intimi e poi si guarda insieme avanti per scrutare l’orizzonte e la via concreta.
Se puoi trovati un luogo dove senti più armonia attorno a te, magari fai una foto di quel luogo; cerca in te il luogo interiore di armonia.
Nella passeggiata nel giardino …
· Potrai vedere orizzonti, sentire profumi; saranno la bellezza che ti attira…
· Ma nel cammino verso la bellezza ci saranno pietre e il terreno sarà da dissodare …
· Ci sarà il profumo dei fiori…
· Potrai cogliere i frutti di scelte e dell’amore che hai già donato …
· Potrai piantare semi nuovi …
ESSERE RE DI SE STESSI
La consapevolezza di Gesù sulla propria identità nasce dal dialogo intimo con il Padre e questo gli faceva superare i timori. E questo coraggio possiamo guadagnarlo anche noi. I suoi gesti e le sue parole avevano “autorità” perché il suo corpo ne faceva trasparire la sincerità profonda. È un uomo unificato Gesù, che come un “re” governa la sua vita, cioè la orienta verso il compimento di quella identità, che ha scoperto di avere ricevuto in dono dal Padre.
Gesù da uomo coglie il senso della sua presenza storica nel mondo, quella che noi chiamiamo “vocazione”. Ha puntato lo sguardo sulla meta che potesse riempire il suo orizzonte esistenziale. Le ha fatto spazio, l’ha abbracciata, se ne è fatto “servo”, “svuotando se stesso” (cf Fil 2,6-11) facendo suo l’orizzonte di vita, fraternità, giustizia e condivisione: lo “statuto” del regno di Dio, la vita stessa di Dio Trinità. Gesù non si fa schiavo di altri, ma accoglie la propria identità di Figlio del Dio dell’amore e la porta a compimento: ama tutti i “suoi e li ama fino alla fine”, cioè con tutto se stesso.
Come nella lavanda dei piedi Gesù non ci dà un “esempio” da ripetere nei gesti concreti, quanto piuttosto nell’atteggiamento di amore e servizio agli altri. Per questo per Gesù non conta la posizione o il ruolo, ma conta lo stile con il quale si vive, perché quello è la tua libertà al di là delle cose che farai; quello è nel tuo cuore e sempre sotto il tuo “dominio” e decide che persona sei, quale sarà la tua presenza storica nel mondo. Lo stile di Gesù non ti comanda, né ti toglie i problemi, ma ti riconosce la responsabilità di giocarti nelle scelte e di vivere il tuo percorso.
Quando faccio spazio all’altro, alle sue necessità, con un amore generoso, allora vivo un amore che assomiglia a quello di Dio e diventa un amore generativo di qualcosa di nuovo: innanzitutto io personalmente divento persona nuova, prendo posizione, “governo” la mia esistenza, porto a compimento quello che sono, vivo la mia pasqua, scelgo questo battesimo. Sento l’acqua viva dello Spirito che gorgoglia in me. La mia vita trova attorno ad un amore nuovo, libero e generoso l’armonia originale!
· Come “governo” la mia vita verso una armonia con le emozioni, i sentimenti, gli istinti, i pensieri, il corpo?
· L’amore generoso è l’orizzonte del regno di Dio: quali parti di me sono già in armonia, orientate verso il compimento della mia identità di persona e di cristiano e quali ancora no?
· Posso leggere Christus Vivit, n° 285-286
ESSERE RE NELLE RELAZIONI
Battesimo vuol dire “immersione” e così era celebrato. Il battesimo di cui parla Gesù è proprio il “morire” ad una visione di sé, delle relazioni e della vita; “morire” a modelli imposti, interessi, comodità e convenienze. E si rinasce all’orizzonte del “regno di Dio”: anch’io “re” come Gesù che si fa “servo” e si realizza nelle relazioni di amore generoso che interpreta. E tutto avviene nel suo corpo, che alla fine sarà dato sulla croce.
È questo che ci tocca personalmente, perché lui lo ha vissuto in tutte le fibre del suo corpo. Nel corpo amerò, nel corpo servirò, nel corpo sessuato mi unirò nell’amore, nel corpo mi spenderò per il bene di un altro, nel corpo sarò costruttore di una umanità che rinasce. E il tuo corpo farà trasparire il tuo cuore e la tua libertà. È l’armonia dell’amore che fa unità delle varie dimensioni della vita personale e anche quelle che vorremo tenere nascoste trovano uno spazio impensato e fecondo, perché tutto è buono quando è sinceramente orientato all’amore. È l’armonia dello Spirito ricevuto nel Battesimo. È il cammino di armonia personale, con i suoi tempi più veloci e più lenti, le “stonature” e pure le “esecuzioni” da brividi di cui ciascuna e ciascuno di noi è protagonista. Tutto armonicamente raccolto attorno al “comandamento dell’amore” e all’esempio di Gesù che si china e, lavando i piedi, mostra il senso del suo essere “re” di se stesso e in favore degli altri, donandosi sulla croce di lì a poche ore.
· Come vivo le relazioni, come mi “governo” verso un amore generoso nelle relazioni amicali e familiari; se sono in coppia con il mio compagno o la mia compagna.
· Nelle relazioni con gli altri il mio corpo è trasparente di amore generoso con gesti pieni e trasparenti del cuore?
· Se sto vivendo una relazione affettiva: quale progetto, quale stile stai condividendo con la persona che ami? È integrata con il resto della tua vita?
· Posso leggere Christus Vivit, n° 264
ESSERE RE NEL PROPRIO AMBIENTE
Siamo chiamati orientare verso l’armonia anche le nostre relazioni quotidiane, quelle professionali. La vicenda di Gesù ha avuto un chiaro “senso politico”, non è morto per questioni prettamente legate alla spiritualità, quanto piuttosto al potere religioso, sociale e politico. Per le convenienze e i guadagni di alcuni. Ma anche qui Gesù è restato “re” – con la corona di spine e con il mantello di porpora – mantenendosi fedele a se stesso e all’orizzonte della sua vita; e si è fatto “servo” del bene di molti, facendolo il suo bene.
L’amore generoso che il discepolo è chiamato a vivere riguarda anche la sfera “politica” della nostra vita, cioè il nostro essere cittadini del mondo, il senso della nostra presenza storica… anche come persone omosessuali. Anzi da questa caratteristica della mia persona, che posso temere di mostrare o che condivido senza problemi, può venire un mio contributo speciale all’ambiente nel quale vivo.
· Quale contributo voglio portare nella vita professionale e lavorativa?
· Magari non sarò io a decidere né cosa, né come svolgere certe mansioni, ma lo stile con cui farle e con cui relazionarmi si! È uno stile in armonia con l’orizzonte scelto per la mia vita?
· Posso leggere Christus Vivit, n° 84
ESSERE RE NELLA CHIESA
Nonostante tutte le diatribe Gesù non aveva mai rotto con quanti si ponevano davanti a lui come avversari e perfino carnefici. Molti di noi vivono condividono la vita della propria comunità. Anche nella chiesa siamo chiamati a farci “servi” del bene della comunità, portando con lealtà e con generosità il nostro contributo. Innanzitutto come il corpo diventa trasparente del cuore, anche la testimonianza della bellezza che il Signore ci ha posto dentro come persone omosessuali sarà trasparenza di Dio se accompagnata dal desiderio sincero di costruire la chiesa, di farci “artigiani di ponti” e di andarci incontro gli uni gli altri.
· Come vivo la mia appartenenza alla comunità cristiana? Quale contributo porto come “servizio” di testimonianza del cammino che sto facendo?
· Sono giovane e come condivido la fede anche con gli adulti, magari nel gruppo di credenti LGBT a cui faccio riferimento o in altre occasioni?
· Posso leggere Christus Vivit, n° 36.
Dal Documento del Progetto Giovani in vista del sinodo sui giovani
2.1 Avere fede: una sfida per i giovani oggi La fede in Gesù rappresenta oggi, per noi giovani, al contempo una sfida ed una grande opportunità. Come giovani credenti, nel confronto quotidiano con la percezione diffusa che credere sia segno di debolezza o la ricerca di una facile consolazione, registriamo il bisogno di una fede che, nel dialogo con le domande più profonde e le conoscenze scientifiche, sia capace di illuminarle di una speranza credibile. D’altra parte, essere figli e figlie di una Chiesa che fatica a scorgere il bene nelle nostre vite costituisce un altro versante di questa sfida. Ma, ogni volta che ci lasciamo guidare dal Signore nello scoprire la missione della nostra esistenza, credere costituisce per noi una grande opportunità di gioia, illuminati dalla dolce speranza che la fede in Cristo porta con sé. Assegnando centralità alla Parola, sorgente e sostegno della Vita, vorremmo raccoglierne la sfida giorno dopo giorno, avvicinandoci ad essa con rigore ed autenticità, anche per interpretare con strumenti fondati i passi biblici che trattano il tema dell’omosessualità. Oggi l’opportunità che più ci affascina è quella di credere per convinzione più che per convenzione e di scoprire autenticamente Gesù, voce indignata contro l’ipocrisia, amorevole servo degli ultimi.
La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci, come Giovanni aspettò Pietro davanti al sepolcro vuoto. E un’altra cosa: camminando insieme, in questi giorni, avete sperimentato quanto costa fatica accogliere il fratello o la sorella che mi sta accanto, ma anche quanta gioia può darmi la sua presenza se la ricevo nella mia vita senza pregiudizi e chiusure.
Camminare soli permette di essere svincolati da tutto, forse più veloci, ma camminare insieme ci fa diventare un popolo, il popolo di Dio. Il popolo di Dio che ci dà sicurezza, la sicurezza dell’appartenenza al popolo di Dio… E col popolo di Dio ti senti sicuro, nel popolo di Dio, nella tua appartenenza al popolo di Dio hai identità. Dice un proverbio africano: “Se vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno”.
Alla fine della “passeggiata” bisognerà piantare qualche seme e irrigarlo con l’acqua dello Spirito
… prova a rispondere a queste domande e scrivi nella tua stoffa bianca
· Quale atteggiamento nuovo per essere “re” nella mia vita ho scoperto e voglio maturare;
· Scelgo un impegno da realizzare a breve come servizio e premura verso qualcuno;
· Scrivi pure una tua semplice preghiera per accompagnare i tuoi prossimi passi, anche solo una riga, da ripetere nei prossimi tempi del tuo cammino.
> Le testimonianze del ritiro online “Dal Buio alla Luce: Servire è Regnare” (4-6 Febbraio 2021)