Il cammino dei cristiani LGBT pugliesi di Zaccheo compie un anno
Riflessioni di Fabio Trimigno del Gruppo Zaccheo cristiani LGBT di Puglia
Oggi è il 16 febbraio 2021, e precisamente un anno fa Zaccheo Puglia organizzava il suo primo incontro regionale nella piana degli ulivi di Macchia per sognare assieme un cammino di fraternità, un percorso di ricerca tra Fede e Omoaffettività, un tentativo di costruire una “casa itinerante” che accogliesse chi non si sente accolto altrove.
Un pezzo di Chiesa che continua ad esistere “resistendo”, creando ponti tra ciò che è il cuore del Vangelo è ciò che è il cuore della nostra Chiesa, multiforme, diversa, e come mi piace ultimamente ricordare ricca di “rigogliose pluralità di benedizioni”.
Questa casa itinerante è come una locanda dell’ “alterità”, in cui tanti amici entrano ed escono, in cui ogni sorella ed ogni fratello può sentirsi libero di esprimersi, di essere sè stesso, di sostare per un attimo o per diverso tempo: un albergo in cui trovare “ristoro” all anima.
La famiglia di Nazaret non trovò né albergo né locanda, ma una grotta. Noi siamo più fortunati, ma abbiamo comunque un viaggio da fare come la Famiglia di Nazaret, un viaggio lungo su quell’asino scomodo che inciampa sui fossi e sui sassi, ma che non smette di camminare.
Un asino come amico di viaggio, come simbolo di umiltà: un animale che porta i carichi addosso senza mai lamentarsi, che sopporta fatica e obbedisce sempre. Ma dell’asino c’è una cosa che ammiro più di tutte le altre: non rifiuta mai di obbedire, ma se rifiuta è solo perché “fiuta” il pericolo.
E’ in questo pericolo che continuiamo a Spezzare la Parola assieme come Pane di Vita, e a vivere anche momenti di silenzio, perché il silenzio è come la luce: bisogna affinare i sensi per accorgersi di quante diverse sfumature di luce in una giornata incontriamo.
E se dal buio passiamo alla luce, è anche vero che dalla luce passiamo al silenzio, e dal silenzio alla parola in un flusso continuo, in un fiume in piena che congiunge opposte grandezze. Noi tutti sempre viglili e pronti a sforzarci di diventare grandi tessitori di relazioni, ricercatori di una Verità che non la si può trovare se non piegata nella nostra realtà umana.
Svegli come sentinelle del mattino per guardare con occhi nuovi; pronti come le vergini nella notte con le loro lampade ad aspettare lo Sposo; uniti come Marta e Maria a togliere le bende a Lazzaro che viene fuori dal sepolcro.
Siamo Chiesa, siamo un cerchio, siamo nel cerchio, siamo il cerchio: siamo ogni punto infinito che costituisce quel cerchio, ed è inevitabile guardarci negli occhi.
Siamo là, anzi siamo qui, l’uno di fronte all’altro, ed è bello che i nostri occhi attraversino il centro di questo cerchio: Gesù.
AUGURI a Zaccheo Puglia