L’Angola depenalizza l’omosessualità e condanna l’omofobia
Articolo di Adélard Kananira pubblicato sul sito Gay Christian Africa il 12 febbraio 2021, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Mercoledì 10 febbraio [2021] è entrato in vigore il nuovo codice penale angolano, che rende leciti i rapporti omosessuali e proibisce le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Un passo avanti rispetto al 2015, quando le leggi che stabilivano che i rapporti omosessuali erano “vizi contro natura” furono cancellati dal codice penale.
Nel novembre del 2020 il presidente João Lourenço ha firmato il nuovo codice penale approvato dal Parlamento nel 2019, facendo così dell’Angola uno dei pochi Paesi del continente africano ad aver concesso diritti alla comunità LGBT+. Questo atto è stato salutato da molt* attivist* LGBT+ african* come una speranza e un esempio per quei Paesi in cui sono ancora in vigore dure leggi discriminatorie, che ogni giorno mettono in pericolo la vita delle persone LGBT+.
Questo mentre il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato sanzioni contro i Paesi che criminalizzano l’omosessualità e non rispettano i diritti umani, come la Nigeria, dove le persone omosessuali rischiano la pena di morte. Questo tipo di sanzioni furono sperimentate anche durante la presidenza di Barack Obama: i diritti umani e LGBT erano parte integrante della sua campagna elettorale e dei suoi tour nel continente africano; per questo, in molti Paesi africani, soprattutto negli ambienti cristiani, è visto come il Presidente Anticristo che promuove i diritti LGBT+.
Nelson, un angolano, dice a Gay Christian Africa: “Be’, non mi sento in pericolo qui in Angola, ho sempre vissuto tranquillamente la mia sessualità, con cui nemmeno la mia famiglia ha mai avuto problemi. Nessuno aggredisce nessuno, forse perché abbiamo celebrità apertamente gay, come alcuni giornalisti della TV. Ma la gente comunque ti parla dietro le spalle, e questo può provocare tensioni e rovinare la tua reputazione. Qualcosa è cambiato, ma c’è bisogno di tempo per digerire i progressi, spesso è ancora un argomento tabù”.
La comunità LGBT+ globale celebra la decisione dell’Angola di proteggere le persone LGBT+ mettendo fuori legge gli atti di omofobia, con pene che arrivano fino a due anni di carcere. Non sarà certo contento chi usa la Bibbia per giustificare la discriminazione, un atto che denota mancanza di compassione e di empatia verso altri esseri umani.
L’Angola ha aperto le porte alla libertà e all’inclusione, e la speranza è che, in futuro, venga aperta anche la porta dell’uguaglianza, permettendo alle coppie omosessuali di usufruire delle unioni civili, e perché no, del matrimonio.
Testo originale: Angola decriminalizes homosexuality and penalizes homophobia
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