Anime gay. Gli omosessuali e la Chiesa cattolica
Recensione* di Antonio tratta da ciao.it
Ho chiesto ad alcuni sacerdoti gay cosa ne pensavano riguardo il libro “Anime gay”. Non lo conoscevano fin quando non ne ho parlato io.
In effetti di certo non lo troverete nelle librerie religiose. Vi invito a leggerlo “è un invito rivolto soprattutto ai cattolici impegnati. Anche semplicemente per riflettere un po’ di più sul tema senza partire da posizioni necessariamente dogmatiche”.
Chi mi conosce sa benissimo che da un po’ di tempo ho deciso di approfondire una delle tematiche più scottanti del nostro tempo sotto ogni punto di vista, ossia il tema dell’ “omosessualità”.
Sto cercando di leggere molto in merito per farmi un’idea, capire quali sono le varie posizioni che diversi movimenti, diversi gruppi sociali e soprattutto la mia religione, quella cristiana.
Reduce dalla lettura di un testo illuminante di psicologia (“Essere omosessuali”, di R. A. Isay) che sostiene che l’omosessualità è un qualcosa di naturale dalla quale “non si guarisce” (notate il virgolettato…), avevo deciso, per “par condicio”, di affrontare un testo di psicologia che avesse posizioni diverse, per vedere quali metodi psicoterapeuti si proponevano e propongono gli psicologi che sostengono la tesi della “guarigione”.
Tuttavia a Roma, qualche giorno fa, mi capita fra le mani questo testo, “Anime gay – Gli omosessuali e la Chiesa cattolica”.
Mi colpisce subito il fatto che a scriverlo sono stati due teologi americani, suor Jeannine Gramick, membro per oltre quarant’anni dell’ordine religioso delle School Sisters of Notre Dame, fondatrice del New Ways Ministry e Padre Robert Nugent, il quale fa parte dell’ordine del Divine Savior, cofondatore del New Ways Ministry ed è stato consulente per il comitato della Conferenza nazionale dei vescovi americani incaricato di scrivere una dichiarazione pastorale per i genitori di figli omosessuali.
Senza pensarci due volte lo acquisto, curioso di leggere e capire quali sono le loro posizioni.
Il testo si rivela completissimo e scritto con un linguaggio abbastanza scorrevole, nonostante la complessità dei temi trattati. Il primo capitolo affronta delle “Questioni di carattere educativo e sociale” (I diritti dei gay e delle lesbiche, discussione sui luoghi comuni, discussione su cosa significa “naturale”); il secondo capitolo affronta la questione degli “Argomenti pastorali e di counseling” (Figli gay e figlie lesbiche, le donne lesbiche e la Chiesa, mariti e gay, mogli e lesbiche); il terzo capitolo affronta il tema – scottante – della “Vita religiosa ed ecclesiastica” (Le problematiche, il seminario e i candidati alla vita religiosa, le suore lesbiche e la transazione di mezza età); il quarto capitolo tratta delle “Nuove prospettive teologiche” (I vescovi statunitensi e il pensiero contemporaneo, contributi teologici della Chiesa statunitense, importanza della Chiesa americana).
La posizione base del libro
Si parte dal fatto che i due teologi, prima di scrivere questo libro, per anni si sono occupati di pastorale omosessuale.
Entrambi quindi, prima di teorizzare una dottrina, di parlare di un tema, hanno “accolto” e ascoltato molti omosessuali e molte lesbiche, venendo a contatto con molteplici situazioni di tutti i tipi, da quelle immaginabili alle meno immaginabili.
Suor Jeannine ammette di essere stata, prima di affrontare questa “sfida pastorale”, una di quelle che considerava l’omosessualità un peccato, un qualcosa da cui bisognava guarire.
Tuttavia proprio l’esperienza, il contatto, l’amicizia con queste persone che tutto sono tranne che malate, ha fatto cambiare alla suora teologa le sue posizioni, giungendo a comprendere come l’omosessualità è uno stato della sessualità del tutto normale, una “seconda” espressione della sessualità umana. Il testo quindi parte da una base positiva, dialogica del tema. Si mette in discussione, cerca di capire, si pone domande e cerca delle soluzioni… umane.
Una domanda è quella che mi ha colpito, una riflessione riguardo alle critiche mosse alla chiesa ufficiale: “La chiesa ha smesso di interrogarsi su Dio ed è solo capace di dare risposte chiuse e inconfutabili”.
L’uomo non è mai stato così: pur avendo la “legge” sin dai tempi di Davide continuava a stupirsi e meravigliarsi dinanzi alle “meraviglie” del creato, espressione della potenza del creatore… “Che cosa è mai l’uomo perché te ne curi?” è la domanda che si pone il salmista nel Salmo 8.
Che cosa è l’uomo… la Chiesa cattolica sembra essere giunta a delle risposte ben definite, dogmatiche, dalle quali non ci si sposta più. Una delle cose che sento spesso nei discorsi catechetici nelle parrocchie è: “Vediamo cosa Dio dice OGGI a noi…”.
Questi giorni riflettevo proprio su cosa, in materia di omosessualità, Dio oggi dice a noi. Lo Spirito Santo dovrebbe scuotere le coscienze, ravvivarle, avvicinarle… soprattutto se si parla di ministeri particolari. Il “ministero” sacerdotale, il servizio, sembra essersi trasformato in “gerarchia” e poco ci si interroga più su chi sono gli altri.
Mi sorprendono le riflessioni sul concetto di “naturale”, lucide, chiare precise. Si analizza come i sentimenti omosessuali sono al pari di quelli omosessuali dal punto di vista storico, antropologico, psicologico, biologico e teologico, arrivando a riflettere su quelle che sono concezioni attuali. Inutile dirvi che, essendoci molte riflessioni che si ricollegano all’antropologia filosofica, ho letto questo capitolo almeno tre volte per rifletterci sopra.
Ho notato come riguardo all’omosessualità la Chiesa tenda a partire da posizioni dogmatiche per arrivare all’uomo; la posizione assunta da questi teologi ha invece un carattere metodologico: partire dall’uomo per arrivare a Dio.
Eppure nella Bibbia si parla chiaro: “La legge per l’uomo, non l’uomo per la legge”. Se un uomo si deve vedere come semplice “essere che deve seguire delle norme” allora si rischia di imprigionarlo. Ecco che l’uomo, in catene, pur di liberarsi, cercherà ogni tipo di soluzione prima ammissibile e poi inammissibile.
Tutti son disposti a morire pur di difendere la propria libertà… che dovrebbe essere la “libertà dei figli di Dio”… dovrebbe… Si illustrano tutti i danni psicologici enormi e gravi che le terapie “correttive” hanno prodotto su coloro che “volevano guarire” (secondo una volontà loro…?) dall’omosessualità.
Non si può modificare o sopprimere ciò che è naturale in un uomo: si stravolgerebbe la sua personalità, il suo carattere. Egli stesso si ribellerebbe a ciò che è diventato. Si affrontano nel libro questioni scottanti: gay “guariti” che si sono sposati ed hanno rovinato moglie e figli perché divenuti ancora più fragili; lesbiche “guarite” e poi sposate in crisi con la loro affettività.
Le “presunte terapie”, al posto di far arrivare ad una piena accettazione di se stessi hanno provveduto a rendere ancora più fragile l’affettività umana. Spesso sono psicologi che poi si professano cattolici o ebraici o comunque religiosi.
Inoltre illuminanti, splendide sono le riflessioni sul corpo umano inteso come “strumento di relazione con l’altro”.
Su come ogni organo singolo del nostro corpo non ha una sola funzione ma più funzioni, spesso tutte primarie… con le mani noi afferriamo e lavoriamo ma facciamo anche dei massaggi (io suono pure con le mani); con la bocca, aiutati dalle labbra, noi mangiamo ma anche baciamo; i capelli rivestono e proteggono il nostro capo ma sono uno dei tanti strumenti che il corpo ci fornisce per presentarci e attrarre l’altro/a; il pene… non è semplicemente un organo di riproduzione (!!!)… e suor Jeannine dice: non fosse altro per il fatto che l’uomo lo usa anche per urinare!
Si parte dalla base della “scoperta” del proprio corpo, di ciò che è non solo nelle sue funzioni fisiche individuali ma anche sociali.
Una “scoperta” di tutto il corpo e non solo di alcune parti, ritenendo alcune più nobili altre meno nobili, alcune da dogmatizzare e altre da “liberalizzare”… certo, poi nel testo, determinate cose sono argomentate più diffusamente. Queste sono mie provocazioni che servono come invito alla lettura.
Molteplici sarebbero gli spunti di riflessione che vengono da questo testo. Tuttavia è necessario sapere che questi due teologi sono stati sospesi dalla Chiesa dal loro servizio pastorale e che le loro opere – sia letterarie che di pastorale – sono state additate come pericolose e sovversive.
Nell’edizione ora in vendita è presente la “nota” della Congregazione vaticana per la dottrina della fede, all’epoca guidata dal cardinale Ratzinger.
Nella nota si intima i due teologi a stare “in silenzio” poiché vanno contro quella che è una dottrina “immutabile e irrevocabile”. Leggendo questa “nota” sono rimasto perplesso e attonito. Non pensavo che la chiesa fosse così chiusa a questi livelli nei confronti di tali problematiche.
Oggi pensavo a come scrivere una recensione su questo testo che volevo far conoscere perché fondamentale per una riflessione pastorale e teologica che guardi non solo a Dio ma a Dio presente nell’uomo (d’altronde colui che ha ricevuto il sacramento del battesimo è “Figlio di Dio, coerede di Cristo, ossia Sacerdote, Re e Profeta” e chi ha ricevuto il sacramento della cresima è “Tempio dello Spirito Santo”). Decido nel frattempo di andare ad acquistare il “Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica”.
L’impostazione dell’opuscoletto è fatta in modo da esser rivolta a tutti: falsità, menzogne, ipocrisie, chiusure sono contenute in queste 65 pagine.
In vetrina noto diverse copie di un opuscoletto il cui titolo è “ABC per capire l’omosessualità” (ed. San Paolo). Diciamo che le 65 pagine dell’ “opuscoletto” me le son divorate nel giro di un’ora e più leggevo più cresceva la rabbia in me. Una rabbia sorda, alla quale non sapevo e tutt’ora dopo qualche ora non so dar voce.
Non capisco come la chiesa cattolica che così tanto amo a volte possa esprimersi in termini, lasciatemelo dire, così crudeli e insensibili nei confronti degli omosessuali.
Ovviamente in questo opuscolo che sicuramente andrà in mano a tanti operatori pastorali sono omessi risultati e studi che invece sono abbondantemente presentati nel libro “Anime gay”.
Oltretutto il confronto su come sono sviluppate le tematiche fa ben pensare: l’opuscolo della San Paolo sono solo 65 pagine, “Anime gay” segue delle argomentazioni che vengono trattate in 300 pagine, secondo una impostazione propositiva e non chiusa.
Su “Anime gay” si mostra come gli omosessuali non sono gli untori dell’AIDS, su “ABC” invece si additano proprio gli omosessuali come i responsabili della diffusione dell’AIDS… a dir poco scandaloso. Pur di screditare gli omosessuali la chiesa si aggrappa a tutto, per poi giustificare eventuali posizioni teologiche.
Su “Anime gay” vi è tutta una ricca bibliografia a favore e contro la tematica omosessuale ma presentata senza distinzioni o commenti particolari. Su “ABC” invece si fa un elenco di “Letture “strabiche” e pericolose”.
Su “Anime gay” gli omosessuali sono presentati come una ricchezza da scoprire per la società. Su “ABC” sono presentati invece come pericolosi e sovversivi, mossi a ribaltare le strutture sociali solo per intenti politici.
Fare il coming out (ossia dire a parenti e amici che si è gay) su “ABC per capire l’omosessualità” è visto essenzialmente come provocazione del giovane o della giovane nei confronti della società, per mettersi al centro dell’attenzione, per esibirsi (p 37-38).
Su “Anime gay” invece si scrive: “La graduale scoperta del proprio orientamento omosessuale provoca un profondo e costante senso di diversità dagli altri e, nello stesso tempo, una fortissima tensione perchè tale diversità rimanga nascosta.
Non poter condividere questa scoperta con le persone che ci sono più vicine significa vivere un senso di isolamento e di solitudine che le persone eterosessuali non possono nè comprendere nè immaginare (…) Dichiarare il proprio orientamento omosessuale ai genitori è un atto di fiducia da parte del ragazzo” (p. 71)
Ho chiesto ad alcuni sacerdoti gay cosa ne pensavano riguardo il testo “Anime gay”. Non lo conoscevano fin quando non ne ho parlato io. Che tristezza. In effetti di certo non lo troverete nelle librerie religiose. E’ un testo troppo scandalistico e reazionario. Inoltre i teologi che lo hanno scritto per poco non vengono scomunicati…
Invece penso si trovi agevolmente nelle librerie più fornite. Al massimo lo si manda a prendere con internet oppure lo si prenota in libreria. Compratelo e leggetelo.
E’ un invito rivolto soprattutto ai cattolici impegnati. Anche semplicemente per riflettere un po’ di più sul tema senza partire da posizioni necessariamente dogmatiche. In attesa di leggere una “controparte cattolica” più argomentata e con toni meno duri.
Jeannine Gramick – Robert Nugent, Anime Gay. Gli omosessuali e la Chiesa cattolica, a cura di Andrea Ambrogetti, Ed. Editori Riuniti, Giugno 2003
In libro è in vendita in tutte le librerie ed anche presso Libreria Claudiana di Firenze (sconto del 10% ed invio postale in tutta Italia, solo per i lettori di gionata.org)
* Si ringrazia l’autore della recensione per aver autorizzato la pubblicazione di questo suo scritto.