La Chiesa è in cammino! Ecco cosa ho imparato come prete partecipando alla preghiera online con i cristiani LGBT
Riflessione di don Andrea Conocchia
La Chiesa è in cammino! Sono davvero felice di poter condividere un’esperienza che ha cambiato e sta cambiando la mia vita di sacerdote. E’ ormai da diversi mesi che partecipo la sera alla preghiera della Compieta condivisa online con voi e mi rendo conto di quanto sia importante vivere e testimoniare la fede in un Gesù che ha avuto sempre a cuore, ha sempre messo al centro la persona, indipendentemente dagli aggettivi ad essa associati.
E’ un dono per me poter ascoltare e accogliere i vostri racconti, a volte di grande dolore, di discriminazione, di solitudine, di abbandono, di rifiuto, a partire dalle famiglie, luogo che dovrebbe essere per definizione la culla di un amore incondizionato. Così com’è un dono altrettanto prezioso ascoltare racconti di conquiste che sono state raggiunte con grande impegno e con altrettanta costanza.
Ho incontrato e incontro ragazzi che con grande coraggio affrontano la vita di ogni giorno, ragazzi che hanno davvero a cuore la loro vita spirituale e nonostante le difficoltà create spesso da parroci e comunità ostili e giudicanti, non si arrendono e continuano a ricercare, a camminare e a crescere, mantenendo viva la speranza che piano piano, qualcosa possa cambiare davvero.
Papa Francesco ci guida in questo complesso processo e ci incoraggia a essere membra di una chiesa in uscita che si mette al servizio di tutti, ma in particola modo degli ultimi, dei poveri, degli emarginati, dei sofferenti.
Mai prima d’ora mi ero reso conto di quanto potesse essere difficile professare la propria fede in determinati ambienti. Di quanto fosse doloroso vivere una realtà diversa. Di quanto fosse grande il bisogno di essere visti, ascoltati, accolti, compresi.
Ognuno di noi nasce OK. Ognuno di noi è unico e irripetibile. Ognuno di noi è stato immaginato, sognato, creato e voluto da Dio per essere se stesso in questo mondo, indipendentemente dalle convinzioni politiche, dagli orientamenti sessuali o dal proprio modo di essere e di pensare e nessuno di noi può arrogarsi il diritto di giudicare, di discriminare, di additare.
La Chiesa è in cammino e va sostenuta, incoraggiata. Va sollecitata laddove stenta a rendersi conto che il mondo, la società, ogni singola persona è in continua evoluzione, è in movimento, fa parte di un processo dinamico ed è indispensabile cercare e trovare una sintonizzazione anche attraverso nuovi canali comunicativi. E’ indispensabile creare occasioni di incontro al di fuori delle consuete opportunità legate magari alla dispensa di Sacramenti. E’ importante uscire, andare alla ricerca, buttarsi.
Bisogna avere il coraggio di rischiare mettendo in conto che si può anche essere rifiutati, respinti da qualcuno, ma che in questo modo si può offrire ad altri la possibilità di scoprire, di avvicinarsi, di conoscere.
La pandemia, la crisi ci hanno cambiato profondamente, sta a noi scegliere se far sì che questo cambiamento influenzi la nostra vita in meglio o in peggio. Farsi prossimi, comprendere le sofferenze, le difficoltà, condividerle, incontrarsi a metà strada, riconoscere punti di forza e debolezze, avendo il coraggio di accoglierci e amarci così come siamo e perché siamo proprio così.
Non, più alti, più bassi, più grassi, più magri, più buoni, più pazienti, meno testardi, più coraggiosi, ma così!
Possiamo renderci conto che c’è sempre un’alternativa, anche nelle situazioni più buie e difficili. Ognuno di noi può essere la persona che qualcun altro sta cercando per cogliere un segno di speranza, per riacquistare il coraggio necessario a non mollare!
Questa è la Chiesa che mi piace! Questa è la Chiesa che voglio vivere e che vivo! La Chiesa nella quale credo e che testimonio da 25 anni con il mio modo di essere e di fare! Grazie di cuore a tutti e a ciascuno di voi per le perle preziose della vostra vita che mi avete voluto regalare.
Grazie per il vostro disappunto, per la vostra schiettezza, per le vostre discussioni, per la vostra autenticità, per i vostri whatsapp, per i messaggi su Facebook, per le chiacchierate fino a tarda notte! Grazie per avermi aperto una finestra su un mondo nuovo e sconosciuto, per aver allargato e arricchito i miei orizzonti!
Grazie per aver svelato le mie difficoltà, smascherato i miei alibi. Grazie a Dio per avermi chiamato a vivere questa esperienza, per avermi scelto, per aver avuto fiducia in me.
Che Dio vi stra – benedica! Vi voglio bene!
d. Andrea Conocchia
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