Benedire i fascisti sì, ma i gay neanche a parlarne?
Riflessioni di Massimo Battaglio
Oggi ho voglia di far polemica. Sabato scorso 20 marzo, a Roma, parrocchia di Sant’Ippolito, si è celebrato il funerale di un fascista. E allora? Che problema c’è? Magari era pentito, magari era solo fascista per modo di dire.
Neanche per sogno. Se questo funerale sta facendo notizia è proprio perchè il morto non sembrava affatto pentito. Il suo feretro è stato coperto dalla bandiera di Ordine Nuovo (organizzazione non solo fascista ma sciolta per terrorismo, che ha fatto un sacco di morti) e il suo “picchetto d’onore” (o di disonore, per dirla meglio) era formato da una piccola folla di energumeni in camicia nera e braccio teso che gridavano slogan del “ventennio”.
Tutto ciò, a cinque giorni dal “responsum” dell’ex Inquisizione contro la benedizione di coppie gay. Che c’entra? Eccome se che c’entra! Una provocazione, facile ma imarazzante, viene spontanea: gay no ma fascisti sì? Da che parte stiamo?
Ho scritto al parroco di sant’Ippolito (attendo la risposta) e gli ho detto così:
Lei non si è ancora espresso apertamente sui fatti, che, sicuramente, non le hanno fatto piacere. Intende farlo? Ci dirà il motivo per cui quelle orribili esequie si sono svolte e perché in quella forma? Ha preso provvedimenti? Se sì, quali? Se no, come mai? Ha avuto paura? Io ne avrei avuta molta.
Tuttavia, caro don Asta, questi fatti si prestano a critiche pesanti. Ci si domanda: è lecito celebrare i funerali di un convinto fascista? Mi si potrà rispondere che il fascismo è reato ma non peccato, ma sarebbe un’obiezione un po’ superficiale. Sicuramente esistono peccati che non sono reato (per esempio l’aborto o l’infedeltà coniugale) ma non mi risulta che il Signore tolleri comportamenti che gli stessi uomini considerano abominevoli.
Si potrà aggiungere che il fascista in questione si è pentito in extremis. E allora, perché si è permesso che i suoi “camerati” lo disonorassero nuovamente facendo tutta quella gazzarra? Ma in ogni caso: perché non dirlo?
Vede don: in questi giorni, molti cristiani sono già piuttosto contrariati per le parole lapidarie che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha proferito in materia di benedizione delle unioni tra persone dello stesso sesso. E’ fin troppo comodo, ora, notare che “i gay no ma i fascisti sì”. Ci può, per favore, spiegare qualcosa?
PS. Apprendo ora che un brevissimo comunicato orale, da parte di “ambienti della parrocchia”, c’è stato. Dice: “Dentro la chiesa le esequie funebri erano state del tutto nella norma ma purtroppo non siamo nella condizione di controllare quanto succede fuori. Siamo molto dispiaciuti”.
Vale a dire che nessuno si è accorto, nemmeno il celebrante, che la bara di quell’uomo era coperta dai vessilli di un’organizzazione terroristica? Nessuno si è accorto della presenza di un buon numero di persone in perfetta tenuta fascista? O, peggio, si ritiene che queste esibizioni siano “nella norma”?
Di nuovo: la richiesta di benedizione da parte di una coppia omosessuale è “fuori norma”, ma tutta quella porcheria va benissimo? Provocazioni a parte: non si sono fatte quattro parole con chi ha richiesto il funerale, prima di decidere di celebrarlo? Non si conosceva la persona di cui si sono svolte le esequie? Vale a dire che la Chiesa che nega il proprio conforto a una coppia omosessuale, elargisce sacramentali a sconosciuti?