Il presidente della Conferenza episcopale austriaca: “Come Chiesa non possiamo lasciare sole le coppie omosessuali!”
Comunicato pubblicato sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Austriaca (Österreichische Bischofskonferenz) il 19 mar 2021, liberamente tradotto da Antonio De Caro
Il Presidente della Conferenza Episcopale: “Se valori come l’amore, l’amicizia, la cura o la responsabilità sono vissuti nelle relazioni omosessuali, questo merita rispetto e una risposta positiva da parte della Chiesa“.
“Come Chiesa non ci è permesso lasciare sole le coppie omosessuali ora“. – Con questo appello il presidente della Conferenza episcopale austriaca, monsignor Franz Lackner , è intervenuto venerdì pomeriggio sulla recente dichiarazione della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede (15 marzo). Se valori come l’amore, l’amicizia, la cura o la responsabilità sono vissuti nelle relazioni omosessuali, questo merita rispetto e una risposta positiva da parte della Chiesa, ha sottolineato il presidente della Conferenza Episcopale.
Il chiaro pronunciamento della Congregazione per la Dottrina della Fede, secondo la quale la Chiesa non ha l’autorità di benedire le coppie dello stesso sesso, “non era prevedibile per me in questo momento”, ha letteralmente constatato l’Arcivescovo. E ha aggiunto: “È difficile credere che la Chiesa non permetta alcun accompagnamento rituale”.
Allo stesso tempo, bisogna anche permettere alla comunità religiosa di vedere una forma di convivenza tra due persone come un ideale. Per la Chiesa Cattolica questo è il matrimonio tra uomo e donna, il luogo in cui avviene la trasmissione della vita. Nelle unioni dello stesso sesso, alcune, ma non tutte le dimensioni del matrimonio potrebbero essere vissute. È sempre stato importante per lui affermare chiaramente questa differenza, afferma Lackner.
“Condivido e sostengo“, ha detto Lackner, la preoccupazione fondamentale della Congregazione per la Dottrina della Fede, cioè proteggere ciò che è speciale nel matrimonio sacramentale tra uomo e donna. Allo stesso tempo, ha chiesto a tutti gli operatori pastorali “di parlare alle coppie colpite della delusione che questa decisione ha scatenato in loro. Come Chiesa, non dobbiamo lasciare sole le coppie omosessuali”.
In vista del dibattito all’interno della Chiesa, il Presidente della Conferenza Episcopale ha chiesto “prudenza nella comunicazione”. “Dovremo ancora parlare di questa decisione e delle sue conseguenze, ma dovremmo farlo in modo rispettoso“.
Da parte della Chiesa, c’è stata una vivace discussione per anni per capire se e in che modo la Chiesa Cattolica possa dire una benedizione alle unioni tra persone dello stesso sesso, ha continuato Lackner. Anche la Commissione Teologica della Conferenza Episcopale Austriaca sta discutendo “in modo intenso e controverso”.
Il Presidente della Conferenza Episcopale ha riferito di aver affrontato lui stesso i desideri e le esigenze delle coppie omosessuali nella sua ultima visita a Roma. E ha aggiunto letteralmente: “Il principio fondamentale della mia lotta teologica era ed è: la Chiesa deve incontrare le persone di oggi il più ampiamente possibile”.
La dichiarazione completa dell’arcivescovo Lackner, presidente della Conferenza Episcopale tedesca
“Negli ultimi anni, la discussione sulle unioni dello stesso sesso si è intensificata. Una sentenza della Corte Costituzionale ha aperto a tutti il ’matrimonio’ civile. Da parte della Chiesa, da anni si discute animatamente per capire se e in che modo la Chiesa cattolica dovrebbe benedire le unioni dello stesso sesso Anche la Commissione Teologica della Conferenza Episcopale Austriaca ne sta discutendo intensamente e in modo controverso. Durante la mia ultima visita a Roma, ho affrontato i desideri e le esigenze delle coppie omosessuali. Il principio fondamentale della mia lotta teologica era ed è: la Chiesa deve incontrare il più possibile le persone di oggi.
Se valori come l’amore, l’amicizia, la cura o la responsabilità sono vissuti nelle relazioni omosessuali, ciò merita rispetto e una risposta positiva da parte della Chiesa. È difficile credere che la Chiesa non consenta alcun accompagnamento rituale.
Allo stesso tempo, bisogna anche permettere a una comunità religiosa di vedere una forma di convivenza tra due persone come un ideale. Per la Chiesa Cattolica questo è il matrimonio tra uomo e donna, il luogo in cui avviene la trasmissione della vita. Nelle unioni dello stesso sesso, alcune, ma non tutte le dimensioni del matrimonio possono essere vissute. È sempre stato importante per me affermare chiaramente questa differenza.
Ora la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dichiarato che la Chiesa non ha l’autorità di benedire le coppie dello stesso sesso. Questo chiaro pronunciamento non era prevedibile per me in questo momento. Condivido e sostengo la preoccupazione fondamentale della Congregazione, proteggere ciò che è speciale nel matrimonio sacramentale tra uomo e donna.
Chiedo a tutti gli operatori pastorali di parlare alle coppie colpite della delusione che questa decisione ha provocato in loro. Come Chiesa, non dobbiamo lasciare sole le coppie omosessuali ora.
Per quanto riguarda l’ulteriore dibattito all’interno della Chiesa, vorrei invitare alla prudenza nella comunicazione. Dovremo continuare a parlare di questa decisione e delle sue conseguenze, ma dovremmo farlo in modo rispettoso. Nonostante tutte le differenze: abbiamo una missione comune”.
Testo originale: Lackner: “Als Kirche homosexuelle Paare nicht alleine lassen!”