Bibbia inclusiva. Anna e la sua storia
Riflessioni bibliche di Ken Stone, Holly Toensing e Bentley de Bardelaben tratte dal blog Meditaciones Inclusivas (Spagna) del 18 novembre 2012, liberamente tradotte da Dino
Cosa succede quando si entra nel mondo di Anna e si ascolta la sua storia? Dio ci libera e ci chiama a mettere in pratica la sua giustizia. I brani di Samuele sono incentrati su Anna, una donna infelice a causa della mancanza di figli.
Esaminando la storia di Anna, ci viene ricordato che, nonostante la diretta continuità che alcuni lettori vogliono fare tra il mondo della Bibbia e le comunità religiose attuali, l’antico Israele si caratterizzava per molti comportamenti inerenti il genere e la parentela, che sono piuttosto diversi da quelli di oggi.
Come molti uomini nella Bibbia ebraica (come Abramo, Giacobbe e Davide), anche il marito di Anna, Elcana, ha più di una moglie. L’altra sua moglie si chiama Penina. Come interpretare le Scritture riferendole alle nostre vite di oggi? Quando i cristiani discutono sull’uso letterale della Bibbia come fonte di etica cristiana, quale significato dare ai numerosi riferimenti biblici, compreso 1 Samuele, che fanno intendere come accettabili le pratiche di poligamia?
Penina ha dato alla luce vari figli e figlie, mentre Anna non ne ha nessuno. L’importanza data in Israele alla generazione di figli, senza dubbio ha fatto sì che molte donne vivessero come una grande tragedia l’impossibilità di averne.
Infatti, mentre Elcana cerca di rassicurare Anna che il suo valore non dipende dal fatto di aver figli, la percezione che la stessa Anna ha della sua situazione è stata così pesantemente influenzata dall’importanza data da Israele alla maternità, che piange e non riesce a mangiare nè a bere. Le aspettative della società riguardo al genere e alla famiglia minano la sua felicità e la sua autostima. E inoltre, Penina rinfaccia ad Anna ciò che potrebbe essere visto come il suo fallimento come moglie.
In che modo le persone LGBT falliscono nell’uniformarsi alle aspettative dominanti sul genere e sulla parentela? Quanto questo fallimento minaccia la felicità e la propria autostima o provoca il dileggio da parte degli altri?
Dio mette fine all’infelicità di Anna quando ella dà alla luce Samuele. Benchè la sua afflizione implichi questioni di genere, unità familiare e famiglia, il suo canto di lode ha una portata più ampia. La sua gioia la porta a lodare il Dio che non solo dà figli alle sterili, ma anche “solleva il povero” e “sostiene il bisognoso” (1 Sam 2:7-8). Lei non si preoccupa soltanto della sua stessa liberazione, ma parla anche della liberazione degli altri. A questo riguardo Anna offre un modello a chi oggi desidera alleviare la propria infelicità e la propria situazione di disprezzo da parte degli altri. Proprio come Anna, le persone LGBT alcune volte fanno l’esperienza che il dominio della famiglia, il genere e le questioni sessuali diventano una fonte di infelicità e che possono chiedere aiuto a Dio. Tuttavia l’esempio che Anna dà con la sua preghiera, ci fa capire che siamo troppo ed esclusivamente preoccupati per la nostra personale situazione. Un desiderio di giustizia per noi dovrebbe portarci a un desiderio di giustizia anche per gli altri.
Come possono oggi le persone LGBT esprimere la stessa preoccupazione per la doverosa giustizia verso i poveri e gli umili come Anna dimostra nella sua preghiera?
Come le altre leture che stiamo considerando, la preghiera di Anna enfatizza la speranza biblica che l’intervento divino correggerà le ingiustizie di questo mondo. Testi come la preghiera di Anna per secoli hanno offerto speranza e dato valore a coloro che sono portati dalla loro fede a lottare per la giustizia e contro l’oppressione. Essi danno senso alle aspettative di futuri interventi di Dio, come quella che troviamo nella lettura di Marco 13:1-8.
Tuttavia molti lettori si sentono a disagio con alcuni concetti presenti in questo testo, come la distinzione fatta a volte tra coloro che sono destinati alla vita eterna e coloro che sono invece destinati alla condanna eterna (come possiamo vedere ad esempio nella lettura di Daniele 12:1-3). Dopo tutto la distinzione tra chi merita la vita eterna e chi merita l’eterna condanna può facilmente essere usata per giustificare il disprezzo verso quelli le cui vite non sono conformi alle norme dominanti, comprese le persone LGBT.
Leggendo i testi citati, è utile tener presente la buona notizia che troviamo sia nel canto di Anna che nella confessone di Ebrei 10. Perchè Dio solleva chi è tormentato e abbattuto (1 Sam 2:6-8). In Ebrei 10 Cristo ha “offerto una volta per sempre un solo sacrificio per i peccati” (10:12). Il perdono è necessario per tutti, ed è allo stesso tempo disponibile per tutti. I passaggi mettono in discussione la tendenza di alcuni a porre certe categorie di persone al di fuori dei confini dell’amore di Dio.
PREGHIERA INCLUSIVA
Dio di Anna, ricorda di nuovo, oggi,
quelli che sono disperati e tormentati
da questioni sessuali e familiari.
Possa ognuno di noi ricordarsi
che tutti siamo perdonati da te
e possa seguire l’esortazione
a stimolarci reciprocamente
all’amore e alle opere buone (Ebrei 10:24).
Amen
Testo originale: Ana y su canción