Una rivoluzione spirituale. Verso un nuovo Cristianesimo
Articolo di Joxe Arregi, teologo, tratto dal sito “Redes Cristianas” (Spagna) del 24 maggio 2012, liberamente tradotto da Adriano C.
Tutto si muove e si rinnova. Si muove il sole, la luna e la terra, l’atomo e la stella. Si muove l’aria, l’acqua, la fiamma, la foglia. Si muove il sangue, il cuore, il corpo, l’anima. Tutto si muove, nulla si ripete. Tutto è calma e danza, quiete e movimento. Quello che non si muove muore, ma anche in ciò che muore tutto si muove. Si muove lo Spirito di Dio, energia dell’amore, vigore della Vita. Si muove Dio, il Mistero che tutto muove e ci spinge all’amore e alla bellezza. Lasciati trasportare.
Circa 2.500 anni fa, un profeta pieno di fervore, di poesia e di speranza, incoraggiava alcuni poveri ebrei esiliati in Babilonia, l’Iraq attuale, con queste parole: “Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche. Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is. 43,19). La liberazione è possibile. La speranza è possibile. Un altro mondo è possibile, anzi necessario. Aprite gli occhi, proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Circa 2.500 anni fa, un forte vento spirituale soffiò sulla Terra, dalla Cina alla Grecia, e rimosse e riempì di freschezza molte tradizioni religiose che erano fossilizzate, anchilosate. Un’aria nuova, una nuova era. La mistica sfidò il sistema, l’etica si impose sulle credenze, la ragione penetrò nei miti, il desiderio di giustizia si scontrò coi poteri, l’ansia di uguaglianza contestò le gerarchie clericali. Ben oltre tutti gli dei, confessarono un unico Dio, ma al Dio unico e separato tolsero il suo trono celeste e lo adorarono come mistero e cuore di tutta la realtà, il Tutto in ogni sua parte.
Fu un’opera spirituale formidabile di uomini illuminati e liberi: il politico Confucio e il mistico Lao Tze nella vecchia e vasta China; lo sveglio Buddah e il non-violento Mahavira e i filosofi mistici dei testi Upanishad nell’India multicolore di tutte le divinità; Zoroastro il profeta del bene e del rinnovamento del cosmo nella saggia Persia terra sul confine tra l’Est e l’Ovest; Isaia il profeta ottimista e Geremia il profeta lacrimoso nella stretta terra di Israele o Palestina; Pitagora e Eraclito, Socrate, Platone e Aristotele, e Zenone di Cizio, fondatore dello stoicismo, nella luminosa Grecia. Sembrava si fossero messi d’accordo. Non lo erano, ma respiravano lo stesso Spirito che soffia sempre e ovunque.
Furono uomini geniali e si misero a capo di una straordinaria rivoluzione spirituale. E le donne? Certamente non fecero nulla senza le donne, ma questo non lo riconobbero, non vennero riconosciute; questa rivoluzione rimase in sospeso, ed è ancora pendente nelle grandi religioni.
A quel tempo viene dato il nome di “asse del tempo” o “era assiale” (K. Jaspers). Esiste un prima e un dopo, benchè presto le religioni tornarono ad essere trascinate dalle loro antiche inerzie. E oggi? Se gli osservatori non mentono e se non vengono ingannati i segni, ci troviamo nel pieno di un nuovo “asse del tempo” simile a quello di 2.500 anni fa. E’ possibile e necessaria una profonda trasformazione spirituale in tutto il pianeta.
E il cristianesimo? Ci troviamo di fronte a un chiaro dilemma: o ci convertiamo in un ghetto culturale irrilevante o riviviamo il vangelo e riconsideriamo il cristianesimo affinchè sia il lievito anche del domani. Ben oltre alle lettere di tutte le scritture e di tutti i dogmi. Ben oltre il concilio Vaticano II. Ben oltre, verso il punto in cui ci cattura lo Spirito che ispirò Gesù e il suo movimento rivoluzionario. Verso un nuovo paradigma. Siamo già in cammino, non ve ne accorgete?
Testo Originale: Hacia un nuevo cristianismo