Lettere selvagge. Una vita da gay, i pugni in faccia e il DDL Zan
Lettera di Luca pubblicata nella rubrica di lettere di Selvaggia Lucarelli su il quotidiano Il Fatto Quotidiano del 24 maggio 2021, pag.8
Cara Selvaggia, voglio raccontarti di quella volta in cui ho fatto a pugni. E stata la prima e, ad ora, l’ultima volta in vita mia, non sono uno di quei rissaioli seriali e soprattutto non ho cominciato io. Ce le siamo date reciprocamente, nessuno ha denunciato, nessuno ha riportato conseguenze fisiche.
Io, però, sono rimasto pieno di lividi invisibili, di quelli che non vanno via con la pomata. Il primo cazzotto era destinato a me. Ero con amici fuori da un locale, tutti alticci e allegri, e stavo raccontando in maniera un po’ colorita il mio ultimo incontro “sentimentale”.
Sono gay, ero single, avevo 30 anni e mi divertivo. Dal capannello vicino arriva una voce: “Ecco, senti ’sto finocchio di merda che cazzo combina”.
Quelli come noi lo sentono molto più spesso di quanto si creda, e di solito tacciono. Perché cresciamo con la scorza, perché a volte ti abitui e, per i più fortunati, diventa solo rumore di fondo.
Ma non per me, non quella sera. Gli ho risposto, forse solo con un “che cazzo vuoi, “coglione”, e subito mi arriva il primo cazzotto in faccia, “Ti ammazzo, frocio”. Non mi voleva ammazzare, forse era solo ubriaco come me.
Da sobrio non sarebbe stato fisicamente violento, forse, ma sarebbe stato comunque omofobo. Non odi i gay da ubriaco se non lo fai già da sobrio. Però all’epoca facevo palestra e sono alto 1,85 e allora il cazzotto gliel’ho restituito. Ci hanno separati ed è finita lì.
Ma non finisce mai lì quando realizzi che sei stato picchiato solo perché omosessuale. Se avessi raccontato una notte di fuoco con una ragazza, non sarebbe successo niente. L’omofobia è stata la causa, il motivo, l’unica ragione.
Senza “frocio”, molti di noi non avrebbero bisogno di antidolorifici per il corpo né per l’anima. Perciò l’approvazione del Dddl Zan per me è vitale, come una medicina che finalmente non cura solo il sintomo, ma la causa.
I pugni, quella volta, non li ho nemmeno sentiti. Ma quella parola rabbiosa mi colpisce forte ogni giorno. Perché non è stato un comportamento a scatenarla, ma quello che ero, e quello che sono. LUCA
Perché serve l’approvazione del ddl Zan, spiegato semplice. SELVAGGIA LUCARELLI