20 anni dopo, la mia Creta
Riflessioni di Marco V. de La creta, il gruppo di omosessuali credenti di Bergamo
Non arrivai al gruppo La Creta agli esordi, ma alcuni anni dopo. Ne sentivo parlare e già alcuni inviti mi erano stati rivolti dagli amici bergamaschi che incontravo al gruppo La Fonte di Milano. Non era snobismo; forse, il timore del confronto tra la realtà milanese, che da anni frequentavo e mi aveva fatto un gran bene come credente, con una nuova realtà più piccola e ‘provinciale’. Una volta superato l’indugio, ho cominciato a conoscere e frequentare questo gruppo casalingo scoprendo la sua originale vitalità.
Nel corso di questi due decenni, visi ed esperienze, lacrime e sorrisi si sono succeduti, così come stagioni in cui si faticava a star comodi nella stanzetta offertaci dalla Comunità di San Fermo si alternavano a periodi in cui bastavano due mani nel contarci.
Quali siano le ragioni di questi alti e bassi nella frequentazione non mi ha mai impedito di riconoscere la grazia che il Signore concede ai suoi figli e, soprattutto, ringraziare la tenace costanza di alcuni suoi membri fondatori che, nonostante tutti gli imprevisti della vita, non hanno mai abbandonato questo progetto provvidenziale e ceduto allo sconforto.
La diversificazione delle tematiche affrontate di anno in anno ha contribuito a far crescere i partecipanti non solo spiritualmente e culturalmente, ma umanamente. Quest’ultimo aspetto è forse l’obiettivo primario che si percepisce immediatamente. Alcune tematiche risultano un po’ ripetitive per coloro che frequentano il gruppo da anni e hanno trovato la giusta sintonia tra la propria sfera psico-affettiva e la fede, tuttavia sono indispensabili per i nuovi arrivati. L’amicizia, l’ascolto, il sorriso e la battuta, hanno sempre allontanato il rischio di cadere negli eccessi di posizioni di scontro e arroccamenti.
In ultimo, non secondario, è il fatto che questa realtà amicale nel nome di Cristo col tempo sia riuscita a divenire sempre più una tangibilità anche comunitaria ed ecclesiale, grazie al discreto sostegno della diocesi.
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