Il cardinale brasiliano da Rocha celebra una messa per ricordare le vittime dell’omotransfobia
Articolo di Robert Shine Robert Shine* pubblicato sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 15 giugno 2021, liberamente tradotto da Innocenzo Pontillo
Un cardinale Brasiliano ha celebrato, con due gruppi di cristiani LGBTQ, una messa commemorativa per ricordare coloro che sono morti a causa della violenza omofobica e transfobica.
Il cardinale Sérgio da Rocha di Salvador (Brasile) ha celebrato questa messa nella metà di maggio, insieme ai cattolici LGBTQ e ai responsabili di altri gruppi religiosi, mentre una drag performer ha cantato “una popolare versione brasiliana de l’Ave Maria“, così scrive il media cattolico Crux:
“Nella sua omelia, il cardinale da Rocha ha ricordato il gran numero di persone LGBT uccise in Brasile nel 2020, specialmente nella regione nord-orientale, dove si trova lo stato di Bahia“.
Il prelato durante la celebrazione ha riaffermato che “La Chiesa è chiamata ad essere una madre misericordiosa; che soffre per la violenza perpetrata contro i suoi figli. […] La violenza contro la popolazione LGBTI+ è un triste segnale di una società abituata a continue violazioni della vita, della dignità, dei diritti, spesso vittime di una morte brutale“.
Ha sottolineato che nessuna forma di violenza può essere tollerata e che i brasiliani “non possono abituarsi a così tante morti violente, come se fossero normali o inevitabili“.
La messa è stata organizzata su richiesta di due gruppi LGBTQ, il Center for Advocacy and Defense of the LGBT Rights dello Stato di Bahia (CPDD/LGBT) e l’Istituto Beneficent Conceição Macedo (IBCM):
Secondo Renildo Barbosa, direttore del CPDD/LGBT, “l’arcidiocesi di Salvador ha prontamente risposto alla richiesta di una messa per ricordare le vittime dell’omofobia nella comunità LGBT“. “’Lo abbiamo visto come un gesto d’amore e di benvenuto nella Chiesa. Molte persone LGBT credono in Cristo e amano la Chiesa cattolica. Ora finalmente si è costruito un ponte“.
Padre Lázaro Muniz, tra gli organizzatori dell’iniziativa, ha ricordato che i responsabili della diocesi hanno “accolto con favore” l’invito a celebrare una messa perché “la chiesa si schiera sempre dalla parte dei popoli oppressi e prega sempre per i morti, quindi questa messa era del tutto in linea con quel cammino”.
La Rete brasiliana dei gruppi cattolici LGBT ha espresso il suo sostegno a questa iniziativa: “Non ci aspettavamo niente del genere. È importante che un’autorità episcopale abbia accettato di celebrare una messa per ricordare le vittime dell’omotransfobia“, ha affermato Cris Serra, coordinatore della rete.
Serra ha sottolineato anche che il cardinale da Rocha ha usato nell’omelia l’acronimo “LGBTI+”, e non il termine generico “omosessuale”, comunemente usato dai funzionari della Chiesa.
“’Quando il Cardinale da Rocha – primate del Brasile – ha parlato delle persone “LGBTI+”, ha rifiutato di permettere ancora la cancellazione delle persone che siamo, di ripetere nella chiesa il rifiuto di ascoltarci e di riconoscere la legittimità della nostra esperienza e di ciò che dobbiamo da dire, di noi stessi‘.
Serra ha osservato che celebrare la messa è stato importante perché è accaduto dopo che è stato emesso a marzo il divieto Vaticano di benedire le coppie dello stesso sesso. La reazione a quel divieto da parte della gerarchia della chiesa in Brasile è stata un “silenzio scandaloso“, soprattutto rispetto alle critiche gounte dalle chiese cattoliche del Nord del mondo.
Il cardinale da Rocha ha ricordato, durante la messa, che “[la chiesa] soffre per la violenza perpetrata contro queste persone“.
Ricordare le persone LGBTQ vittime di questa violenza è necessario in Brasile, poichè è sia la più grande nazione cattolica del mondo, sia un paese in cui la violenza anti-transgender è molto alta. In effetti, l’anno scorso c’è stato un picco con 41% di omicidi di persone transgender, per un totale di circa 175 vittime, la maggior parte delle quali erano nere.
L’apertura del cardinale Da Rocha alla richiesta dei gruppi LGBTQ e la sua volontà di estendere a loro la cura pastorale della chiesa è una testimonianza importante, si spera che sempre più pastori brasiliani lo imitino, per dare una risposta alla grave crisi di violenza anti-LGBTQ, in corso nella nazione brasiliana.
* Robert Shine è direttore associato di New Ways Ministry, per cui lavora dal 2012, e del blog Bondings 2.0. È laureato in teologia alla Catholic University of America e alla Boston College School of Theology and Ministry.
Testo originale: Brazilian Cardinal Celebrates Memorial Mass for Local Victims of Anti-LGBTQ Violence