Le nuove strade della fede con cui i cristiani LGBT hanno affrontato la pandemia in Spagna
Articolo di Elisa Farinacci e José Barrera Blanco* pubblicato sul sito cremit.it (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Innovazione e alla Tecnologia) il 24 Marzo 2021, liberamente tradotto da Innocenzo Pontillo
Il cattolicesimo ha vissuto negli ultimi decenni una profonda trasformazione nel modo in cui i fedeli si relazionano tra loro e con il sacro. Come sottolinea Hervieu-Leger (2019), il “modello parrocchiale” viene sostituito sempre di più tra i fedeli da un “modello dato dall’affinità” in cui la gerarchia clericale ha sempre meno potere di influenzare un’identità cattolica sempre più diversificata.
In questa linea di apertura religiosa e democratizzazione, le comunità alternative ed emergenti si oppongono ad alcuni punti della dottrina cattolica, creano i propri rituali (Durand 2018) o difendono interpretazioni non ortodosse dei testi sacri (Johnson 2017) e continuano a considerarsi parte della Chiesa intesa come una “comunità di credenti”.
È il caso dei gruppi cristiani (cattolici e non) di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) che esistono in tutto il mondo dagli anni ’60. L’esistenza di queste realtà che riconoscono la diversità sessuale e di genere come un “dono di Dio” è fortemente correlata alla ricchezza di realtà LGBT e alla pluralità religiosa di ciascun paese (Gross e Yip 2010). Per questi motivo, il movimento dei cristiani LGBT in Spagna non si è sviluppato fino agli anni ’90, ed è andato formandosi in un contesto di progressiva secolarizzazione e avanzamento dei movimenti per i diritti sessuali. Questo universo religioso alternativo non ha confini rigidi ed è composto da un insieme diversificato di pratiche: eucaristiche, veglie contro la fobia LGBT, conferenze, ritiri, laboratori di teologia, gruppi di genitori, servizi di accompagnamento spirituale, ecc., organizzati da realtà molto diverse.
Durante la pandemia da COVID-19, i settori conservatori del cattolicesimo hanno organizzato messe clandestine e sostenuto le mobilitazioni illegali dell’estrema destra contro le misure di salute pubblica.
Al contrario, più vicini al rispetto di Papa Francesco per le autorità scientifiche (2020), i gruppi di cattolici LGBT spagnoli (ndt e non solo) hanno seguito gli obblighi dell’isolamento sociale spostando tutte le loro pratiche verso l’online.
I cristiani LGBT+H di Madrid (CRISMHOM), il gruppo più numeroso di Spagna composto principalmente da cattolici, si è adattato rapidamente alla nuova situazione. Attraverso i software di videoconferenza (e i loro strumenti per silenziare i microfoni, chattare e condividere immagini e canti), la comunità LGBT è riuscita a ricreare un’efficacemente atmosfera rituale e a vivere intensamente la Settimana Santa (“una vera Quaresima”, come ha affermato un partecipante). Per esempio, la Lavanda dei piedi è stato uno di quei riti che il distanziamento sociale ha costretto a riformulare ed il gruppo CRISMHOM lo ha aggiornato in quei giorni, offrendo al Signore diversi oggetti e gesti che avevano un significato metaforico legato alla pandemia, durante quella che è stata una cerimonia molto emozionante.
I membri di CRISMHOM hanno mostrato un forte impegno nel mantenere viva la comunità cristiana dalle loro case: alcuni di loro partecipando all’organizzazione di liturgie, mescolando immagini cristiane e LGBT (croci, bibbie, calici, bandiere arcobaleno) o cucinando il pane per l’Eucaristia. Il luogo in cui si radunavano prima del COVID-19 è stato sempre aperto per distribuire i pasti alle prostitute transgender anziane e sono stati sempre aperti i canali di sostegno finanziario per i membri della comunità che stavano soffrendo l’impatto della crisi pandemica.
Gli spazi cristiani LGBT sono caratterizzati dal sostegno del gruppo e dalla riflessività, sono luoghi dove ognuno è libero di esporre la propria esperienza personale di fede. La coincidenza tra lockdown e quaresima ha dato origine a molte analogie creative che legavano le narrazioni bibliche al presente. “Penitenza”, “Via Crucis”, “deserto”, “catacombe”, “passione”, “resurrezione”, ecc., erano espressioni molto ricorrenti della fede vissuta nelle riflessioni temute on line, che passavano dalla retorica della crisi, alla retorica della speranza.
I fedeli hanno trovato nelle attività comunitarie e nel loro credo cattolico le fonti di resistenza di fronte alla pandemia da COVID-19, vista come “un’occasione di fede”, un momento per approfondire l’identità religiosa e per mettere alla prova la forza delle proprie convinzioni.
La flessibilità religiosa, l’organizzazione democratica e la promozione collettiva della fede personale sono fattori che aiutano le comunità religiose a superare i traumi sociali e ad adattarsi ai cambiamenti inaspettati della società contemporanea.
Riferimenti
Durand, M. (2018). “’Homosexualiser’ un rituel chrétien. Le Fêtez-Dieu de l’association David & Jonathan”. Genre, sexualité & société, (19).
Francis (2020). “General Audience. Library of the Apostolic Palace.” Wednesday, 4 November 2020.
Gross, M., and Yip, A. K. (2010). “Living spirituality and sexuality: A comparison of lesbian, gay and bisexual Christians in France and Britain.” (Vivere spiritualità e sessualità: un confronto tra cristiani lesbiche, gay e bisessuali in Francia e Gran Bretagna), Social Compass 57(1): 40-59.
Hervieu-Léger, D. (2019). “Mutations de la sociabilité catholique en France.” Études (2): 67-78.
Johnson, E. A. (2017). She who is: The mystery of God in feminist theological discourse (Lei che è: Il mistero di Dio nel discorso teologico femminista), Crossroad Publishing Company.
* José Barrera Blanco è ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociologia dell’Università Complutense di Madrid (Spagna). La sua ricerca di dottorato, dal 2018, si concentra sull’appartenenza sessuale e religiosa con ricerche sul campo sia nelle comunità cristiane LGBT che nei movimenti conservatori anti-genere. Insegna “Rituali e credenze” alla Complutense University of Madrid (Spagna) come assistente docente nel corso di laurea in Antropologia sociale e culturale ed è membro del gruppo di ricerca GINADYC – Antropologia, Diversidad y Convivencia. Contatto: josbar01@ucm.es
Testo originale: “A Chance for Faith”. LGBT Christian communities facing COVID-19 in Spain