Le conoscenze sull’omosessualità: dalle scienze umane alla ricerca biblica e teologica
Testo pubblicato sul sito dell’Unione Svizzera delle Donne Cattoliche (Svizzera) il 25 gennaio 2001, liberamente tradotto da Antonio De Caro, parte seconda
1. Lo sviluppo dell’identità di genere
L’orientamento sessuale si presenta già segnato nella primissima infanzia, si forma e si sviluppa durante la crescita e non si può modificare volontariamente. Non si può indurre attraverso la persuasione, la seduzione, l’adescamento.
A causa del disprezzo sociale verso le persone omosessuali, gli adolescenti che scoprono in sé tali orientamenti entrano in una profonda crisi di personalità, per cui hanno bisogno di spazi per parlare serenamente di sé.
La rappresentazione ideale di un essere umano psichicamente sano ed equilibrato non è l’uomo maschile e la donna femminile, ma la persona che ha integrato in sé parti maschili e femminili.
Coming out
La manifestazione del proprio orientamento sessuale necessita di un contesto di fiducia e sicurezza. Il coming out non consiste in un solo atto comunicativo, ma dura a lungo e si stratifica in diverse fasi preparatorie e successive. La stessa gradualità riguarda la sessualità e le relazioni di coppia, che crescono con la persona.
Il diritto oggi: superare la discriminazione
Il Vangelo dovrebbe promuovere leggi (anche civili) contro ogni discriminazione e a favore dell’uguaglianza. A ciascuno dovrebbero essere assicurate identiche possibilità di autodeterminazione e di sviluppo; nello stesso tempo, il diritto dovrebbe tutelare le relazioni fra le persone. Per queste ragioni alle famiglie omosessuali, con o senza figli, dovrebbero essere garantiti gli stessi diritti e doveri di quelle eterosessuali. Ciascuno deve poter scegliere, anche ufficialmente, di sostenere la persona che ama.
Educazione alla tolleranza e all’accettazione
Per formare un clima sociale di tolleranza ed accettazione verso le persone omosessuali servono informazione e formazione, in un contesto di apertura e visibilità. La famiglia, la scuola, la Chiesa devono conoscere e riconoscere gli aspetti molteplici della sessualità. Il primo esempio di rispetto deve essere dato dai genitori; ma poi anche la scuola deve garantire un clima sereno ed accogliente per i diversi orientamenti sessuali, in cui i giovani e le giovani possano aprirsi con fiducia. Un aspetto essenziale è quello di presentare sempre la sessualità come espressione di umanità e di valori relazionali.
Bambini e ragazzi vengono educati dalla famiglia e dalla scuola a riconoscere e rispettare gli altri. Nello stesso tempo, per mezzo del rispetto e della stima, viene rafforzata in loro una stabile percezione di valore personale. I giovani che scoprono il loro orientamento omosessuale possono così scoprire una strada per trovare e accettare se stessi, e vengono nello stesso tempo protetti dal rifiuto e dal disprezzo dei coetanei.
4. CONOSCENZE TEOLOGICHE
Antico e Nuovo Testamento
Molti ritengono che sia la Bibbia a condannare l’omosessualità come peccato. Ma in realtà il tema dell’amore omosessuale, in cui due uomini o due donne, con tutto il loro essere (corpo, mente, anima), si donano l’un* all’altr* e costruiscono una duratura vita insieme, non è presente nella Bibbia.
La ricerca teologica oggi
Il testo biblico non può essere interpretato né applicato in modo fondamentalista e letterale: piuttosto, occorre comprenderlo e articolarlo sempre in riferimento al nostro contesto culturale, guardando negli occhi le persone che qui e ora soffrono e sperano. Quindi non possono essere tralasciate né le esperienze delle persone omosessuali, né le scoperte delle scienze umane.
L’interpretazione storico-critica mostra che nell’Antico Testamento il popolo di Israele cercava di mantenere viva la propria identità fra gli altri popoli dell’area medio-orientale, mentre nel Nuovo Testamento la comunità cristiana cercava di mantenere viva la propria identità nella complessa società greco-romana. I divieti relativi alle pratiche omosessuali, sporadici e in passi non essenziali, non riguardano comunque la sessualità come espressione dell’amore. La sessualità, anche omosessuale, può corrispondere all’etica cristiana se si colloca in una stabile relazione di amore fedele.
Testi biblici pertinenti
Nella Genesi, la creazione della sessualità ha innanzitutto lo scopo di evitare la solitudine dell’essere umano.
Nell’episodio di Sodoma (Genesi 19:1-29) vengono condannate l’umiliazione e la sopraffazione contro gli ospiti stranieri, anche attraverso la violenza sessuale.
Le prescrizioni del Levitico hanno lo scopo di mantenere il popolo di Israele puro, cioè distinto dagli altri popoli dell’area cananea. Ecco perché troviamo diversi divieti (sul cibo, sull’abbigliamento, sull’igiene… oggi ampiamente superati), fra cui anche quello dei rapporti omosessuali (18:22 e 20:13). La preoccupazione principale era quella di garantire la separazione cultuale e culturale di Israele dai popoli pagani, che praticavano per esempio la prostituzione sacra. Non si tratta della sessualità come espressione corporea di un durevole impegno di amore fra due persone.
Non si può escludere che lo stretto rapporto fra Davide e Gionata (1 Samuele 18:1-4 e 2 Samuele 1:26) e fra Ruth e Noemi (Ruth 1:16-17) fosse anche di natura erotica.
Il “catalogo dei vizi” (1 Corinzi 6:9-11; 1 Timoteo 1:9-10) associa i comportamenti omosessuali (solo maschili!) all’immoralità in generale (abuso, prostituzione, commercio di schiavi, menzogna), come Romani 1:26-27 riguarda l’idolatria e la corruzione della creazione. Non vi è alcun riferimento alla sessualità come espressione di un rapporto d’amore, anche fra persone dello stesso sesso. Come per l’Antico Testamento, la preoccupazione di Paolo è di mantenere la comunità cristiana separata dalla società ellenistico-romana.
Nei Vangeli non si fa alcuna menzione di comportamenti o di amore omosessuale. Ma è evidente che Gesù non rifuggiva dal contatto fisico con uomini o donne, se esso poteva manifestare cura amorevole; ed anche che Gesù era aperto all’incontro e all’inclusione di tutti gli emarginati.
Il compito cristiano
Nei secoli, l’interpretazione fondamentalista di alcune parti della Bibbia ha avallato gravi crimini contro l’umanità. Occorre però capire, una volta per tutte, che non vanno prese in considerazione o applicate in modo letterale le singole indicazioni della Bibbia, ma è necessario giungere al messaggio essenziale, che è quello dell’amore.
Ora, la sessualità è un dono di Dio agli esseri umani. Per la maggioranza essa è orientata verso le persone dell’altro sesso, ma per una minoranza considerevole è orientata verso le persone dello stesso sesso. Il Vangelo ci chiede di non sfruttare i nostri doni egoisticamente, solo per noi, ma di adoperarli anche per il bene degli altri esseri umani. Questo vale anche per il dono della sessualità, una risorsa che può servire ad esprimere amore e protezione verso il/la partner; e in questo consiste anche la felicità personale. I concetti essenziali nella Bibbia sono la giustizia e l’amore per Dio, per il prossimo e per se stessi. Attraverso questi criteri dobbiamo valutare tutte le scelte di vita, anche quelle eterosessuali.
Testo originale (PDF): Lesben, Schwule und Bisexuelle in Kirche und Gesellschaft