Che uso vuoi fare dei doni ricevuti da Dio?
Riflessioni bibliche di don Fabio
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? (dal Salmo 8)
“Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo” (Lc 6,6-11)
La differenza tra l’atteggiamento degli “scribi e farisei” di ogni tempo e il modo di agire di Gesù sta nel fatto che, i primi, mettono al centro della loro attenzione, del loro pensiero, del loro agire, la Legge, mentre Gesù ha sempre messo, e continua a mettere, al centro l’uomo!
L’uomo con le sue necessità, i suoi bisogni, le sue paure, le sue aridità, ma anche con i suoi desideri, le sue capacità, i suoi sogni!
La mano inaridita è espressione del male che l’uomo può compiere. E quando fa il male provoca sofferenza agli altri e a se stesso, togliendosi l’opportunità di vivere.
Che bello sarebbe se utilizzassimo le nostre mani non più per giudicare, uccidere, stritolare, possedere, dominare, percuotere, ma per accarezzare, lavorare, dare, ricevere, mangiare, comunicare sensazioni… avremmo anche noi la stessa mano creatrice di Dio, mano che da vita!
Decidiamo che uso fare delle nostre mani, che uso fare dei doni che il Padre ci ha donato.
con affetto, don Fabio!