Quando le persone LGBT diventano il capro espiatorio dei peccati della nostra società
[…] Per capire il meccanismo del capro espiatorio, esaminiamo il sacrificio del Giorno dell’Espiazione da cui è stato preso questo termine (anche se non è antropologicamente l’unico esempio di sacrificio di questo tipo), descritto nella forma più breve e nella forma più lunga in Levitico 16. Ogni anno, dopo che il sommo sacerdote aveva sacrificato un toro per purificare se stesso e la sua casata, due capri erano presentati per i peccati del popolo.
Si tirava a sorte per determinare quale deve essere sacrificato sull’altare di Dio e quale abbandonato nel deserto al demone, Azazel (mal tradotto con “capro espiatorio” nella bibbia, da qui il termine).
[…] Il sangue del capro versato sull’altare di Dio agirebbe come un sacrificio di espiazione per i peccati, permettendo ad un popolo di peccatori di continuare a godere della presenza di un Dio santo, in modo da purificare le persone piuttosto che placare Dio.
Il sommo sacerdote poi dovrà “porre entrambe le mani sulla testa del [restante] capro vivo, e confesserà sopra di esso tutte le iniquità del popolo di Israele, e tutte le sue trasgressioni, tutti i suoi peccati e li riverserà sulla testa del capro e l’invierà lontano nel deserto per mezzo di qualcuno designato per l’attività. Il capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in una regione arida, e il capro sarà lasciato libero nel deserto” (Levitico 16:21-22).
In sostanza, il capro è scomunicato, esiliato dalla comunità e privato delle comuni risorse per sopravvivere nel deserto, cioè cibo, acqua e riparo. […]
Non sono necessari voli pindarici per riconoscere alle persone lesbiche, gay e bisessuali il ruolo sacrificale di capri espiatori, nel mondo e nella Chiesa di oggi. Noi serviamo da capro espiatorio per i peccati e le angosce della sessuofobia, per le colpe dell’umanità e su tutto quanto riguarda il piacere erotico, sensuale e sessuale. Dopo tutto, dal momento che l’omosessualità non porta alla procreazione, la sessualità non può essere “giustificata” ed è vissuta come fine a sé, quasi un tabù in una cultura “cristianizzata”, o “cristiana”.
In quanto persone che affermano la propria integrità sessuale e spirituale, noi siamo una minaccia per la dualità, e quindi la differenziazione fra corpo e spirito, fra sessualità e spiritualità, […]. Noi – insieme a molte donne e alle persone transgender – siamo anche una minaccia per la differenza di genere, che è l’antica base per molte leggi anti-gay (inclusi Levitico 18:22 e 20:13), per non parlare delle norme patriarcali e misogine. L’insufficienza di differenziazione, secondo l’analisi girardiana, conduce una cultura in una crisi mimetica e l’induce alla ricerca di un capro espiatorio, come furono considerati gli ebrei durante le pestilenze.
Similmente, noi sfideremmo l’abisso frequentemente immaginato tra il Creatore e la creazione, tra il regno spirituale e quello fisico, quando pretendiamo che la nostra esperienza fisica e terrena (compreso il nostro amore) siano uno strumento di grazia, un luogo per la nostra esperienza di Dio, un’incarnazione della tenerezza ed amorevole cura di Dio. […]
Ancora più sfacciatamente, noi che siamo descritti come “omosessuali autoreferenziali e praticanti”, siamo fatti capri espiatori spesso proprio da coloro che praticano peccati sessuali. Dal deputato due volte divorziato e tre volte risposato che ha presentato al Congresso degli Stati Uniti una legge federale contro il matrimoni gay, al presidente degli Stati Uniti, colpevole di infedeltà coniugale, che poi la controfirmò facendola diventare legge.
Noi vediamo così nel matrimonio gay il capro espiatorio, considerato da alcuni come causa della distruzione dei loro “valori tradizionali” sulla famiglia.
* Chris Glaser è uno scrittore e teologo cristiano statunitense. E’ stato, per oltre 30 anni, un attivista nel movimento per la piena inclusione dei cristiani LGBT nella Chiesa Presbiteriana (USA) , attualmente è un ministro della Metropolitan Community Church (MCC). Vive il suo ministero attraverso la scrittura e la predicazione. Dopo essersi diplomato alla Yale Divinity School, nel 1977, ha prestato servizio in diversi comunità cristiane e ed ha parlato a centinaia di persone di varie congregazioni, campus universitari e comunità cristiane degli Stati Uniti e del Canada. Ha pubblicato una dozzina di libri di successo su spiritualità, sessualità, vocazione, contemplazione, scrittura sacra, teologia, matrimonio e morte, ma nessuno di essi è stato ancora tradotto in italiano.
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